Che vuol dire la parola onnipotente?
"La parola onnipotente vuol dire che Dio può fare tutto quello che vuole.
Dio non può peccare né morire; come dunque si dice ch'egli può far tutto?
"La parola onnipotente vuol dire che Dio può fare tutto quello che vuole.
Dio non può peccare né morire; come dunque si dice ch'egli può far tutto?
Si dice che Dio può far tutto,
quantunque non possa né peccare né morire, perché il poter peccare o morire non
è effetto di potenza, ma di debolezza, che non può essere in Dio, il quale è permettessimo."
" perché il poter peccare o morire non è effetto di
potenza,"
A parte che questo non è vero, perché
oggettivamente l'onnipotenza non ha a che fare con questi due aspetti, indica
solo quello che un entità non può fare, in questo caso può fare tutto e il
contrario di tutto, può fare e disfare, cioè può creare e distruggere, non ha
limiti. Cioè non gli è precluso nulla di quello che si può immaginare o fare.
Il discorso del peccare e del non morire non è esatto perché un essere
onnipotente volendo può morire, in senso fisico, ma non può morire in senso
spirituale; anche perché tanto esso si rigenera, quindi la morte su di Lui non
ha effetto. Mentre il discorso del
peccare è tutto relativo, l'Onnipotenza non ha che fare direttamente con il
peccato. Per assurdo, potrebbe esistere un essere onnipotente che compie anche
peccato, ma la sua onnipotenza non verrebbe meno anche se peccasse. Sono due
aspetti diversi che non hanno relazione uno con l'altro. L'onnipotenza non
viene meno con il peccato o senza di esso. La perfezione è un altro aspetto che
non è legato direttamente con l'Onnipotenza, ma diciamo che la perfezione va ad
aggiungersi per rendere perfetta l'onnipotenza, in che modo? Nel modo che tutto
quello che viene compiuto è perfetto e stabile, la perfezione con l'onnipotenza
sublima quest'ultima e la porta ad un livello più elevato; infatti Dio è il Re
degli dei Onnipotenti, non direbbe così se gli dei Onnipotenti possedessero la
perfezione che è di solo appannaggio di Dio,il più perfetto in assoluto, Quindi
il Re degli dei Onnipotenti è il superlativo dell'Onnipotenza, possiamo dire
che ci sono diversi gradi di onnipotenza, a seconda di cosa Dio ha concesso.
L'imperatore è Dio Onnipotente perfettissimo,
gli altri sono soggetti meno onnipotenti di Dio, pur sempre eterni.
“non è effetto di potenza, ma di debolezza, che non può
essere in Dio, il quale è perfettissimo.”
Intanto prima
di tutto la debolezza e la potenza non hanno nulla che fare con la perfezione,
semmai entrambe le caratteristiche possono attingere alla perfezione, ma non diminuirne
la forza.
Non è
esatto neppure questo, Dio ha dimostrato che nella debolezza c’è molta più
potenza di quanta ve ne possa essere nella potenza stessa. La vita e morte di
suo figlio non è segno di potenza, ma semmai di debolezza, il problema è che
noi non comprendiamo queste cose, e secondo la nostra logica umana, la potenza
deve essere assolutamente individuata, nella non debolezza, mentre per Dio le
cose possono essere anche diverse. Ricordiamo che essendo lui Onnipotente può
far quel che vuole.
Noi
pensiamo sempre che la debolezza sia un segno di non capacità di fare, o di arrivare ad essere migliori, invece
ciò non esatto. Dio Padre incarnandosi nel figlio si sarebbe dimostrato debole,
infatti satana si è risentito di tale decisione, non voleva sentirsi debole e sottomesso ad un uomo anche se divinizzato, per questo si è posto contro
Dio. Invece Dio ha visto nella debolezza una forza. Noi quando ragioniamo
pensiamo un po’ come fa satana, riteniamo che dato che Dio è perfettissimo non
possa dimostrare debolezza, ed invece ci sbagliamo, Egli può tutto perché Onnipotente.
Oltretutto i suoi pensieri non ci appartengono, e non sappiamo esattamente cosa
sia imperfetto e cosa sia debole per Dio.
- Facciamo un esempio: Se rubo una mela non lo faccio perchè sono debole, ma perchè sono affamato, ma quando lo faccio cosa mi passa per la testa? Che posso farlo, che non me ne frega nulla, e so benissimo che vado contro le regole... lo so benissimo!!! Qui non c'è nessuna debolezza, ma potrei sempre fermarmi, ma se mi fermo lo faccio volontariamente, così volontariamente vado contro le regole, sia della società in cui vivo che quella della mia religione... Dove sta la debolezza, non esiste! Anzi ci vuole molta forza di volontà per attuare un atto "criminale o peccato" ci vuole molta determinazione per fare un peccato e non è affatto vero che è un atto di debolezza, anzi il contrario.
Altro esempio:
Se un tizio incontra una persona, gli viene la tentazione di fare qualcosa con questa persona che va contro la morale e l'etica, un peccato sessuale contro ogni regola cristiana, opponendosi ai comandamenti di Gesù, prima di arrivare a far ciò, ci ha pensato e ha determinato in se il pensiero, lo ha forgiato e lo ha modellato nella sua mente finché il desiderio ha preso il sopravvento, magari ha tentato anche di opporvisi, ma poi ha ceduto, lasciandosi trasportare dal desiderio, quindi ha agito sulla sua volontà determinata e voluta. Non c'è alcuna debolezza in ciò. Si deve agire con molta determinazione e sopratutto bisogna superare le remore, i freni inibitori e le barriere imposte da coloro che hanno immesso in noi delle regole, del non fare certe cose, ma superare questa barriera significa ribellarsi, quindi il peccato è un atto di ribellione all'autorità sia civile dell'uomo e spirituale di Dio. Se io commetto un reato, è una forma di ribellione, così anche il peccato è una ribellione e c'è bisogno di forza per attuarlo perché devi contrastare le tue resistenze. Il peccato non è debole.