lunedì 14 aprile 2014

Insegnamenti di Gesù!


La Pasqua.

Marco: 14, 3-9
Questo passo del vangelo è interessante, intanto denota come Gesù sta assieme ai malati gravi, agli emarginati, ai derelitti della società, a chi sta in basso e a chi è lontano da Lui. Però per quanto egli ci dice di amare i più deboli e i poveri in generale, specie quelli in spirito, che non sono sempre poveri di cose materiali. Ma Gesù fa notare che anche se i poveri sono importanti, nel contesto dell’evento della sua presenza tra noi, era più importante Lui di tutti i poveri messi assieme, perché essi rimangono qui fino alla fine dei loro giorni, mentre il Signore, aveva un tempo ridotto. Il fatto dell’unzione è però particolare nel suo genere, perché sta ad indicare come Gesù che è  Dio, vanno dati tutti gli onori possibili, profumi, vesti, ori, per rendergli il culto dovuto, Gesù non è affatto pauperista, anche se ci sono poveri che hanno bisogno,  ma in questo Egli vuol dire che essendo egli Figlio dell’Onnipotente, ogni buona azione verso di lui, fatta con  cuore sincero, corrisponde ad un azione verso il Padre Suo è ben accetta anche con le cose preziose di questo mondo. Anche se questa cosa, potrebbe rendere felice un povero.  Anzi i poveri, dal canto loro dovrebbero sacrificare per Dio il loro meglio. Molto di più dovrebbero fare i ricchi, che oltre a dare ai poveri dovrebbero dare le loro primizie a Dio come segno di amore verso di Lui.


Marco: 14, 17-21.
Il tradimento.

Gesù disse: ”In verità vi dico : uno di voi mi tradirà! Uno che mangia con me” gli apostoli si rattristarono cercando di capire chi era tra di loro, Gesù aggiunse:” Uno dei 12 che intinge con me nel piatto. Perché il figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui : ma guai a quell’uomo, dal quale  il figlio dell’uomo viene tradito! Sarebbe stato meglio per lui, se non fosse mai nato.”
Di questo pezzo la parte importante è la frase :” Uno dei 12 che intinge con me nel piatto.” Perché dico importante, cosa ci fa capire questa frase, che all’apparenza potrebbe solo essere intesa come indicazione di chi può essere colui che lo tradisce, ma la frase così scritta indica anche altro, oltre il traditore.
Cosa vuole farci capire come questa espressione:  Uno dei 12 che intinge con me nel piatto. Intingere è il verbo che a noi interessa, esso sta ad indicare non solo colui che mangia con Gesù, ma anche colui che vive con e per Gesù, colui sta vicino a Gesù nella sua casa, e colui che credendo arriverà a tradire, è un parallelismo con satana, anche egli mangiava e viveva presso Dio, ed era Dio la sua fonte e il suo nutrimento, satana credeva veramente in Dio, così come credeva veramente Giuda, ma come satana anche Giuda vuole sfidare Dio, sfidarlo nella sua Onnipotenza, far emergere innanzi agli uomini il suo vero potere, perché dimostrasse chi egli era con forza, con autorità;  vuole indurre Dio ad agire concretamente ad esporsi. Ma cosa intende Gesù per noi con quella frase, indica che oltre a Giuda che mangiò in quel piatto, anche altri faranno la medesima cosa, Gesù va oltre il semplice pensiero di dire uno di voi mi tradirà, indica che nel futuro ci saranno i traditori, tra gli apostoli, uno tradirà ancora Gesù, divenendo un oppositore a Dio. Ma in effetti se guardiamo bene quanti oppositori la chiesa ha avuto in se e quanti furono i traditori che mangiarono e mangiano nello stesso piatto di Dio?  E noi come Cristiani potremo dire che anche noi ogni tanto tradiamo Dio, nelle nostre vite. Anche noi che mangiando il suo corpo il suo sangue, possiamo diventare traditori in un momento, come fu Satana e come fu Giuda, come lo sarà l’anticristo.
Continua la spiegazione degli eventi in Marco:14,43-52 . Gesù viene arrestato non dai romani, ma dai sacerdoti ebrei, del sinedrio.  Cosa voleva ottenere Giuda in realtà? “Quello che bacerò, è lui ….”   Ne viene fuori una rissa dove uno degli apostoli afferrò una spada e feri all’orecchio uno degli aggressori, ma Gesù gli risanò l’orecchio. Gesù per far notare la malvagità della scelta dell’ora, del suo arresto, sottolinea che potevano arrestarlo anche in altra occasione, alla luce del sole. Ma Egli disse “che le scritture si dovevano adempiere”.
Ma Giuda cosa voleva ottenere realmente? Semplice come già scritto Giuda, credeva veramente nel potere di Gesù, e aveva capito in qualche modo la sua natura, ma egli voleva una dimostrazione di forza innanzi al sinedrio di Gesù stesso, voleva che fosse manifesto il suo potere affinché egli si proclamasse veramente figlio di Dio, ma mediante il suo potere, non solo con le parole, cosa che Gesù non vuole fare. Perché la sua missione è diversa, da quella voluta da Giuda.  Quindi lo tradisce nella speranza di ottenere che Gesù manifesti la sua Gloria presso i sommi sacerdoti affinché essi lo adorino come il liberatore che Israele stava aspettando. Ma le intenzioni di Gesù sono ben altre. Nessuno aveva realmente capito, il vero motivo della sua venuta.


Marco: 14, 22- 25
Gesù istituisce l’eucarestia.

Gesù, preso il pane amministra ed  esercita la benedizione, lo spezzò e lo diede loro e disse: “Prendete, questo è il mio corpo” poi prese il calice rese grazie lo dette loro e ne bevvero tutti.  E disse: “ Questo è il mio sangue dell’alleanza che è versato per una moltitudine. In verità vi dico che non berrò più del frutto della vite, fino a quel giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio.”
L’azione dello spezzare il pane ha un senso ben preciso non solo nella tradizione ebraica, come ricordo del pane azimo, ma ha un senso doppio. Il dividere il pane in due parti ha una connotazione ben precisa dal punto di vista spirituale, Gesù fa capire una cosa importante. Ricordiamo che la Trinità è formata principalmente da tre soggetti, ma essenzialmente da due il Padre e il Figlio. Il Padre è formato dalla sua persona principalmente en dai suoi sette spiriti santi che gli appartengono e che con il padre costituiscono un essere unico. Il Figlio è formato dalla carnalità della Madre, dal Padre e dai 7 spiriti del Padre. La Trinità è racchiusa in Cristo Gesù. Ecco perché Gesù spezza il pane, per indicare i due soggetti principali della Trinità il Padre nella sua Totalità e il Figlio come unicità della Trinità. L’azione spirituale esercitata in quel pane e in quel vino, trasforma il pane e il vino nella essenza pura della trinità espressa come Padre e Figlio nell’Onnipotenza di Dio. Quindi assumere il pane come corpo e il vino come sangue è divenire carnalmente e spiritualmente un tutt’uno con essa. Chi mangia il corpo  il sangue della Trinità diviene figlio di Dio e parte di esso.
Anche l’azione di grazia che fa sul calice del vino, ha la medesima funzione benedizione che esercita sul pane-corpo.
Quando poi parla del suo sangue, specifica che esso non è solo per pochi, ma per una moltitudine cioè esso deve essere dato a tutti i credenti in Lui, non solo destinato agli apostoli.  Gesù vuole stringere alleanza con tutti coloro che credono e che lo amano. 
Per tale ragione la chiesa farebbe bene impastare l’amido delle ostie, con il vino, in modo che si somministri pane e vino cioè corpo e sangue insieme, anche se le ostie dovessero sembrare rosate o violacee, allora sarà fatta veramente la volontà di Gesù. “ Questo è il mio sangue dell’alleanza che è versato per una moltitudine.”
Poi parla di se stesso e dice che quello sarebbe stato per Lui l’ultimo vino che avrebbe bevuto assieme a i suoi apostoli, ma specifiche ne berrà di nuovo, quando sarà presso il Padre Suo nei cieli.


Marco : 14, 26-31.
Anche Pietro rinnega Gesù.

Anche Pietro ha il suo tradimento, ma in forma diversa da Giuda, meno grave, pur sempre un tradimento è.
Gesù disse: tutti voi vi scandalizzate , perché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea.”  Allora Pietro disse: “ Anche se tutti si scandalizzeranno, ma io no!” E Gesù gli dice: “ in verità ti dico che oggi, questa notte stessa, prima che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte”.  Ma egli continua ad affermare : “anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò” E lo stesso dicevano tutti gli altri.
“tutti voi vi scandalizzate , perché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”  perché Gesù esprime questo concetto in questo frangente? Perché sta mettendo alla prova i suoi apostoli, li sta percuotendo e loro non capiscono e non intendono le sue parole. Ma, perché Gesù percuote gli apostoli, se loro devono essere coloro che devono portare la buona novella al mondo intero? Semplice Gesù non vuole solo degli apostoli, vuole degli apostoli santi! Per cui affermare quella frase, “Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”, metterà alla prova sia il pastore cioè il sacerdote che le pecore cioè il popolo. Le proverà con ogni sorta di prova, per verificarne la capacità di comprensione che la fedeltà di essi a Lui. Quindi la chiesa sarà percossa e il gregge disperso per il mondo, affinché sia i pastori che il gregge siano vagliati e solo chi ha superato le prove sarà scelto.

