Non mi sono mai esentato dal dire che anch'io sono peccatore, ma non c'è neppure bisogno di sottolinearlo sempre, anche per un altra ragione, vediamo qual'è.
Un essere umano, non ha bisogno continuamente di dire a tutto il mondo che è peccatore, è scontato che siamo tutti peccatori, fin tanto che viviamo in mezzo a questa bolgia infernale di tentazioni, è molto difficile non che un'essere umano non sia peccatore a meno che una persona non si mantenga immacolata o vada a vivere nel deserto, ma è impossibile per un essere umano normale, che lo sia, nessun essere umano, dico umano, è immacolato, nessuno, Un uomo nato da donna e da uomo umano lo è mai stato. Per cui tutti gli esseri umani non potranno mai dirsi privi di peccato, lo siamo anche se cerchiamo di non esserlo, ma il fatto stesso di aver una vita in questo mondo ci fa essere peccatori, perchè in ogni istante della nostra vita abbiamo mille pensieri discordati, mille idee, e mille pulsioni, tutto questo collabora assieme per non essere perfetti. Quindi nessun essere umano che sia solo umano può dirsi non peccatore. Chi lo dice è un bugiardo.
Però c'è da fare una precisazione in tutto questo, gli uomini di chiesa, parlo dei preti hanno la mania, di pretendere che la gente in generale specie chi dovrebbe essere a loro avviso un bravo ottimo osservante, molto più se veggente, deve tassativamente pronunciarsi verso questo modo di pensare, cioè esternare secondo costoro di essere peccatore, ma la chiesa non ancora capito che l'essere eccessivamente petulanti nel affermare la nostra condizione di peccato, continuamente ci rende peccatori, anzi peggio ancora, perchè chi si mostra eccessivamente umile e prostrato spesso nasconde quello che è realmente, per meglio ingannare molti; infatti molti cadono sotto coloro che si mostrano quello che non sono. L'eccedere nell'esternare quello che si è, anche in senso negativo è un peccato, perchè da un lato si vuole mostrarsi simili agli altri, dall'altro chi fa così, in realtà mira ad altro scopo, quello che mostrandosi pii, umili, casti, caritatevoli, gentili, affabili, etc, fa pensare che la persona sia un santo, ora dovete sapere cari miei, che l'anticristo quando si mostrerà, non quando uscirà, giocherà proprio in questo modo, dirà di se stesso essere un grande peccatore, così tutti lo vedranno come un santo, perché oggettivamente un soggetto che apparentemente umile si mostra in questo modo, da l'impressione di essere migliore degli altri e quindi santo, per cui tutti si fideranno, ciecamente e sarà grazie a questo fattore, che Egli conquisterà la fiducia di molti, anzi moltissimi, praticamente quasi tutti. Quindi apparirà come santo, ma non lo è! Coloro che si comportano nello stesso modo sono alla stessa stregua, sembrano santi, ma non sono, per cui si fa peccato anche nell'eccedere nel manifestare pubblicamente le proprie vergogne o le proprie virtù.
Da ciò si comprende che non bisogna ne essere eccessivi verso un lato, ne verso l'altro; un saggio equilibrio è la migliore delle cose, spesso è meglio tacere che esprime quello che si è o non si è. Noi siamo esseri umani che portiamo la parola di Dio, noi dovremo solo portare la parola e non mostraci al mondo, non essere visibili, invece tutto il mondo che desidera portare la parola di Dio, si mostra, perchè ognuno vuole emergere, vuole ricavare da questo suo "lavoro" un beneficio, senza pensare che il dono che Dio ti sta offrendo non appartiene a te, ma Dio, non sono cose tu, ma di Dio e la parola di Dio non si vende a nessuno, si trasmette, si regala, come Dio la regalata a te, ma quasi tutti i cosi detti veggenti in questo mondo e potrei dire tutti i preti del mondo, ragionano in questo modo, prendono quello che Dio da a loro o ad altri se lo fanno loro e poi lo usano senza per altro chiedere al Signore se è giusto, che loro guadagnino danaro sulla sua Parola. Se a me il Signore mi ha sempre detto di no, per quale ragione agli altri dovrebbe dire di Si? Ma nessuno fa al Signore questa domanda, perchè sanno già la risposta, per cui in cuor loro sanno di essere nel peccato.
