Prima di tutto vediamo cos'è
il dovere:
E' una legge morale, che impone di osservare gli impegni, quindi obbliga, qualcuno a far qualcosa verso gli altri.
Volere:
E' un termine che indica, azione, l'ottenere qualcosa, deriva da volontà, condizione di determinazione di un pensiero, imposizione in se stessi di un desiderio, fermezza, è anche indicativo di chi comanda e chi ha autorità.
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Da
quando la chiesa è sorta, il credente, ma anche il sacerdote stesso,
hanno visto nella funzione della messa, lo studio della sacra
scrittura un dovere, un obbligo, un qualcosa che si doveva fare per
costrizione superiore, invece tutto questo è sbagliato.
La
messa o lo studio della sacra scrittura non deve essere inteso
come un dovere; nessuno viene obbligato da Dio, a far nulla che non
senta proprio, che non viva con piacere e sincera volontà.
Un
giorno Nostro Signore Gesù il Cristo di Dio, mi disse:
“La più grande lezione di vita è la vita
stessa, lo studio della Sacra Parola è importante, ma senza la
pratica, senza l'azione di quanto si studia, rimane lettera sterile.
Se un uomo non pratica quanto studia, se non desidera con tutto il
cuore, quello che fa, se non dice Messa, come un piacere, ma come un
dovere e lo percepisce come un obbligo, quello è un cattivo prete.
La funzione religiosa,
lo studio, devono essere supportati dall'amore per quello che si fa,
ma prima ancora se non ci sono Io
nei loro cuori, essi non saranno mai miei apostoli, per quello
figlio, quel giorno quando ti nominai mio apostolo, quel giovane
prete al tuo fianco mi rispose “io ho studiato tanto, mi sono
spaccato la testa per anni, cosa
sono per il Signore? “ e Io
risposi a lui, “tu sei un cattivo prete”, perché quel prete per
quanto si fosse dato anima e corpo per essere
uno dei miei, esso non mirava a Me, ma se stesso, nel
raggiungere una posizione autorevole nella chiesa, ma nel suo cuore
si celava l'inganno, esso mirava ad
titolo ad avere prestigio, all'essere
importante nella chiesa e fuori di essa, in quel momento esso non era
dei miei, ma contro di me. Quanti figli
nella chiesa sono così, troppi, perché pochi tra di loro sono gli
eletti, e anche fuori della chiesa, tra l'ovile ci sono pecore che
agiscono come se fossero costrette, Io non costringo nessuno, amo la
libertà nell'agire, amo la libertà dei cuori, non amo la
costrizione e il dover essere quel che, non ci si sente d'essere. La
fede non è una costrizione, non è un obbligo, ne un dovere, essere
miei apostoli non si fa perché io vi obbligo, ne perché la chiesa
vi obbliga, lo si sente dal profondo del proprio cuore, che nasce un
desiderio di appartenermi; se l'uomo non desidera di essere un
tutt'uno con me, prenda un altra via, perché sarà un cattivo prete,
un pessimo cristiano. Non ho scelto, apostoli sapienti, ne
intelligenti, ne colti, ne studiosi, ma tutti poveri di mente e
spirito, perché sono io il loro maestro, non loro maestri di se
stessi, ne altri uomini loro maestri, lì ho scelti, per il loro
cuore, per le loro attitudini, per il loro rigore e anche caparbietà,
sapevo che avrebbero fatto avrei detto loro, anche se uno di loro il
più colto, mi avrebbe tradito, sta proprio nella cultura dell'uomo
la fonte dei tradimenti, più l'uomo è colto più questo tende a
tradire, nell'ignoranza sta il sincero amore, il sapiente, lo
studioso, il colto colui che pieno di consonanza umana, si erge sopra
gli uomini, Io non volevo una chiesa così, volevo una chiesa povera
dei poveri, non una chiesa colta degli stolti, lo stolto non sta
nell'essere ignorante, privo di sapienza, ma nell'essere pieno di se.
Questa vostra chiesa che avete edificato piena di marciume ed ossa,
l'avete voluta contro la mia volontà, avete edificato una torre nel
vostro cuore per proteggere voi stessi da me, creato una fortezza,
pensando che io non possa penetrarla, tentando di allontanarmi, e ci
siete riuscititi, ma con voi avete trascinati l'ovile e fatto
diventare freddo ed arido, privo della mia gioia, del mio amore, del
mio calore, distaccato e pieno di una sapienza che non mi appartiene,
lo avete accecato con le vostre parole, e le falsità che avete
mescolato alla mia verità, per rapire le pecore, ma io ho fatto
sorgere agnelli ribelli che vi castigheranno. Voi volete il vostro
bene, il vostro tornaconto, fingete di essere miei,e vi ergete a
giudici fingendo di non esserlo, dite in cuor vostro, ho fatto tanto,
avrò molto di più, non mirate alla salvezza delle anime, ma solo al
vostro personale bene, codeste vi servono come mezzo per il vostro
interesse. Se l'ovile non lo si tiene per amore Mio, gettate la veste
e lasciatela a chi è più degno di voi, perché se non vi sentite di
essere parte del popolo santo, meglio un ovile con pochi pastori e
tante pecore, che un ovile con pastori fraudolenti e pecore come
loro. Preparatevi dunque perché nessuno di voi sa quanto arriva il
suo tempo e il tempo dei tempi. “
Quindi, se non si fanno, le cose con piacere è meglio non farle,
nessuno obbliga un credente ad andare a messa, a pregare, a far del
bene, nessuno obbliga uno uomo o donna ad essere servo del Signore,
Esso non vuole schiavi, esso vuole servi che si adattato al Signore,
per loro volere, non perché il Signore li sottomette al suo volere.
