Dio porta i vari casi, sono le varie condizioni di
peccato …anche se ne manca una.
Piccola sintesi.
Ezechiele 18
1. Il giusto che segue i comandi di Dio non morirà
in eterno, ma anzi sarà salvato.
2.
Il figlio
commette peccato sarà condannato, mentre il padre che non commette peccato no.
3.
Il
padre che ha commesso peccato, mentre il figlio no, il figlio non paga le colpe
del padre.
4.
Ma il padre che ha commesso peccato morirà.
19 Dio:”Voi
dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito
secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha
messi in pratica, perciò egli vivrà.
Questo
punto è molto significativo …
Cosa
sta ad indicare questo discorso che Dio fa agli israeliti … indica come dice, che
se un figlio non commette peccato come quello del padre(genitore), esso vivrà e sarà salvato.
Ma qui Dio
non dice che se il figlio commette peccato come quello del Padre cosa accade!?
Forse
il problema sta in questo, il peccato è perpetrato di genitore in figlio.
Allora il peccato generazionale è dovuto a questo, Il figlio continua a perpetrare il peccato del (genitore) perchè il figlio non ha la capacità di ribellarsi al peccato che il genitore insegna a lui con il suo esempio, quindi se il Padre insegna al figlio un peccato e il figlio non si ribella a questo e non si converte per la sua salvezza, ovviamente il figlio perpetra il peccato del genitore alla sua discendenza, per cui è spiegato il senso del peccato che si tramanda, ma in realtà non si tramanda, è il comportamento errato dei genitori, che insegnano o non insegnano la parola di Dio, per cui i figli continuano a commettere i peccati dei genitori, fino a che un figlio non corregge se stesso, prima o poi accade, allora quello che le generazioni precedenti hanno commesso, ricade sulle generazioni precedenti, ma non su quel figlio che si è corretto.
Forse è inteso in questo il vecchio comando che i peccati dei padri ricadono sui figli, perchè in realtà i figli non farebbero nulla per reagire al peccato del primo genitore, in realtà non c'è trasmissione del peccato in senso spirituale dal genitore al figlio, ma c'è perpetrazione volontaria del peccato, dovuta a insegnamento errato o non insegnamento della parola del Signore.
In sostanza dice questo, se il genitore non insegna al figlio la legge di Dio e ne segue i suoi comandi, il figlio che ha appreso una legge errata o nessuna legge, potrà 1) o corregge egli stesso l'errore del genitore e si salva; 2)o egli stesso perisce come il padre, e tramanda l'errore al figlio, il quale potrà ripetere su se stesso la stessa cosa del genitore, perchè per sua volontà non ha voluto correggere se stesso.
Però il peccato del Padre non ricade sul figlio, ma l'erroneo insegnamento si, è questo che determina la possibilità che il figlio perpetri gli stessi errori alla sua discendeza.
Quindi il peccato generazionale esiste solo perchè è un peccato ad azione diretta e non indieretta.
24 Ma se il giusto si
allontana dalla giustizia e commette l'iniquità e agisce secondo tutti gli
abomini che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui
fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del
peccato che ha commesso, egli morirà.
Come si confà questa parola con la Parola di Gesù?
""2 e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». 3 Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.""
Semplicemente si deve dire che non c'è la caduta dei peccati dei genitori suoi figli, ma siccome in questo particolare caso, Dio non dice cosa avviene ad un figlio che commette peccato come quello del Padre ! Quindi non specifica nulla in questo caso.... e non dice nulla nemmeno se il primo genitore, perpetra il suo peccato, o il suo errore verso il figlio, e figlio del figlio...non dice nulla nemmeno in questo caso...
Però seguendo la logica di Dio dovremo dire che l'ultimo figlio, non ricade su di esso nulla di quello che i precedenti genitori hanno commesso. Quindi se un figlio si redime, solo lui sarà salvo, ma non la generazione precedente; il fatto di stabilire fino alla 3-4 generazione era un modo di dire, perchè Dio sapeva bene che oltre quella soglia temporale i figli dei figli dei figli non andavamno perpetrando l'errore, per cui vi era un massimo stabilitò oltre il quale un dato figlio di una data genealogia, correggeva se stesso, quindi interrompeva la sequenza di errori perpetrati dai padri. Quindi non è il peccato che i figli portano con se, ma l'errore che i padri fanno continuamente, che si tramanda.
Esempio un genitore ladro, insegna al figlio di essere ladro, se questo non cambia insegnerà ai figli di essere ladri e così via...
Però in quel che dice Gesù, fa capire che non esiste solo la perpetrazione dell'errore ma anche che un male potrebbe essere prodotto come detto sopra da un evento che è fuori dall'errore. Il fatto però che non abbia detto nulla agli apostoli e non li abbia corretti su questo punto, del peccato, forse perchè è riferito al peccato-errore perpetrato da genitore a genitore.(non possiamo esserne certi che Gesù non abbia detto nulla, perchè potrebbe averlo detto e gli apostoli non lo hanno inteso/compreso, per cui potrebbero non averlo scritto)
Quindi il peccato generazionale esiste ma è di tipo perpetrativo e non di tipo peccaminoso.