Per cui esternare sempre di essere peccatori, ti rende passibile di peccato, così anche chi non lo afferma mai o fa il contrario, si erge sopra gli altri, ecco come vedete il peccato si fa in entrambi i casi, sia che tu voglia a tutti i costi apparire umile, sia che tu voglia apparire arrogante, meglio tacere, e Dante tutto sommato aveva pure ragione, "un buon tacer non fu mai scritto" meno si parla di cosa si è noi, stessi mano si viene giudicati, parliamo solo delle opere di Dio, che è meglio e lascio quello che siamo nel confessionale.
Poi se una persona vuole insegnare ed esprime un concetto può anche esternare qualcosa di suo non c'è un male, basta che questo non sia perpetrato continuamente. come dire non gettate sempre la cenere sul capo per apparire migliori degli altri. Il Signore disse anche un altra cosa, un paragone simile, "se digiunate non mostrate di digiunare, fate in modo che nessuno veda che digiunate" questo aspetto è identico a quello che ho enunciato, questo significa anche non bisogna neppure mostrasi troppo in tutto quello che si fa.
In sintesi potremo dire questo.
Si fa peccato quando ci si mostra volontariamente di proposito, in un senso o nell'altro. Se mostro ad un altro le mie opere di bene, si può fare peccato, ma, se, invece non lo faccio con il proposito e l'intento di mostrarmi volontariamente, non faccio peccato.
Da ciò si comprende che non bisogna ne essere eccessivi verso un lato, ne verso l'altro; un saggio equilibrio è la migliore delle cose, spesso è meglio tacere che esprime quello che si è o non si è. Noi siamo esseri umani che portiamo la parola di Dio, noi dovremo solo portare la parola e non mostraci al mondo, non essere visibili, invece tutto il mondo che desidera portare la parola di Dio, si mostra, perchè ognuno vuole emergere, vuole ricavare da questo suo "lavoro" un beneficio, senza pensare che il dono che Dio ti sta offrendo non appartiene a te, ma Dio, non sono cose tu, ma di Dio e la parola di Dio non si vende a nessuno, si trasmette, si regala, come Dio la regalata a te, ma quasi tutti i cosi detti veggenti in questo mondo e potrei dire tutti i preti del mondo, ragionano in questo modo, prendono quello che Dio da a loro o ad altri se lo fanno loro e poi lo usano senza per altro chiedere al Signore se è giusto, che loro guadagnino danaro sulla sua Parola. Se a me il Signore mi ha sempre detto di no, per quale ragione agli altri dovrebbe dire di Si? Ma nessuno fa al Signore questa domanda, perchè sanno già la risposta, per cui in cuor loro sanno di essere nel peccato.
Per cui esternare sempre di essere peccatori, ti rende passibile di peccato, così anche chi non lo afferma mai o fa il contrario, si erge sopra gli altri, ecco come vedete il peccato si fa in entrambi i casi, sia che tu voglia a tutti i costi apparire umile, sia che tu voglia apparire arrogante, meglio tacere, e Dante tutto sommato aveva pure ragione, "un buon tacer non fu mai scritto" meno si parla di cosa si è noi, stessi mano si viene giudicati, parliamo solo delle opere di Dio, che è meglio e lascio quello che siamo nel confessionale.
Poi se una persona vuole insegnare ed esprime un concetto può anche esternare qualcosa di suo non c'è un male, basta che questo non sia perpetrato continuamente. come dire non gettate sempre la cenere sul capo per apparire migliori degli altri. Il Signore disse anche un altra cosa, un paragone simile, "se digiunate non mostrate di digiunare, fate in modo che nessuno veda che digiunate" questo aspetto è identico a quello che ho enunciato, questo significa anche non bisogna neppure mostrasi troppo in tutto quello che si fa.
In sintesi potremo dire questo.
Si fa peccato quando ci si mostra volontariamente di proposito, in un senso o nell'altro. Se mostro ad un altro le mie opere di bene, si può fare peccato, ma, se, invece non lo faccio con il proposito e l'intento di mostrarmi volontariamente, non faccio peccato.