Infatti gli apostoli non comprendono ciò che Egli comunica, e spavaldamente senza riflettere attentamente si espongono a dir qualcosa, pensando che sia riferito a un accusa verso di loro, e si danno da fare per cercare una possibile comprensione, ma nel far ciò dico un pensiero in più, di cui loro stessi non sanno, ne conoscono il futuro.   Pietro per primo fa sfoggio della sua fede, con una punta di eccessiva sicurezza, ed infatti Gesù lo stronca subito… predicendo cosa egli avrebbe fatto e detto nelle ore successive.  Il fatto del tradimento o  rinnegamento, fa capire come anche un apostolo che sta al primo posto potrà rinnegare Cristo.  Infatti Gesù quando dice a Pietro che su di lui costruirà la sua chiesa, questa frase è molto significativa sta ad indicare che Pietro, avrebbe edificato una chiesa simile a se stesso, non simile a Gesù.  Se Pietro era la pietra, ma non una pietra perfetta una pietra imperfetta, perché su Pietro la chiesa ha preso forma e su i suoi errori, difetti caratteriali e di fede è stata edificata, ecco cosa Gesù intendeva con la frase su Pietro costruirò la mia chiesa. La chiesa è di Cristo, ma edificata sulla forma mentis di Pietro, su i suoi pregi e su i suoi errori, sui suoi sbagli e sulle sue virtù, sul suo rinnegamento, tutto ciò che Pietro fu, così fu e sarà la chiesa. Come può la chiesa sussistere su una Pietra imperfetta? E chi è la Pietra angolare? Pietro o Cristo? Chi è il Pilastro della Chiesa, Pietro o Gesù il Cristo di Dio?
Quindi Gesù sottolinea ancora una volta che non solo Giuda lo tradirà vendendolo ai suoi persecutori, ma anche che ci sarà uno che lo rinnegherà sempre tra i suoi apostoli e costui è proprio colui che dovrebbe essere il primo tra di essi. Anche se Gesù in altri punti dei vangeli esprime il concetto che non esiste un primo tra gli apostoli, ma che innanzi a Lui sono tutti sullo stesso piano. Quindi ogni apostolo può e potrà rinnegare o tradire Dio in qualsiasi momento, come qualsiasi altro essere umano non appartenente alla chiesa in modo diretto, cioè il gregge.
Il passo vuol, far capire che non bisogna mai vantarsi di nulla, neppure delle certezze che si pensa di avere, perché se il Signore ti prova, ti troverà sempre imperfetto e tu cadrai miseramente anche se sei santo!
Mai giurare, perché l’inciampo è dietro l’angolo.
Mai dire io non sarò mai così o colà, perché Dio ti troverà in un momento fragile e debole e tu cadrai.
Siamo tutti fragili e deboli, non esiste uomo, che sia perfetto sulla terra, che possa dire una sola cosa in più di quanto non sia scritto nei cieli.


Marco: 14, 32-42.
Vegliare per non entrare in tentazione.

Il passo dell’evangelo ci racconta la sofferenza umana di Gesù, si perché non dobbiamo dimenticarci che Gesù oltre ad essere spiritualmente figlio di Dio esso era ed è anche figlio di Maria con corpo carnale; è questo corpo, che in questo passo viene provato, non il suo Spirito che era forte, ed incrollabile, perché Spirito santo di Dio. Invece la chiesa ha creduto che la prova in cui Gesù fu portato colpi anche il suo spirito invece no! Era un prova per la parte umana di se stesso, una prova che doveva testare in qualche modo, se anche il corpo Suo era disposto a cedere alla volontà del Padre Suo. 
Leggiamo bene cosa dice Gesù, invita i 3 discepoli ad attenderlo mentre lui pregava in disparte, i discepoli raccontano i suoi stati, dicendo, cominciò ad essere in preda allo spavento e a sentire angoscia. Questi stati non sono tipici di Gesù il figlio di Dio, dell’uomo Santo, fatto di Spirito Santo, ma dell’uomo-uomo, dell’uomo umano figlio di Maria, del solo corpo e della sola mente umana, con tutte le sue fragilità. Come se lo Spirito di Dio lo avesse abbandonato per un istante, facendogli provare la vera conoscenza di cosa il corpo e la mente umani provavano senza l’ausilio dello Spirito Santo che impedisce qualsiasi sofferenza e incertezza.  Infatti dice ai discepoli: “ l’anima mia è triste fino alla morte” questa è un espressione tipica di chi prova in se un senso si smarrimento e sente la sua anima, farsi piccola e impotente di fronte alla malvagità del mondo. Anche il fatto di chiedere al Padre Suo che quell’ora cos’ triste e angosciosa passasse è indici che era il corpo umano o soffrire non lo Spirito Santo che gli apparteneva, come se lo S. Santo si fosse tacitato, avesse smesso la sua funzione. E diceva: Abba, Padre, Tutto è possibile a te; allontana da me questo calice! Però non quello che voglio io, ma quello che vuoi tu”  in queste parole il Gesù uomo, decide da che parte stare, cioè con Dio, si abbandona alla volontà di Dio, anche se sulle prime chiede al padre Suo di evitare questa cosa, ma poi dice non voglio io ma come vuoi tu. Quando poi parla ai discepoli dice un farse importante che non riguarda solo gli apostoli che sono carnali e non figli di Dio diretti come lo è Lui, dice a Pietro: “ Simone dormi? ... Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione ; lo spirito è pronto ma la carne è debole”  ecco la frase che spiega il dunque è questa :lo spirito è pronto ma la carne è debole” ce lo dice chiaramente che lo spirito è forte e incrollabile e che non teme nulla se crede in Dio, ma la carne è fragile e debole e può cadere in tentazione. Fa capire che in quei momenti era la sua carne ad avere la meglio, e che anch’egli era fragile, ma, di una fragilità diversa, da quella dei discepoli che si sono addormentanti. E quindi hanno lasciato spazio al maligno. Non certo Gesù ha lasciato spazio al maligno, era solo la sua carne, che combatteva, ed era angustiata per tanto male era sopra di lui. Li trova addormentati per tre volte, fa capire la differenza tra Lui e loro, che sono solo esseri umani incapaci ad opporsi alla forza del maligno, se non ci fosse Dio. Infatti in altro passo dice a Pietro “uomo di poca fede” come per dire, che se avesse la fede necessaria esso non commetterebbe peccato alcuno e sarebbe santo e capace di ogni miracolo, come Gesù avrebbe voluto. In ciò fa notare che i discepoli sono fragili e suscettibili agli attacchi del maligno.
n.b: La frase “non entrare in tentazione” fa capire come la frase non indurci in tentazione si errata e anche le due frasi sono una contraria all’altra, perché il dire non entrare in tentazione sta ad indicare di chiedere a Dio non permettere che il maligno ci tenti, cioè di non permettere che il maligno ci induca in tentazione. Mentre la frase non indurci in tentazione sta ad indicare che sarebbe Dio che induce l’uomo alla tentazione, cosa non possibile e non vera. Perché in netto disaccordo con la precedente frase. Oltre che estremamente offensiva verso Dio. Praticamente dire che Dio induce in tentazione l’uomo è come dire che è Dio che si sostituisce a Satana. Cosa falsa! E chi afferma ciò non è con Dio, ma contro Dio e vuol solo far annullare l’efficacia della preghiera da Gesù trasmessa ai suoi discepoli.


Marco:14,53-65 ; 15,1-32
La condanna e la morte di Gesù.