Egli ci lascia liberi di agire, nel bene e nel male, non pretende
nulla da noi, vuole esseri che lo amano sinceramente e fanno tutto
quello che è necessario per amore del Signore, non perché si sono
fatti un mazzo così […....] questi il Signore li rifiuta e li
caccia. Se l'uomo di chiesa si erge in pompa magna sul pulpito
sentendosi e mostrandosi come un Dio, anche se buono e bravo il
Signore lo abbasserà, perché Egli non ama protagonismi, ma ama
l'ultimo e il modesto, l'umile e il debole, non ama chi si mostra
forte, ne ama chi si erge a grande, non ama il dottore della chiesa,
ne chi usa con maestria la parola, che rimane vuota e sterile, anche
se appare sapiente, preferisce il povero e l'ignorante ma con grande
spirito, ecco perché scelse gli apostoli tra gli ultimi e non li
cerco trai saggi e sapienti. Se l'uomo non ama il Signore nel
profondo del Suo cuore e non imparerà a trasmetterlo al popolo, sarà
come quel pastore che ha un bell'ovile esteticamente pulito e
profumato e ben provvisto di cibo, ma spiritualmente debole e
fragile, uno specchio di se stesso. I pastori di oggi creano stalle
ed ovili per proteggere gli animali dai lupi, ma questi si travestono
da agnelli per farsi accogliere meglio tra le pecore che poi le
sbraneranno lontano dalla vista, mentre gli ovili nelle grotte in
mezzo alla natura alle avversità insegnano alle pecore e al pastore
di distinguere meglio i lupi travestiti, perché nella natura è
tutto più duro e tutto più difficile e anche il lupo deve essere
più scaltro ed astuto per potersi infiltrare senza essere visto.
Quindi il pastore dell'ovile ricco, si farà confondere più
facilmente da quello che sta nella povertà che essendo povero potrà
veder meglio chi lo circonda e comprendere meglio chi è il suo
nemico.
Non sempre i nemici vengono da fuori, alcune volte sono più temibili
quelli che vengono da dentro.
Non
pregate, non andate a messa, non aiutate, non spargete la parola, se
pensate che Dio vi obblighi, ne deve essere un dovere, ma solo un
piacere, se l'uomo non fa tutto per amore, sprecate la vostra vita
per nulla, vivete come meglio che potete perché poi non otterrete
nulla, solo l'inferno.
Chi
vuole essere del Signore lo faccia e non lo dica, non si mostri e non
si tiri la faccia, non vada in giro con il volto smunto e afflitto,
non si disperi perché le vie del Signore sono impegnative, ma siate
sempre contenti ed allegri, anche spiritosi, non vi soffermate nella
vostra disperazione, perché il Signore che vi vede nel segreto vi
ricompenserà, siate perfetti nella fede e elevate il vostro spirito
a Dio per suo Amore, perché solo a Lui dobbiamo tutto, solo a lui
dobbiamo la nostra vita.
Guardate
nel prossimo e vedrete la vostra gioia, ma date al Signore il vostro
amore che sia un amore puro di gioa, fate della vostra vita come mi
disse, la S.S.ma Nostra Madre un tabernacolo di Gloria.
Insegnate
per amore, non per avere, date ed elargite la parola di Dio per amore
Suo non per amore nostro, nessuno è obbligato, nessuno deve nulla, nessun dovere abbiamo, nessuno sia costretto, ne per mostrarsi agli altri bravi e
buoni, ricordatevi non siete giudicati dagli uomini, ma da Dio che vi
guarda e vi pesa.
Andate
a messa, solo se lo desiderate, solo se amate il Signore, ma non deve
essere un dovere imposto da nessuno. Se l'uomo non prova amore per il
Signore non finga, sia se stesso, arriverà il suo momento, il
Signore tocca l'animo umano quando è il momento giusto. Molti si
pongo infinite domande, che non otterranno risposta, solo perché non
sentono il Signore che gli risponde in loro, perché i loro cuori
sono chiusi al Signore, dicono di amarlo ma non è vero, sono falsi
nei loro pensieri e dubbi su dubbi attanagliano i loro cuori,
pretendono risposte da altri, che non possono dar loro, per cui
brancoleranno per una vita senza una risposta e più la vita per loro
avanza, meno sentiranno il Signore, perché sono a lui lontani. Non
cercate risposte, tra i mortali, cercate in voi stessi, ognuno di noi
le ha già in se le risposte, basta che si rivolga con vera fede al
Signore e le otterrà.
