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mercoledì 18 settembre 2013

S.Pietro, S.Paolo o S.Agostino. Chi era confuso?


Correzioni un po’ anomale!



Ragionare siamo tutti capaci più o meno, partiamo con il presupposto assoluto che lo Spirito Santo, non sbaglia mai! Penso, che si possa dire con sicurezza assoluta che esso non sbagli mai!!! Credo che nessuno possa dire diversamente a tal proposito, anche perché non sarebbe divino uno spirito che sbagliasse! Quindi è assodato e certissimo che Lo Spirito Santo o Spirito di Dio sia infallibile e non sbagli mai!!!

Perché faccio questa premessa, essenziale!

Si dice nella chiesa, che i santi, sono tutti costantemente presi dallo Spirito Santo, quindi da un certo punto di vista non sbagliano mai!!! Dovrebbero essere infallibili!  Ma se ciò fosse vero, dobbiamo allora chiederci, come mai in diverse occasioni tra di loro differenti diversi di questi santi, si sono smentiti in periodi diversi o anche reciprocamente, alcuni esempi lampanti e che tutti conosciamo…. Abbiamo  San. Agostino corregge san Paolo!   San Paolo corregge san Pietro!

Ora aldilà dello specifico caso, che non ci interessa realmente, se i tre Santi erano pieni di Spirito Santo per quale ragione S. Paolo corregge S. Pietro e per quale ragione S. Agostino corregge S. Paolo se tutti e tre avevano lo spirito Santo in loro?

Chi dei tre mente o è confuso?

Si perché uno dei tre mente o è confuso! Questo è certo!   Non può essere lo Spirito Santo, e chi dei tre non ha lo Spirito Santo?

Andiamo per esclusione….

Iniziamo con San Pietro …aveva ricevuto con tutti gli altri 11 apostoli e la vergine lo Spirito Santo, tutti insieme , non si può dire che non avesse lo Spirito Santo, quindi, se aveva lo Spirito Santo, com’è possibile che avesse sbagliato? Non è possibile., quindi S. Pietro dice sempre la verità! Inoltre Pietro era un pescatore, sicuramente ignorante, che al massimo conosceva un po’ il latino per la presenza sul territorio dei romani, ma nulla di più.

Passiamo a San Paolo chi era questo uomo, si sa per certo che era un persecutore dei Cristiani. Senza ombra di dubbio, era molto meno ignorante di Pietro. Ma sul piano Spirituale, perché S. Paolo corregge Pietro quando lo spirito che è in San Paolo è lo stesso spirito che vi è in San Pietro, come può lo Spirito Santo correggere se stesso? Non può, è una contraddizione in termini logici! 

Passiamo a San Agostino! Da tutti definito uno dei padri della chiesa, sicuramente molto critico, e molto logico. Lui corregge San Paolo, possiamo dire che dobbiamo fare lo stesso ragionamento, se S. Agostino  era pieno di S. Santo, e lo stesso lo fu S. Paolo, perché S. Agostino corregge quest’ultimo? Se lo Spirito Santo era in entrambi allo stesso modo?  Non logicamente possibile! A meno che uno dei tre menta! Oltretutto abbiamo che S.Agostino era in là nel tempo e non era contemporaneo di S.Paolo e S.Pietro, quindi non aveva motivo di mentire, ma è studioso degli scritti di entrambi.

Chi dei tre mente o è confuso?

Per esclusione Non San Pietro! È troppo ignorante, ci vuole una mente fine per mentire e una mente avvezza al male per mentire! Oltretutto Pietro come gli altri apostoli avevano ricevuto lo Spirito Santo direttamente da Dio. Qui non ci piove! E questo lo esclude a priori.

Rimangono S. Paolo e S. Agostino.

Chi dei due ha mentito o è confuso?

Qui la faccenda si fa seria, anche perché se Pietro non ha mentito significa che l’accusa di Paolo decade, quindi la correzione di S. Paolo non sussiste!

Ma se la correzione non sussiste allora si ingenera un problema, che forse tutto quello che S. Paolo ha detto potrebbe essere falso!