Conducono Gesù innanzi al sinedrio il quale in ogni mezzo tenta di fargli di discreditarlo portando falsi testimoni, ma Gesù non risponde fino a quando Caifa, gli chiede se è lui il figlio di Dio , e Gesù risponde: “Io lo sono, e vedrete il figlio dell’uomo assiso alla destra della potenza e venire con le nubi del cielo. “  Gesù dice chiaramente di essere il figlio di Dio Onnipotente, ma naturalmente nessuno sacerdote ebraico voleva credergli, perché in realtà non volevano che un figlio di Dio distruggesse le leggi che loro stessi si erano fatti su misura. In sostanza Caifa, voleva uccidere Dio. 
Poi naturalmente gli astuti sacerdoti dopo averlo condannato a morte, non si sentirono di portare a termine la loro invettiva e scaricarono ai romani l’incombenza, pilato interrogatolo, non ottenne nulla. Naturalmente secondo le tradizioni di quel tempo, durante le festività era usanza rilasciare un detenuto, quindi anche con Gesù si pratico la stessa cosa, ma i sacerdoti del tempio sobillarono la folla a più riprese tanto che Pilato chiese cosa aveva fatto di male, ma essi volevano il sangue di Gesù.  Quindi Pilato li accontentò, rilasciò barabba e fece flagellare Gesù.
La coronazione di spine, un atto ignobile, per qualsiasi essere umano, figuriamoci per il figlio di Dio, di una malvagità e di una crudeltà uniche, che solo un popolo irretito dall’invidia dei sacerdoti, poteva fare.
 Lo schernirono dicendo “salve re dei Giudei”, lo picchiavano in ogni modo, e gli posero una corona di spine, probabilmente di una specie di pianta spinosissima con spine particolarmente dure.
Per quanto Gesù fosse spiritualmente forte, ma la sua carne era stata piegata dai quei terribili colpi di flagello e dalla percosse, così preso un uomo forte, Simone di Cirene per portare per lui la croce, dopo che Gesù cadde per tre volte. Giunti al Golgota, si svolse all’ora terza, la crocifissione che ben tutti la conosciamo, rappresentata in ogni modo da film famosi. La spartizione delle vesti di Gesù fa capire che esse non erano affatto di un materiale povero, ma male intessute ma tutt’altro, di buona manifattura e preziose, tanto che i soldati vogliono spartirsele e se le giocano a dadi. Qui fa capire che l’abito sacerdotale non deve essere semplice eccessivamente povero, ma di buon materiale anche prezioso. Gesù ricevette oltraggi da tutti, sia dai due ladroni, che dalla folla accorsa.


Giovanni: 19,23-27

Presso la croce vi era la Madre di Gesù assieme al discepolo Giovanni e ad altre due donne, e Gesù disse a sua Madre e al discepolo più amato: “Donna, ecco tuo figlio.” e al discepolo” Ecco tua Madre”


Marco:15, 33-41

In questa parte si evince, che quello che parla è ancora il Gesù umano, perché grida: “Eloi, Eloi, lamà, sabachtani?” che significa Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” ma la folla continuava a insultarlo… dopo di che Gesù gridando spirò.
Dio non lo aveva abbandonato, ma il suo corpo umano e la sua mente umana, aveva avuto un cedimento proprio all’ultimo momento, questo ci fa capire che fin all’ultimo momento Dio ci può provare, perché se ha provato il suo figlio Unigenito per purificarlo al fuoco ardente del suo amore, ma figuriamoci se non lo farà anche con ognuno di noi, fino all’ultimo saremo vagliati, provati e piegati, per ottenere da ognuno delle primizie di primissima qualità come diciamo noi.  In quel momento un tremendo terremoto squarcio il velo del tempio e da quello che le cronache raccontano anche una parte di Gerusalemme fu distrutta, i sepolcri furono aperti e i morti risorsero, con grande spavento di tutta la popolazione.

Marco 15,  42-47 ; 16, 1-19;
La Resurrezione:

Alla vigilia della Parasceve, cioè del sabato, Giuseppe di Arimatea chiese a Pilato il corpo di Gesù per seppellirlo, nel suo sepolcro in pietra. Ne rotolo innanzi una grande ruota di pietra, sotto gli occhi di alcune donne discepole di Gesù.
All’alba del primo giorno della settimana ebraica cioè la domenica, le discepole di Gesù Maria Maddalena e  Maria di Giacomo, si recarono al sepolcro per ungere il corpo come era usanza fare. Giunte presso il sepolcro si accorgono che la pietra è stata già spostata, entrate nel sepolcro vi era un giovane uomo, vestito con candide vesti. Che disse loro:  “ Non abbiate paura. Voi cercate Gesù il Nazareno, il crocifisso: è risorto, non è qui. Ecco il luogo, dove è stato posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che vi precede in Galilea  ; lo vedrete là, come vi ha predetto.”   Non dice a che ora è avvenuta la resurrezione o esattamene in che giorno, ma è probabile che sia avvenuta di sabato, nel giorno del Signore.
La descrizione che ne fa Giovanni è un po’ diversa, quasi un po’ più dettagliata mentre quella di Marco sembra più sintetica e meno descrittiva.

Giovanni: 20, 1-31; 21,1-23

Dice Giovanni, appena la donne giunsero al sepolcro videro che era vuoto, allora corsero a chiamare i discepoli Pietro e Giovanni. I quali accorsi al sepolcro lo trovarono anch'essi vuoto, e riposti i teli della sepoltura, compresero le parole profetiche di Gesù.  Ma fu Maria Maddalena a rimase presso il sepolcro, fu in questo frangente che vide i due giovinetti (angeli) vestiti di bianco, essi rassicurano la Maddalena, ma si accorge che un altro giovane che era lì vicino, era Gesù, questo fa capire che Gesù aveva altre sembianze diverse da quelle terrene, e Gesù dice: “donna perché piangi?   Chi cerchi? “ ella rispose, ma non sapendo chi fosse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi  dove lo hai posto e io lo prenderò”.  Ma Gesù rispose:  ”Maria!”  allora la Maddalena lo riconobbe: ”Rabbuni!” Maestro.

Gesù : “Non trattenermi perché non sono ancora salito al Padre . Ma va’ dai miei fratelli e dì loro: -salgo al Padre  mio e Padre vostro , Dio mio e Dio vostro”.
Quindi la prima a vedere Gesù risorto è la Maddalena, non gli apostoli.  E questo è un dato interessante. Inoltre l’aspetto di Gesù non è il suo aspetto terreno, ma quello trasfigurato, che aveva preso quando i tre discepoli lo videro, nella sua trasfigurazione sul monte.  Da ciò comprendiamo che le immagini a noi arrivate di Gesù sono del Gesù terreno, non del Gesù risorto! Gesù che ha lo stesso aspetto fisico del Padre Suo che è nei cieli. Poi alla sera della domenica appare in mezzo ai discepoli e li saluta dicendo : “Pace a voi!” mostra loro le mani i piedi e il fianco a testimonianza, del suo martirio. Affinché essi credettero con sicurezza che Egli era risorto. Aggiunge :” Pace a voi. Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi!”  e detto ciò alitò su di loro,  e aggiunse: “ Ricevete lo Spirito santo,  a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi non li  riterrete, saranno ritenuti.”

Notare il verbo alitare usato principalmente da Dio Padre mentre alita la vita in Adamo , così fa lo stesso suo Figlio Gesù che ha lo stesso potere di donare la vita mendiate lo stesso Spirito del Padre, in ciò Gesù si rivela per chi è realmente, egli è al tempo stesso il figlio, ma al tempo stesso è il Padre, perché fin dalla Genesi solo il Padre Onnipotente alitò nell'uomo il suo spirito, per donare all'uomo l’anima, ora Gesù figlio di Dio, e Dio con Dio, fa la stessa cosa, ma in questo caso dona agli apostoli lo Spirito Santo. E da il suo ordine a tutti gli apostoli, di rimettere i peccati. Sono loro che decideranno se rimettere o non rimettere i peccati.

È interessante il discorso che si ripete a porte chiuse, Gesù si mostra ai suoi discepoli e anche con Tommaso avviene la stessa cosa, come se il chiudere le porte fosse un segno di nascondere agli occhi dell'uomo, la divinità di Dio, affinché solo chi crede vedrà.

Gesù risponde a Tommaso:” perché hai visto, hai creduto. Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” in ciò Gesù ci fa capire, che molta più grazia è in chi non ha mai visto il Signore, e su costoro se crederanno in Dio senza aver necessità di vedere, otterranno maggiore grazia presso Dio.
Molti altri segni Gesù da risorto ha compiuto in mezzo al suo popolo, per quanto molti di essi non stati trascritti, ma solo i più significativi.  L’apparizione sul lago di Tiberiade, evidenzia come Gesù avesse un aspetto non riconoscibile, ma solo coloro che avevano lo Spirito Santo in loro lo potevano riconoscere.Questo racconto ci spiega come un essere umano che abbia anche ricevuto lo Spirito Santo, può in un istante non essere preso da esso, e questo fatto, ci fa ben capire proprio questo particolare; alcuni apostoli usciti in barca a pescare vedono sulla riva del lago un uomo, ma loro non lo riconoscono, perché in quel momento Egli (Gesù) non si presentò nella sua forma conosciuta dagli apostoli, pur avendo ricevuto tempo prima lo Spirito Santo proprio da Gesù, essi sono distratti e non usano quello Spirito donato da Gesù, per vedere Gesù stesso.  Gesù parla ai discepoli come un estraneo: “Figlioli, non avete un po’ di companatico?”, “No” gli risposero  i discepoli. Ma Egli disse loro, “Gettate la rete a destra della barca, e ne troverete”, i discepoli non erano in grado di trarre sulla barca, la rete per il gran peso. Allora Giovanni, il discepolo che Gesù amava dice a Pietro: “ E’ il Signore!”  a questo punto Simon Pietro, si cinse la veste e si tuffò in mare.