Se l'uomo non desidera Dio in sincerità, lasci stare l'insegnamento della parola Santa, che insegna una bugia, in quell'uomo lo Spirito Santo non c'è.
La chiesa ha sempre insegnato l'obbligo alla legge Divina, il dovere degli sposi, e del cristiano, ma questo è sbagliato, Dio non incute negli uomini paura, non sta sopra di loro come un avvoltoio, non impone nulla a loro, non li schiaccia, e non obbliga, ma come un amorevole Padre attende che cambino e comprendano, non vuole inculcare a loro un dovere, ma vuole che essi siano liberi di desiderare di amarlo, quindi deve diventare un piacere, una gioia di amare il Signore, nella più totale libertà, l'uomo non si deve sentire schiacciato ma amato e amare il Signore secondo il suo cuore, non secondo precetti degli uomini.
Così lo sposo e la sposa, non devono amarsi, ma devono essere amati e amare l'un l'altro.
In entrambi manca uno essenziale, non mettere le corna, chissà come mai manca?
Alcuni tra questi sono veramente assurdi, per non dire veramente poco produttivi.
Si vede che sono stati scritti da una mente maschile, non certamente con il supporto femminile.
Questi regolamenti sono precetti di uomini che pensano di conoscere la mente di Dio, ma in realtà conoscono solo i loro desideri, e li impongono come se fosse Dio a dirli, dettiamo regole morali che l'uomo ha scritto per il suo vivere.
L'amore non è un dovere è un desiderio, di donare amore e ricevere amore, il dovere è una parola maligna, perchè impone ed obbliga facendo diventare antipatico l'amore sincero e libero.
Non esiste solo l'amore tra la sposa e lo sposo, ma anche tra Padre, madre e figli, tra amici, Cristo amò anche i peccatori.
Il dovere è una parola aggiunta dagli uomini alla parola di Dio, ma Cristo non ha mai parlato di dovere, ma sempre di volontà e desiderio di far il bene, non di obbligo, non di dovere, la sua parola non è un imposizione, Egli amò, ma non obbligò nessuno a seguirlo, ma attese che lo seguissero.
Quando disse agli apostoli di seguirlo non era un imposizione, era una richiesta nella più totale libertà, ma nelle sue parole Gesù fa capire che di quegli uomini, Esso sapeva già che lo avrebbero seguito, perchè conosceva già quello che avrebbero fatto, ma lasciò a tutti libertà di agire, come fece anche con Giuda iscariota, poteva fermarlo, ma lo lasciò fare, oltre a adempiere al suo destino.
Dio offrì a noi suo Figlio Yeshua il Cristo, per amore nostro, non per obbligo verso di noi, Egli non ci doveva proprio nulla, lo ha fatto per donarci la salvezza, per liberarci dalla morsa del dovere.
Cristo non impose a nessuno di far nulla, così non lo fece il Padre Suo. Neppure la Madre Immacolata mai impose nulla, lasciò e lascia sempre libertà di agire e decidere; mai il Signore impone nel dovere. In paradiso non esiste un dovere, ma esisto solo un piacere, un amore, un desiderio profondo di far la volontà del Signore. Se esistono i giudici umani che possono giudicare anche gli angeli significa che anche questi alle volte possono sbagliare, per troppo amore verso di noi, e questo significa che non esiste nessun dovere, ma solo amore verso il prossimo e prima di tutto verso il Padre Celeste, perchè se fosse un obbligo non sbaglierebbero, per cui ancora loro sono liberi nell'amare Dio e Lucifero ne è un esempio.
Lucifero pensa di essere obbligato cioè di dover far quel che faceva per volontà di Dio, no, fu questo il suo errore; Dio voleva solo da lui come da tutti solo amore, incondizionato, libero da ogni dovere, ma solo vero piacere, vero amore, vera e sincera sua volontà, fu questo il principale errore, che poi mosse la ribellione e il volersi ergersi sopra Dio e sentirsi un suo pari.
Attenzione alle parole devo e non voglio, non è un obbligo non è un dovere imposto, noi vogliamo, noi desideriamo, noi fa piacere perchè amiamo sinceramente..
Quando diventa un dovere si cessa di amare in sincerità!
I Santi non amano il Signore, perchè è un obbligo cioè per dovere, ma per un piacere, perchè loro delizia, lo vero e profondo amore.
Si sparge la parola di Dio per amore, non per dovere!
Chi insegna per amore, insegna due volte.
Se la S.Messa è un dovere non è messa, ma se Essa è un piacere per amore, allora sarà Santa.