S. Agostino, ci fa capire che S. Paolo sbaglia su alcune cose, e si comprende che S. Agostino ha ragione nel correggere S. Paolo, per semplice logica. Per questo dico che chi mentiva era S. Paolo, ne  S. Pietro, ne S. Agostino veri illuminati dallo Spirito Santo. 

Ma se è S. Paolo a mentire, bisogna capire perché?  Per giungere a cosa? Per ottenere cosa?  Inoltre curiosamente gli scritti di S. Paolo  ve ne sono molti e curiosamente di S. Pietro ve ne sono pochi. Perché curiosamente? Per il semplice fatto, che a quel tempo i testi quasi non esistevano; gli stessi romani, scrivevano su pietra o argilla, e che la carta da papiro o la pelle fosse destinata a personaggi con danaro.  Come mai i testi su S. Paolo ve ne sono molti mentre quelli su S. Pietro no?  E come mai Cristo preferisce un S. Paolo ad un S. Pietro nelle apparizioni? Fatta eccezione per S. Giovanni, l’unico  tra gli apostoli ad avere le visioni del Paradiso, ecc., ma perché non appare a S. Pietro e preferisce un S. Paolo?  molto strano!

Attualmente la chiesa preferisce seguire S. Paolo, agli apostoli perché? Forse perché lo sentono umanamente più simile a noi e meno distante?

Cosa ha S. Paolo che gli apostoli non hanno? Considerando che S. Paolo non era apostolo scelto per mano diretta di Gesù! Quindi non è uno dei dodici. Anche se la chiesa lo considera tale, ma non lo è!

Una cosa è certa, uno psicologo, uno storico, un filosofo, sanno bene che per creare un documento autentico o meglio dire credibile, bisogna che questo sia costituito da parti vere, cioè che, chi lo compone conosca bene le vicende che gli interessano ma sa mescolare bene, il falso con il vero in modo tale da far apparire ciò che è falso, vero e ciò che è vero, falso! In sostanza si ottiene un documento che essendo falso appare come vero!

Quali prove oggettive abbiamo noi per stabilire che qualsiasi testo, di qualsiasi soggetto sia vero? Se non comprovato da terzi soggetti che erano presenti, ma non compaiono direttamente nei documenti? Testimoni! E comunque sia, che prove abbiamo per stabilire che quei testimoni erano realmente presenti? Forse nessuna.

Temo che non sussistano!

Per finire dico questo, è certo e assolutamente assodato che lo Spirito Santo di Dio, ha una sola parola!

In ciò nessuno mi può contraddire.

Ma se ha una sola parola, come può un soggetto preso dallo Spirito Santo correggere una cosa detta dallo spirito Santo ad un altro soggetto? Non può! Smentire se stesso!

Ma le ipotesi potrebbero essere altre, per esempio si può dire che non sempre in un soggetto che forse diverrà santo sussiste perfettamente lo Spirito Santo, infatti è così!

Ma questo preclude un altro discorso, quello che se ciò è vero, non tutto quello che è scritto dai santi, è di natura divina, ciò significa che una parte dei testi arrivati a noi, non è dettato da Dio, ma proviene dal soggetto stesso, sue congetture puramente umane, fatte passare per divine! passibili di ogni genere di errore. Ma se ciò è vero, allora  mi chiedo, quanto dei testi arrivati a noi è dato da Dio? E quanto di questi è dato dall'uomo? Nessuno lo sa! perché anche questi soggetti definiti Santi, non lo sono realmente totalmente, quindi l’infallibilità non sussiste neppure tra questi soggetti che poi diverranno o sono diventanti Santi!

In definitiva abbiamo che uno dei tre soggetti ha mentito, quello che secondo me è il più probabile è proprio quello che è tra l’altro era più esposto e quello che nella sua storia ha in un certo senso tentato di emergere imponendosi agli altri.

Il problema,  è che mentire su una cosa, significa mentire su tutto! E nulla di ciò che avevi scritto può essere preso in considerazione. La logica non è una materia irrazionale, è materiale razionale, ma anche divina!