Curiosa la parte che Simon Pietro è sulla barca seminudo, come se fosse un vezzo, una libertà che avevano tra di loro. Ma curioso anche il fatto che innanzi al Signore esso si rimette in ordine, come se la sua vita fosse stata divisa in due parti, fintanto che vi era Gesù esso aveva un comportamento, quando Gesù non vi è più, il suo atteggiamento è più libero e si sente forte della sua posizione a far quel che vuole; ecco il perchè il Signore non si fa riconoscere, vuole vedere come i suoi discepoli vivono le sue parole, se veramente hanno intenso il suo messaggio. E il fatto che Pietro si rivesta, fa capire che esso aveva in parte trascurato il messaggio di Gesù. Si comprende, perchè Gesù poi insiste con quelle domande ripetitive.

Tutti vedono quest’uomo in riva al lago, ma nessuno di essi lo riconosce, se non quando egli mediante alcune poche parole e un miracolo gli dimostra chi Egli è!  E il primo a riconoscerlo è Giovanni.  Notiamo un  particolare, Gesù dice agli apostoli di gettare la rete e specifica a destra della barca, perché mai ha fatto questa specifica? Da un certo di punto di vista i pesci stanno ovunque attorno alla barca, che significato ha a destra della barca? Semplice, Gesù il Cristo di Dio, sta alla destra del Padre suo, rappresentato dalla barca. E dice ai discepoli pescate a destra della Barca, non a sinistra. Anche questo ha un senso ben preciso. Gesù predilige la destra e non la sinistra, anche in altri passi dei vangeli esprime questo concetto.

Ma Pietro si rattristo. E gli rispose:” Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”

Gesù rispose:” pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: Quando eri giovane ti cingevi  da te e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vuoi” .
Ora , disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. Poi disse" seguimi."
Pietro vide che lo seguiva il discepolo che Gesù amava(Giovanni), quello che durante la cena si era posato sul suo petto di lui e gli aveva chiesto: “ Signore, chi è chi ti tradisce?” .

Pietro dice a Gesù” Signore e di costui che sarà?”  Gesù rispose: “ Se voglio che rimanga finché io venga, che te ne importa?, tu seguimi!”.

Questo passaggio della vita di Gesù e dei suoi discepoli è molto significativo…
Prima di tutto la ripetizione per tre volte della domanda di Gesù: “Simone di Giovanni, mi ami tu?” ha una sapore un po’ strano questa insistenza da parte di Gesù, come quando Gesù predisse a Pietro il suo rinnegamento, che al cantar del gallo egli lo tradì per tre volte, pare in qualche modo, che Gesù voglia vedere se l’apostolo ha compreso la lezione, o se l’apostolo è ancora impulsivo, distratto e fa le cose senza riflettere attentamente. In effetti da come risponde Pietro pare che non abbia ancora capito esattamente le domande di Gesù. Perché anche durante la premonizione di Gesù che gli predice il suo rinnegamento, Pietro risponde impulsivamente senza riflettere, quasi volendo a tutti i costi far piacere al Signore. Dicendo che lui non avrebbe fatto ciò. Cosa che poi avvenne il contrario. Anche in questo caso per tre volte Gesù ripete insistentemente la medesima frase, quasi a sottolineare qualcosa, poi però l’attenzione si sposta su Giovanni, e Pietro infastidito dalla presenza di quel discepolo, quasi stizzito, con una punta di invidia, chiede cosa ne sarà di quel discepolo, e Gesù ribatte: “Se voglio, che rimanga finché io venga, che te ne importa?” ….. è il che te ne importa di Gesù, fa capire come in realtà Pietro ha posto la sua domanda verso Giovanni, con quale sentimento egli si era posto verso quel discepolo? non certo un sentimento d’amore, ma di conflitto. E fa capire, che tra i discepoli non c’è proprio tanto buon sangue, ci sono degli attriti, probabilmente delle dispute tra chi si riteneva il più vicino a Gesù o chi era il primo, ma tutti sapevano benissimo che il più vicino non era Pietro ma bensì Giovanni. L’insistenza di Gesù verso Pietro, non indica tanto che Pietro sia il suo vicario, quanto indica che Gesù voleva far capire a Pietro, che alle volte le sue risposte non erano sincere o coerenti, ed ogni volta Gesù risponde a Pietro “Pasci le mie pecorelle o agnelli e tu seguimi”, non gli dice che egli è il primo, gli dice, solo di essere un buon pastore e di seguirlo sempre, ma di non occuparsi degli altri discepoli, che ci avrebbe pensato Lui stesso. In questo, fa capire che gli altri apostoli non sono sottomessi all'autorità di Pietro, ma bensì di Gesù stesso. “Se voglio che rimanga finché io venga, che te ne importa?” questo fa capire che ogni, apostolo eletto da Gesù, sarà sotto l’autorità di Gesù e non di Pietro.

Poi anche quando gli dice, “In verità, in verità ti dico: Quando eri giovane ti cingevi  da te e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vuoi” .
Secondo me questo non parla della morte Pietro, ma bensì del fatto che da vecchio sarebbe stato condotto da altri nelle sue parole, e che la sua parola poteva essere modificata perché egli non più in grado di essere totalmente presente, infatti un anziano, viene condotto per mano ogni giorno da chi è giovane e le sue parole vengono vagliate. Questa frase ha un senso doppio, indica infatti che un apostolo deve rimanere tale fin alla fine dei suoi giorni, e che ci saranno altri ad occuparsi di lui, finché il Signore non lo prenda con sé. 
Questo fa capire, che non è prevista abdicazione.

Dopo tutto in Apocalisse Gesù è chiaro, vi sarà un nuovo vangelo eterno e con ciò si comprende bene che il vangelo lasciato da Gesù, verrà modificato e le parole stesse di Gesù verso Pietro sono molto significative.








venerdì 11 aprile 2014

PREGHIERA A DIO PADRE PER OTTENERE TUTTE LE GRAZIE CHE SI DESIDERANO


10/04/2014

Un arcangelo:
Caro figlio, questa preghiera, essa servirà a tutta l'umanità per lucrare ogni genere di grazia:


©Preghiera a Dio Padre detta a Boanerges Yhwhnn



O Tu Santo tra i santi, Padre Eterno, Dio d’infinita bontà e Amore, noi miseri umani, chiediamo a te supplichevoli di accordarci le grazie che ti chiediamo in nome di tuo Figlio Gesù e della tua Sposa prediletta, l’Immacolata Vergine Maria e di tutti i cori angelici.

O Dio Padre, chiedo a tuo Figlio Gesù in Tuo Nome la grazia, di cacciare dall’umanità satana e le sue legioni.
Onore, forza, potenza e gloria all’eterno amore di Dio. (Pater, Ave, Gloria)in ginocchio

O Dio Padre, chiedo a tuo Figlio Gesù in Tuo Nome la grazia, di perdonare agli uomini i loro peccati più gravi.
Onore, forza, potenza e gloria all’eterno amore di Dio. (Pater, Ave, Gloria)in ginocchio

O Dio Padre, chiedo a tuo Figlio Gesù in Tuo Nome la grazia, di aver pietà di tutti i popoli che opprimono i figli che ti amano.
Onore, forza, potenza e gloria all’eterno amore di Dio. (Pater, Ave, Gloria)in ginocchio

O Dio Padre chiedo a tuo Figlio Gesù in Tuo Nome la grazia, di dar forza e speranza hai poveri del mondo.
Onore, forza, potenza e gloria all’eterno amore di Dio. (Pater, Ave, Gloria)in ginocchio

O Dio Padre, chiedo a tuo Figlio Gesù in Tuo Nome la grazia, di infondere il Tuo Amore in tutta l’umanità.
Onore, forza, potenza e gloria all’eterno amore di Dio. (Pater, Ave, Gloria)in ginocchio

O Dio Padre, chiedo a tuo Figlio Gesù in Tuo Nome la grazia, di donarci i sette santi doni dello Spirito Santo.
Onore, forza, potenza e gloria all’eterno amore di Dio. (Pater, Ave, Gloria)in ginocchio

O Dio Padre, chiedo a tuo Figlio Gesù in Tuo Nome la grazia, di riempirci con l’acqua e il sangue di tuo figlio Gesù.
Onore, forza, potenza e gloria all’eterno amore di Dio. (Pater, Ave, Gloria)in ginocchio

O Trinità d’infinita Amore, qui innanzi al Tuo Trono Eterno prostrati, supplichiamo di concederci le grazie che ti chiediamo (esprimere una grazia personale) per Tuo Figlio Gesù, per i tuoi sette Santi Spiriti, per la Tua Sposa prediletta, per San Michele arcangelo. Donaci il tuo Eterno fuoco d’amore, riempi le nostre anime e donaci la tua pace. E così sia Amen.




Gloria, Forza, Potenza ed Onore nei secoli dei secoli all'eterno Santissimo Padre Figlio e Spirito Santo! Amen.


Vi ringrazierei se riportate chi l'ha ricevuta cioè il sottoscritto Boanerges Yhwhnn. 
Se no sembra che l'ha ricevuta chiunque la condivida, è non è giusto, cercate di essere corretti, anche voi che vi considerate cristiani e ricordate che Dio è sempre presente e vede tutto.
Molto spesso la gente pensa che prendere le cose degli altri, non sia fare peccato, invece è tutto il contrario e poi sapete per un non nulla si finisce di sotto e tutto il vostro darvi da fare per salvare le vostre vite, anime e quelle degli altri non è servito a nulla. 


ACQUISTATE IL VOLUMETTO LA GLORIA DI DIO E TROVERETE RIUNITE TUTTE LE  PREGHIERE NELL'ORDINE VOLUTO DALL'IMMACOLATA. 

giovedì 3 aprile 2014

Il Gesù parla al mondo!

30 marzo 2014

Cari figli del mondo.


Non voglio stancarvi, con le mie continue richieste di cambiare vita, di essere migliori, di non commettere peccati, di pregare, confessarvi e convertirvi. Ma da ciò che vedo ogni giorno, da secoli e secoli, per quanto faccio, voi continuate imperterriti a farvi del male, senza volere realmente cambiare; il vostro cambiamento è momentaneo, finché non subentra una nuova esigenza, ma non avete saldo nella vostra mente il vostro bene superiore, che viene dopo questa vostra vita terrena. Voglio e desidero salvarvi dalla dannazione eterna, dalla morte dell’anima, ecco perché mi distruggo per voi, nel richiamarvi e nel soccorrere chi desidera con tutto il cuore, ascoltarmi, amarmi sinceramente. Ricordate che Io, non perdono chi non chiede umilmente e sinceramente perdono, non si dica Dio perdona tutto! Si, perdono tutto, se chiedete a me perdono, ma non perdono se non chiedete perdono. Vi ho posto dei sacerdoti per esservi di aiuto, non perché essi si diano al mondo! Nessun’uomo si sostituisca a me, nel decretare diversamente dalla mia legge, perché chi lo fa è contro di me! Nessun’uomo interpreti la mia legge come più gli aggrada, per adattarla alle esigenze dell’uomo nel tempo. Ciò che è in abominio a me, io l’ho detto e decretato e così è! Nessun uomo povero o potente, sentenzi diversamente! Non ho dato all’uomo della mia chiesa il potere di cambiare la mia legge, se esso lo fa si pone contro di me,  sappia che la mia condanna cadrà anche su coloro che nella chiesa applicano una legge diversa, per dannare le anime. Non usate l’astuzia per portare il mondo dove voi credete, perché, insegnerò a chi desidero di leggere nei cuori, nelle menti e nel tempo ciò che l’uomo malvagio ha in cuore di fare contro l’umanità, contro la mia deità.  Non cercate di nascondere le vostre sozzure, non fingete di celare sotto falsi sorrisi e ipocrisie, il vostro vero agire, io vi osservo, sia buoni che i cattivi, conosco i vostri pensieri più reconditi e li metto a disposizione di chi io desidero, non si dica che solo l’uomo di chiesa può stabilire o decidere se un soggetto è santo, perché ciò è contro la mia deità. Voi non sapete e non conoscete i misteri eterni, siete umani e non siete dei! Comportatevi da uomini saggi, se volete essere dei. Ma la deità appartiene all'immortalità non al mondo mortale. Non cercate di porvi al mio posto, non elevatevi, rimanete in basso, per voi è un bene se lo comprendete; siete tutti al mio cospetto uguali, non c’è nessuno che è superiore all'altro, ne il povero lo è rispetto al ricco, ne il santo rispetto al peccatore, ne il popolo rispetto al vicario. Innanzi a Me siete tutti sullo stesso piano, non siete innanzi a me, più alti o più bassi. Guardo i sentimenti del vostro cuore non le parole vane, non conta se siete laureati, geni, teologi, uomini importanti, re, principi, poveri, ignoranti o ricchi, sacerdoti o pontefici. Guardo i vostri cuori, le vostre anime, i vostri pensieri, azioni che saranno un giorno tesoro per voi, uno scrigno per accedere nel mio regno. Mettete in pratica la mia parola, alla perfezione in modo integrale e non datene un senso diverso. Rispettate la legge degli uomini, ma se essa va contro di me, sia essa in abominio a me, così decido e così comando!  E se il mio vicario vi dice diversamente, non ascoltatelo perché esso non parla ad opera dello Spirito Santo, ma per sua volontà! Hai vostri bimbi insegnate che Dio vi ama, insegnate la mia parola, insegnate a pregare ad amare il prossimo e non usate violenza contro nessuno di loro, siano protetti i bimbi, perché loro è il mondo, perché dai bimbi nascerà una nuova generazione, sono loro il vostro futuro e la vostra vecchiaia. Se avete a cuore il vostro futuro curate il vostro presente. Un albero si riconosce dai suoi frutti. E i frutti che ora sono nel mondo, sono guasti.

sabato 29 marzo 2014

Amare i nemici!

Amare i nemici!
Luca 6,27-36

Molti si chiedono come si possibile amare i nemici?

E’ possibile, nel come ci si pone nei confronti del prossimo.

Ma questo concetto va molto oltre la parabola di Gesù, egli infatti ci vuole fa capire qualcosa di sconvolgente, che noi umani facciamo fatica a comprendere il mistero che si cela in esso.
La parabola ci invita ad amare i nemici, ad averne compassione, a provare misericordia, pietà ecc; ma l’amare è indice di ammonimento, non di seguire, non si emulare, non di assecondare il nemico, ma di tentare il suo recupero, di portarlo sulla retta via, infatti Gesù dice bene quando afferma ma anche i peccatori amano, anche i buoni amano, che meriti ha l’uomo che ama o che fa il bene verso chi già gliene fa? Non ha meriti alcuno, se egli già ama da chi è amato, perché il cattivo o il buono sono entrambi amati da loro stessi simili.  

Gesù ci dice ama il tuo nemico, cioè ama colui che ti fatto un torto, ama colui che ti insulta, ama colui che ti calunnia, che ti critica, ama colui che è nel peccato, perché solo con l’amore, puoi ottenere la conversione di quel nemico, solo con l’amore puoi sconfiggere il male, ma senza chiedere meriti a nessuno e senza chiedere indietro alcuno sforzo o danaro che potresti aver investito. Se non fate tutto ciò con vero sentimento d’amore disinteressato verso costoro, non otterrete le promesse di Gesù.

Nella parabola fa capire che anche chi è nel peccato è in grado di amare, ma allora quale è la differenza tra l’amore dei buoni e quello dei cattivi?

Di quale amore parla Gesù?

E’ si, in questa parabola Gesù fa una distinzione, tra i cattivi e i buoni, ma allora stesso tempo dice che entrambi sanno dare amore, in questo oscuro discorso Gesù nasconde una verità, che ci sono due tipi di amore, quello dato da Dio e quello dato dall'uomo. Dato che satana non sa amare e non può dare amore. 
L'amore di Dio è puro amore, ed anche il sesso che venisse fatto mediante esso deve essere finalizzato alla procreazione non al piacere fine a se stesso. Ecco la differenza, l'amore fatto per un piacere fisico-mente porta al peccato, mentre l'amore con la conseguenza della procreazione con fine di portare frutto(figlio) non c'è peccato. 
Abbiamo che l'amore che Dio porta è un amore creatore, mentre quello che noi portiamo non crea, ma distrugge, perchè noi consumiamo la nostra forza vitale nel creare, o dare vita e lo sprechiamo in nulla, cioè la gettiamo via la vita, di conseguenza sprecare la vita è un peccato.  In questo caso del donare vita anche con il sesso per generare un figlio, ma nel caso dell'amore puro verso il prossimo dove non c'è sesso, è finalizzato ad altro scopo, nel quale vi è il sentimento vero e profondo, come può essere un amicizia, una passione, un legame, un interesse, l'amore per l'altro, il debole, il malato, il povero, ecc. 
Quindi Dio distingue tra amore per la vita, e amore per la non vita, uno crea la vita, l'altro genera la morte e induce al peccato.

Chi sono i nemici?
Chi ci fa del male,(ladri, truffatori, gli assassini, ecc) i cattivi in generale, i peccatori, gli immorali, gli indemoniati, satana stesso, ecc.