Se un soggetto qualsiasi che si dice avere lo Spirito Santo in se  e parla  per voce dello Spirito Santo, esso non sbaglia mai, e non può essere corretto da nessuno, neppure  da altro soggetto con lo Spirito Santo, perché un altro soggetto con lo Stesso Spirito in se, non lo corregge!  A meno che quello che ha affermato non fosse dettato dal soggetto umano e non per bocca dello Spirito Santo. Ma ciò significa che quel soggetto non aveva o non ha sempre lo Spirito S. in se. Ma se tu sai che esso gli è disceso lo Spirito Santo, significa che esso ha lo Spirito Santo in se sempre, come può sbagliare?  Non può sbagliare!

E questo indica che chi lo corregge lo fa per farlo apparire inferiore e per far credere che quello, che dice non è giusto!

Come per dire, se voglio mostrarmi umile come ci riesco?

Faccio in modo di apparire umile, con molte esternazioni non tanto a parole quanto nei fatti! Ma un vero umile, non appare pubblicamente, si nasconde sempre!  Si deprezza sempre, non si esalta mai! Non dice mai di essere qualcuno, ma si cela sempre! A meno che non sia indotto da Dio a rivelarsi, ma la cautela e la prudenza in questi individui emerge sempre.


Questo discorso, può essere applicato a molti altri uomini resi santi dall'uomo, perchè molti di questi hanno contestato altri precendenti o contemporanei, quindi c'è chiedersi, se tutti erano pieni di Spirito Santo, come è possibile che lo Spirito Santo non sappia cosa ha detto all'uno o all'altro e com'è possibile che lo Spirito Santo si contraddica, con uno o con l'altro, per cose che avrebbe detto Lui stesso? Non è possbile e ciò signifa solo una cosa che non sempre questi individui definiti infallibili e pieni di Spirito Santo parlavano per bocca dello Spirito Santo!  Ma ciò significa anche che come ho già detto in altro documento l'infallibilità e ad unico appannaggio di Dio e non è di Uomo, chi si fa passare per infallibile, non è ispirato da Dio, ma vuole far credere all'uomo di esserlo, per ragioni politiche, religiose e di superstizione, per agire sulla credulità della masse, ch ignorando la verità, si basano su una verità distorta di proposito.
Neppure Gesù che è che era figlio di Dio ha mai pensato di se stesso di essere infallibile e chi è un papa per definirsi tale, se non molto inferiore a Cristo stesso?

Naturalmente questo discorso è rapportabile a chiunque altro, che abbia detto di se di avere lo Spirito Santo in se, quindi chiunque abbia smentito, corretto, o detto il suo sull'operato di qualsiasi soggetto.....  Nella chiesa di casi di questo tipo ce ne sono stati molti, anche gli stessi dottori della chiesa hanno corretto molti discorsi ed intepretato a loro modo gli scritti di altri, correggendone le parti. Ripeto se lo Spirito Santo è in un qualsiasi soggetto esso non corregge se stesso! sopratutto dopo che il primo soggetto ha parlato, anche perchè lo Spirito Santo non dimentica essendo esso immutabile nel tempo. E questo discorso è strettamente legato anche all'infallibilità.  Proprio perchè lo Spirito Santo essendo perfetto è infallibile, ma nessuno uomo è perfetto e quindi nessuno è infallibile.

Possiamo solo dire che S.Paolo alla fine della sua vita ha compreso chi era veramente Gesù!  E dal suo martirio ha ottenuto la sua salvezza.

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Dico sempre che la verità non si trova mai da un solo lato, per conoscere la verità bisogna leggere di tutto e non limitarsi in nulla......  Ratzinger ha dimostrato in questi giorni di leggere anche gli scritti del prof Odifreddi, e ha risposto allo stesso, questo fa capire che la chiesa chiede al cristiano di non addentrarsi in certe letture, mentre essa stessa, legge di tutto e di più, questo atteggimento è tipico di chi vuole far tacere Dio che si può esprimere anche mediante altri uomini fuori di essa.  Gli insegnamenti di Stefano sono ben maggiori di quelli dei 4 apostoli che sono stati a dir poco riduttivi.

Mi sono sempre chiesto come mai la chiesa prenda così in cosiderazione Saulo, più dei 4 evangelisti, infatti Paolo ha quasi superato in santità San Pietro, diventando un superapostolo!  Per  quanto la chiesa lo nomini e lo ossanni!