Ma l’amare i nemici è un concetto che va molto oltre la natura umana, è un concetto che esprime un pensiero divino, prima di tutto verso gli esseri soprannaturali, oltre che gli uomini, ma cosa intendo dire con questo, se Dio, è colui che ama tutti, ama anche chi per noi non dovrebbe essere amato. Ama anche colui che lo odia infinitamente, ama anche colui che lo combatte giorno e notte, ama anche colui che ha istiga l’uomo a porre il figlio di Dio sulla croce. Ama anche colui che è stato costretto ad allontanarlo dal suo regno eterno, per suo stesso volere, per sua stessa condanna con le sue stesse mani, satana. Se Dio non amasse anche satana, Dio lo avrebbe ucciso, cioè proprio eliminato dalla scena del tempo, invece lo ha solo condannato, ad un agonia eterna per aver rifiutato di sottomettersi a suo Figlio Gesù umanizzato. Il dolore che satana prova verso Dio, è proprio legato al fatto che Dio lo ama ancora, ma satana non vuole quell'amore, lo combatte ma Dio essendo  amaro puro non può non essere esso stesso così, ama chiunque, e non per nulla Gesù dice amate i  vostri nemici, non nel senso di divenire complici di questi, ma di aiutarli nel sconfiggere il male che c’è in loro, proprio riversando su di essi amore. Quando si riversa su un soggetto amore, specie se questo è a te avverso, esso si trova spiazzato e non sa più come reagire, satana stesso prova infinito dolore nel ricevere amore ed è questo amore che lo tormenta giorno e notte, nei secoli dei secoli. Quando si fa un esorcismo per scacciare un demone, più demoni o legioni di demoni da un essere umano, si applica un azione d’amore verso questo essere umano, ma l’amore che si scatena verso l’essere umano, in realtà va contro il demone che prova un infinito dolore, praticamente l’amore che Dio manda mediante i suoi 7 santi spiriti(Spirito Santo)provoca nel demone, un dolore “fisico” terrificate come se l’amore di Dio per quel demone fosse il suo peggiore male e lo è realmente. Quindi ogni benedizione, ogni preghiera, ogni esorcismo sprigionano amore allo stato puro originale, specie se questo amore, è disinteressato, e versato verso chi non ti fa del bene. Praticamente l’azione che noi facciamo verso satana o i suoi demoni è un azione d’amore, anche se noi scacciamo questo demone da noi, ma l’azione che noi esercitiamo verso di lui, è un azione d’amore, il quale amore lo distrugge, lo tortura, lo brucia, fino alla sua radice più profonda e lo contorce con un dolore terrificante che nemmeno il fuoco atomico è comparabile. Satana fugge l’amore di Dio, non potendo più contenerlo, neppure se volesse.

In breve la preghiera, la benedizione, gli esorcismi, i miracoli, le grazie, la confessione, la messa, l’eucarestia sono tutti atti d’amore verso il prossimo o verso noi stessi, in pratica noi mediante questi mezzi attiriamo a noi l’amore di Dio, e solo Dio da amore, infatti l’amore non ci appartiene, esso viene da Dio, come l’odio viene da satana. Ma tutta la creazione è piena e intrisa dell’amore di Dio che la manifesta. Satana ci odia, perché ci invidia, proprio perché noi siamo amati da Dio in modo totale, mentre lui ha rifiutato di sua volontà quell'amore puro sincero e gratuito che Dio gli ha offerto e gli offre ancora, ma in questo caso come detto produce in satana un dolore assoluto.


L’Amore non appartiene alla mente logica, matematica, razionalista del nostro cervello, esso è stato infuso in noi, con l’anima dal soffio divino e non è un pensiero logico, ne razionale. L’Amore è l’essenza che ci sostiene e che ci da vita; nei casi di possessione, ossessione, il demonio riesce ad oscurare, con il suo peccato e con quello del soggetto posseduto, l’amore che è Dio. Per questo il soggetto umano è in così grande sofferenza, in così grande prostrazione psicologica e anche fisica alle volte. Per questo, bisogna far il possibile per rimanere legati a Dio, perché egli mediante il suo amore ti protegge sempre da qualsiasi cosa, umana o soprannaturale e per far ciò bisogna imparare ad amare chi ti maltratta, insegnando e ammonendo. 

L'amore uccide satana! 
Ma satana non deve essere amato, al massimo se ne può aver pietà e mediante la pietà lo si distrugge! 
Gesù nei suoi "colloqui" con il maligno, durante le sue tentazioni, esso, mai lo odiò! Mai! Lo scacciò, lo riproverò, lo ammonì, ma Gesù non appartenendo ad Egli l'odio, non può odiarlo, ma il suo amore per tutto e tutto lo schiaccia e lo scaccia; è il demonio stesso a fuggire innanzi a chi contiene in sé l'amore puro di Dio. Satana fugge innanzi alla santità!

venerdì 28 marzo 2014

Siamo nel tempo del digiuno necessario se vogliamo salvarci.

Discussione sul digiuno

Luca 5,33- 39

 Il concetto è espresso tutto in questa affermazione:“potete forse far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? Ma verranno giorni in cui lo sposo sarà loro tolto, digiuneranno in quei giorni”

Cosa ci dice la parabola di Gesù, che essendo egli il nuovo, da quando egli è vivo tra gli uomini, non ci sarà più nessun digiuno, perché egli è lo sposo, colui che porta la buona novella, ma quando egli non sarà più tra i suoi, o meglio dire dopo la sua morte e resurrezione, tutti coloro che vogliono essere dei suoi dovranno digiunare, soprattutto dal peccato!

E’ il peccato che allontana l’uomo da Dio, è la permissione al peccato che facilità la morte dell’anima! Ecco perché Gesù dice quando lo sposo sarà tolto, allora digiuneranno! I giorni del digiuno sono questi, i nostri secoli, dopo il suo ritorno alla casa del Padre.

Oggi invece cosa assistiamo, che il peccato è divenuto lecito, giusto e corretto, e nessuno deve metter bocca, specie nei confronti di quei peccati che sono in abominio a Dio e chi può aver più autorità nel ammonire non lo fa, perché dice:”chi sono io per giudicare? Ecco quando satana getta i figli di Dio a terra, ma essi non hanno la forza della fede per rialzarsi, satana vince, sull'uomo. Non si pratica più il digiuno dal peccato, ne quello del cibo, per cui il mondo non si pente dei suoi errori; ed errori su errori riempiono il calice di peccati, per cui  la rovina del mondo si avvicina.


Se non si digiuna, non si ottengono le grazie che si desiderano, o che sono necessarie per far scendere la grazia di Dio, nel mondo, non si ottiene la libertà vera, non si ottiene la salvezza per tutta l’umanità….E se non si ammonisce non si fa la volontà di Dio!

sabato 22 marzo 2014

Gesù ci ama, ma ci avverte

Cari figli

Vi chiamo, ma non mi rispondete, parlo ai vostri cuori, ma non volete sentirmi, mi allontanate da voi, cerco in tutti i modi di farmi conoscere e voi siete sempre più lontani da me, Io sono Amore! 
Molto d voi passano ore nelle chiese a pregare, ma  non pregano, parlano senza avere nulla nel loro cuore, senza fede; se le preghiere vengono dette senza fede, a cosa servo? un pagano, mi chiese con vera fede, aiuto, e io trovai in lui, più fede, persino di più che nei miei apostoli. Quanti di voi hanno la fede di quel centurione? Quanti mie figli anche nella mia amata chiesa, sono così! Quanti si sono persi, nella forma, nei drappeggi, nei pizzi, nell'oro, siete annegati in un lusso che non mi appartiene, avete fatto della mia casa un covo di demoni, un investimento per i vostri bisogni terreni, nei vostri vizi siete annegatati. Mi do in ogni istante a voi, ho dato tutto di me a voi, e ho trovato fede vera solo in pochi, cambiate la parole della mia santa parola, interpretate come vi aggrada,  ponete leggi che non ho mai posto e vi fate gioco di me? Attenti figli! Posso chiudere gli occhi, cercare di non vedere? No! io vedo, sento, e ciò che è innanzi a me è sgomento, il mio cuore è affranto, ma spero sempre che cambiate, fino all'ultimo attenderò, il vostro Si Signore! 

giovedì 20 marzo 2014

La Madre di Dio supplica e avvisa uno stato potente nel mondo!

La Madre di Dio supplica e avvisa uno stato potente nel mondo!

Cari figli, voi che mi avete posto come vostra protettrice, vi chiedo di allontanare dalla vostre menti il pensiero di scatenare una guerra mondiale,lo chiedo per voi, affinché possiate avere ancora tempo per liberarvi dallo spirito di satana che vi sta rendendo schiavi.  Ve lo chiedo in Nome di Mio Figlio Gesù Cristo, lo stato che attaccherà per primo, sarà considerato da Dio, la causa dello sterminio di tutta l’umanità allora la sua condanna sarà grande, ed egli non attenderà tempo per inviare l’angelo della morte su chi ha voluto la guerra!  Allora pestilenza, fame, fiere, insetti, terremoti  distruttivi colpiranno lo stato che ha generato questa guerra e tutto sarà distrutto, ciò che è sopra e ciò che è sotto, non vi sarà più!
 Vi esorto figli del mondo pregate affinché la potenza di Dio scenda nel mondo ed allontani la furia di satana che sta per scatenarsi contro tutta l’umanità!
Satana con i suoi servi, vuole la morte di tutto il mondo, anche dei servi inutili.

Dio è molto stanco!


Pregate convertitevi e pentitevi dei vostri mali.


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Ricordate Fatima anche allora la Madre di Dio avvertiti di alcuni pericoli, ma qualcuno celò la verità, non per paura ma per far avvenire quello che Dio metteva in guardia, smettiamo la di farci del male...

Il Digiuno dal peccato!

Dio vuole il Digiuno dal peccato, questo è il vero digiuno!

Dio , Suo Figlio Gesù, lo Spirito Santo, la Madre di Dio l'Immacolata Vergine Maria, e gli arcangeli, chiedono molte preghiere, chiedono di allontanarsi dal peccato di fare digiuni non tanto alimentari quanto digiuni dal peccato, specie i peccato carnali e i peccati contro la deità di Dio. 

Il seguente messaggio del 1990, dell'immacolata Vergine Maria vi fa capire come Dio non desideri un digiuno solo di alimenti, ma sopratutto un digiuno dal peccato.


"Cari Figli, vengo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, vi chiedo di digiunare dai peccati della carne di astenervi, dal peccato nei giorni di sabato e dedicare questo Giorno tanto caro a Dio, alla preghiera Santa, di leggere la sacra scrittura, ogni giorno, e se qualcosa non comprendete vi ho dato questo mio figlio, egli vi aiuterà a capire, ha dei doni speciali infusi dallo Spirito Santo, esso è un mio figlio, scelto da Me e da me custodito, egli è qui per aiutarvi ad evolvere la vostra coscienza, ad elevare le vostre anime a Dio, egli ha un dono specialissimo che pochi uomini hanno oggi, un dono voluto da Dio. Ma per essere veri figli di Dio, dovete allontanarvi dal peccato, far digiuno non solo del cibo, che serve per sostentare il corpo e la mente, ma dovete purgare con un digiuno operoso di amore verso i figli più deboli, contro i peccati tutti, digiunando dal peccato scaccerete e vincerete la vostra battaglia contro satana, ponetevi semplicemente e con volontà certa nel desiderare di scacciare  ogni forma di peccato, ponetevi innanzi al mio Signore Gesù, ricevete il suo preziosissimo sangue e corpo, in pentimento di vostri peccati, e chiedete umilmente perdono.Il Signore che legge i cuori vedrà il vostro pentimento e vi farà la grazia del perdono. Quando il perdono verrà meno, nel mondo e le forze avverse lo cancelleranno, dovrete pregare tantissimo, e chiedere perdono incessantemente a Dio per tutta l'umanità, ma la Trinità vi ha dato alcuni apostoli da Esso eletti, per quei tempi. 
Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen


Solo Dio è Buono!

Solo Dio è Buono!

Un altro affermazione di Gesù che tutti noi ignoriamo volontariamente .

Marco 10, 17- 27.Quando il ricco gli corse incontro, parlando disse delle cose: “ Maestro, buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”  la risposta di Gesù che si sofferma su una parola per lui molte importante …. infatti la sottolinea.. : “Perché mi chiami Buono? “ Nessuno è buono all'infuori di Dio solo”

Quindi neppure un bambino è buono, perché usa la parola “Dio solo”, indicando che solo il Padre Onnipotente è buono , nessuno è buono, questo esclude categoricamente ed in maniera decisa che la bontà non è di appannaggio umano!   Da ciò Gesù rivela la natura del Padre Suo, essere, un essere buono di un amore sconfinato.

Poi Gesù va vanti parlando al ricco di rispettare i comandamenti, il giovane ricco rispose che era osservante, ma Gesù lo trasse in fallo quando gli disse: “ una cosa sola di manca, vendi tutti i tuoi averi, dallo hai poveri, e avrai un tesoro nei cieli , poi seguimi” ma il giovane ricco “oscuratosi in fronte,” significa che ha corrugato la fronte, cioè ha assunto uno sguardo tenebroso, si è irrigidito, se ne andò perché non voleva rinunciare a quei beni.

 E parlando con i discepoli dice che,  chi ha ricchezze terrene difficilmente entrerà nel regno dei cieli.
Quindi fa capire che le ricchezze terrene, sono deleterie per entrare nel regno dei cieli, cioè significa che i ricchi hanno già ricevuto in terra, la loro ricompensa e che se non daranno ogni avere di ciò che hanno, non entreranno nel regno dei cieli, ma facciamo attenzione perché Gesù non distingue solo il ricco laico, ma prende dentro tutti i ricchi anche i sacerdoti.

Poi Gesù termina la sua parola con la nota frase,: E’ più facile a un cammello passare per una cruna di un ago, che un ricco entrare nel regno di Dio.”

Gli apostoli stupefatti dissero:“Allora chi si può salvare?”

E aggiunse alla perplessità dei suoi apostoli: “per gli uomini è impossibile, ma non per Dio; perché tutto è possibile per Dio.”


Per l’uomo è impossibile salvarsi da solo, ma per Dio salvare chiunque egli vuole è possibilissimo perché essendo Dio onnipotente può tutto. Sta sempre e solo a Dio decidere chi salvare e chi lasciare, questo fa capire che non è l’uomo che può decidere chi deve essere salvato o santificato, ma solo Dio lo può fare. 

Chi è degno del regno di Dio?

Chi è degno del regno di Dio?

C’è lo dice Gesù! (Marco 10, 14) “ lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché il regno di Dio è di quelli che sono come loro”, poi aggiunge: “ chi non accoglierà il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso” 
  
Quindi Gesù ci fa capire che il regno di Dio è dei bambini e di coloro che sono come bambini, ma cosa significa essere come bambini?
Intanto vediamo di capire come sono i bambini? Quali caratteristiche hanno i bambini che noi adulti non abbiamo più!

Un bambino è:
candido,  innocente, spontaneo, semplice, gioioso, vivace,  allegro,  tenero, affettuoso, birichino, buffo, coccolone, tenero, amorevole, angelo, soave, delicato, ecc … ma soprattutto  non ha malizia, (a meno che non sia stato smaliziato dagli adulti, con sistemi vari)

il fatto di essere privo di malizia indica che il bambino è spontaneo nei suoi pensieri, non trattiene per se i suoi pensieri, li rende alla luce, la verità che conosce la libera dalla sua mente, la rende disponibile a tutti, smaschera ingenuamente le nostre piccole o grandi bugie di adulti, non ha segreti e non trattiene per se nulla.

Poi logicamente ogni bambino ha i suoi lati caratteriali negativi, ma questo è soggettivo per ogni carattere diverso, possiamo dire che sono questi lati negativi che disegnano un bambini e formano assieme a lati positivi il carattere del futuro uomo o donna.

Questo fa capire, che nessuno che non  sia come un bambino non entrerà nel regno dei cieli.
E questo fatto è drammaticamente vero!

Inoltre possiamo dire con sicurezza che Gesù ci dice che questo è il metro con cui egli valuta l’essere umano.

E quanti,  di noi adulti possono dire di essere così?

Pensateci bene ….

mercoledì 19 marzo 2014

DIVORZIO E SACRAMENTI

Il divorzio contrario a Dio!

Argomento molto sentito in questi giorni, dove sia da una parte che dall'altra arrivano desideri e proposte di  dar la possibilità ai divorziati di prendere la comunione.

Ma Gesù ha qualcosa da dire in  Marco 10,1- 10, 12, ci parla molto chiaramente di come lui la pensa, e dato che il nostro credo parte e si fonda in Lui, i farisei gli pongono delle domande per trovarlo impreparato:

” E’ lecito a un uomo ripudiare la propria moglie?”  Gesù rispose:” che cosa vi ha prescritto Mosè?” e questi risposero:” Mosè ha permesso di scrivere un atto di divorzio e di ripudio”  ma Gesù disse loro:” A causa della durezza del vostro cuore, egli ha scritto per voi questo precetto”.
In questo passaggio Gesù ci parla della precetto che Mosè,  il quale lo ha scritto per assecondare la volontà dei suoi contemporanei e i desideri carnali, facciamo attenzione alle parole esatte che Gesù usa nella frase: ” A causa della durezza del vostro cuore, egli(Mosè) ha scritto per voi questo precetto”.