Gesù sta per diventare misconosciuto se si prosegue di questo passo.

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Lo Spirito Santo non corregge ste stesso!
Questo è il fondamento di tutto!
Tenendo questo come fondamento di tutto, si comprende dove c'è l'errore! Dio ci fa comprendere che è possibile anche per un laico, capire dove sta la buona e mala fede.  Possiamo dire con assoluta verità che questo è un dogma dello Spirito Santo !


Ricordo il passo di S.Agostino!
llink: Disputa tra S. Pietro e S. Paolo ad Antiochia.
3. 3. Nel tuo Commento all'Epistola dell'apostolo Paolo ai Galati ho trovato un particolare che mi ha sconcertato assai. Se infatti nella Sacra Scrittura si ammettessero delle bugie per così dire officiose, quale autorità potrebbe essa ancora avere? Quale citazione della Sacra Scrittura si potrebbe addurre come prova per schiacciare col suo peso la malizia d'un errore difeso con sotterfugi e cavilli? Non avrai, si può dire, finito di citarla che l'avversario, qualora la intendesse diversamente, ti dirà che la frase citata è stata falsata a bella posta, sia pure per qualche plausibile motivo di convenienza, dal sacro scrittore. Orbene, dove non potrebbe addursi una tale ragione, dal momento che si è potuto ammetterla in un passo che l'Apostolo inizia con queste parole: E quanto vi scrivo - ecco Dio m'è testimone - non è una menzogna 2, tanto da credere e sostenere che ha poi davvero mentito dove a proposito di Pietro e Barnaba affermò: Quando vidi che non camminavano rettamente secondo la verità del Vangelo 3. Poiché se quelli camminavano rettamente, ha mentito Paolo; se invece ha mentito in quel passo, dove avrà detto la verità? Si crederà dunque che avrà detto la verità solo quando afferma ciò che pensa il lettore, mentre, quando si incontrerà qualche frase contraria al pensiero del lettore, la si considererà una bugia officiosa? Se dovesse ammettersi tale norma esegetica, non mancherebbero mai delle situazioni in cui si potrebbe pensare che il sacro scrittore abbia non solo potuto, ma dovuto mentire. Ma non occorre trattare più a lungo tale questione, specialmente con uno come te, pieno di saggezza e di buon senso. Mai e poi mai m'arrogherei il diritto o pretenderei d'arricchire con i miei spiccioli il tuo ingegno oltremodo ricco per dono di Dio: non c'è poi nessuno più adatto di te a correggere quell'opera.

Perché S. Paolo criticò S. Pietro.
4. 5. Se quindi Paolo criticò Pietro non lo fece perché osservava le tradizioni dei padri; se l'avesse voluto fare, non avrebbe agito in modo né sconveniente né finto, poiché per quanto fossero superflue, non erano però nocive; ma lo rimproverò perché obbligava i pagani convertiti a osservare i riti giudaici 6, e ciò non avrebbe potuto assolutamente fare, se non li avesse praticati come necessari anche dopo la venuta del Signore. Era proprio questa l'opinione combattuta dalla Verità per mezzo dell'apostolo Paolo. Ma neppure Pietro ignorava ciò; agiva così per timore dei circoncisi 7. In tal modo e Pietro fu realmente rimproverato e Paolo narrò un fatto reale, altrimenti, una volta ammessa la giustificazione della menzogna, tutta la Sacra Scrittura fluttuerebbe ondeggiando nel dubbio. Ma non sarebbe possibile né opportuno mostrare per lettera quante cattive e insolubili conseguenze ne deriverebbero, se ammettessimo questo principio. Sarebbe però possibile e opportuno e anche meno pericoloso, se potessimo parlarci a tu per tu.


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Come si può notare S.Agostino pur nella sua grande saggezza e dotta intelligenza, si perde perchè non coglie il pensiero reale del problema che sta alla base della questione, così come non l'hanno colta mai nessun altro, prima o dopo di lui, che è tutta incentrata nello Spirito Santo e non è una questione prettamente umana,  ma di sapere soprannaturale.