A causa della incapacità di amare con sincerità (durezza del cuore), ” ha scritto per voi” non dice che Dio ha dettato a Mosè quel precetto, dice diversamente sottolinea “ha scritto”,questo precetto non è stato dettato dalla voce di Dio, ma è opera della mente di Mosè che per venir incontro ai desideri del suo popolo ha cambiato il volere di Dio.

Poi Gesù aggiunge, “Ma la principio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre , e si unirà alla sua donna, e i due saranno una carne sola. Sicché non più due, ma una carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”
Questa specifica precisa di Gesù è fatta per contraddire la Legge Mosaica su questo punto e correggerla, ripristinando quello che in origine era la parola di Dio, il maschio e la femmina si uniranno per formare una sola carne, un unico essere. Certo Gesù parla dell’unico essere che si forma dalla fusione dei due organismi uomo e donna, che danno vita ad un unico essere umano, il nuovo nascituro, per questo Gesù diceva due diventano uno. Inoltre Gesù specifica che l’atto di unione dei due soggetti , che producono un nuovo soggetto figlio, è praticamente uno sposalizio, non lo dice direttamente ma è un concausa dello stesso ragionamento che fa Gesù, dicendo che “e i due saranno una carne sola”, perché il fatto di far nascere da un unione un figlio; il figlio diventa l’anello di congiunzione dei due esseri, maschio e femmina, per Gesù l’unione carnale corrisponde allo sposalizio, specie se questa unione da frutto.  Specifica precisamente che è uno sposalizio nel momento in cui avviene l’unione carnale dei due soggetti, con al farse “L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” .

Aldilà, che poi le società hanno formalizzato un rito di matrimonio, ma in origine tale rito non esisteva, ed esisteva invece l’unione carnale che stabiliva quando due soggetti erano sposi, al momento della nascita del nascituro, quello era il momento in cui si poteva stabilire con certezza che il maschio e la femmina erano diventati genitori quindi sposi.  Quindi l’unione carnale da come risultato un doppio frutto, quello del figlio e quello dello sposalizio.

Poi  i discepoli insistono e chiedono specifiche e Gesù risponde dicendo : “ Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei. E se essa ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio.” Qui Gesù va oltre il concetto di Matrimonio, e specifica che nessuno dei due partner devono ripudia e unirsi con altri, perché entrambi fanno adulterio, l’uno nei confronti dell’altro.

Da ciò si comprendono chiaramente alcune cose, prima che Dio è contrario al Divorzio, “L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” .  Eccetto ovviamente difetti di matrimonio, come possono essere inganni o incapacità di procreare di uno dei due coniugi.  In tutti gli altri casi, anche la semplice unione con una donna che porti come conseguenza frutto( un figlio) da come risultato che innanzi a Dio i due sono una carne sola, quindi sposati ufficialmente innanzi agli occhi di Dio.  Che poi la chiesa si sia inventa quello che le pare è un altro discorso, ma quello che è sicuro è quello che Dio ha stabilito e la sua legge nessuno la può  modificare, perché essa vale tanto in cielo quanto in terra. Anche se l’uomo terreno modifica la legge per adattarla alle esigenze umane, ma l’uomo di chiesa tenga presente questo, qualsiasi legge stabilità in origine da Dio in una determinata maniera, essa rimane per Dio indissolubile e fissa, nel tempo e nei millenni. Questo significa che se chiunque mutasse per soddisfare un desiderio umano di un cambiamento della stessa legge di Dio, essa per Dio non ha alcune valore, per cui agli occhi di Dio, chiunque pone mano alla sua legge fa grave peccato e sarà condannato da Dio alla pena massima.

Per cui i moltissimi giovani nel mondo che si accoppiano come se fosse uno sport e danno vita a figli, che poi prontamente vengono soppressi, oggi si chiama aborto, una forma più elegante per non dire uccisi dalle giovani madri(non tutte, ma buona parte), sappiano che oltre a fare peccato di omicidio, perché per Dio è questo! La prima unione carnale che fanno, a cui da seguito un figlio, anche se non nato, per volontà loro, essi, agli occhi di Dio sono sposi. Quindi ogni altro contatto carnale che dia come frutto un figlio, è considerato da Dio adulterio.


Ma andiamo oltre, la chiesa che oggi vorrebbe dare ai divorziati la possibilità di comunicarsi, deve sapere che dato che il divorzio è da Dio considerato un peccato grave di conseguenza ogni altro aspetto derivato dal divorzio assume su di se la stesso peccato. Per cui la chiesa che vuole a tutti i costi, dar occasione ai divorziati, risposati, adulteri, di poter prendere la comunione, sappia che essa si mette da sola la mola al collo.

Dio è chiaro in tal proposito, L'uomo non separi ciò che Dio unisce.... e è chiaro pure quando afferma che egli è contrario al divorzio... e chiaro pure quando Gesù afferma che l'uomo e la donna sono nati per procreare e darsi un figlio, quindi il divorzio non rientra nel vocabolario di Dio.

IL FUOCO E IL SALE DELLA VITA

Il fuoco, il sale della sapienza.




“Ognuno sarà salato con il fuoco” frase interessantissima, ma cosa vuole dirci Gesù?

Bisogna indagare la natura del fuoco, e del sale per rispondere bene a questa frase.

Oltretutto bisogna capire di quale fuoco e di quale sale, parlava Gesù.
Sicuramente egli si riferiva al fuoco come elemento conosciuto, che brucia, arde e consuma.
Al sale come elemento che sala, che da sapore, ma anche al fatto che esso può bruciare sulle ferite, ma sicuramente Gesù conosceva diversi tipi di sale, e sapeva bene che in Egitto per esempio era molto in voga un sale che bruciava in modo così intenso da produrre effetti simili al fuoco, era il Natron, o carbonato anidro di sodio, per cui il sale che probabilmente egli si riferiva non era tanto il cloruro di sodio, quanto invece il proprio il Natron che da effetti, molto simili alle scottature del fuoco. Quindi l'espressione salare con il fuoco indica con qualcosa che attua la stessa funzione del fuoco, che brucia, consuma e distrugge similmente al fuoco e solo il sodio idrossido o ossido ha questi effetti, non il cloruro di sodio, che è il comune sale da cucina, che a contatto di una ferita da una sensazione del bruciare, ma non a contatto della pelle sana, solo il un ossido o idrossido corrosivo fa questa azione.

Il fuoco un po tutti lo conosciamo, è un flusso di plasma di varia origine, che scaturisce dalla combustione di tutte quelle sostanze capaci di ardere e produrre fiamma, si va dal banale fuoco di po di erba secca, al fuoco nucleare, sempre fuoco è, anche i  fulmini sono una sorta di fuoco, di natura elettrica. quindi possiamo dire che esistono almeno tre o più tipi di fuoco, quello propriamente derivato da combustione, quello nucleare e quello elettrico. Dato che qui il termine è generico, può essere inteso in vario modo.

Sarà salato? 
Cos'è che noi saliamo, le pietanze per dar sapore, quello che Gesù dice è un paragone.
Noi verremo salatati con il fuoco non con il sale, quindi Dio ci darà sapore mediante il fuoco, perché di fuoco è lo Spirito Santo che da sapore alle anime, il sapore indica la vitalità, cioè l’amore di Dio, è il fuoco stesso che sterilizza, pulisce e distrugge ogni peccato, infatti in purgatorio, c’è fuoco, il quale fuoco pulisce le anime dai peccati, e le deterge le rende perfette per poter entrare nella gloria di Dio, al cospetto dell’eternità di Dio, quindi le sala, e  gli dona sapore, cioè vitalità. Quindi ognuno di noi con il fuoco di Dio prenderà sapore e sarà perfetto, nell'amore di Dio.


Come può il fuoco salare?
E quale'è il sale che brucia producendo una sensazione come di fuoco?

Poi parla del sale, e dice “ma se il sale diventa insipido, con che cosa lo condirete? “ qui parla del sale?No! dice infatti, “abbiate sale in voi stessi …”

Il sale come può divenire insipido nella sua natura di sale? 
Esso può divenire insipido se si mescola ad una natura diversa  cambiando la sua natura.

Qui la frase ha un doppio senso, da una parte parla del sale che da puro può divenire impuro, dall'altra non parla del sale ma è un allusione ad un altro elemento, infatti dice “abbiate sale in voi stessi …” questo non è il sale che sala, cioè che da sapore alla vita, ma è il sale dell’intelligenza che deve essere contenuto nell'uomo “in voi stessi  e vivrete in pace” perché con l’uso dell’intelligenza applicata alla fede l’uomo potrà salare la sua vita e renderla tersa con il fuoco.


Questo particolare discorso di Gesù nasconde una verità per rendere la vita nuova, cioè sta dicendo che vi è un sale che come il fuoco si comporta distruggendo il male o malattia che c'è in noi, che sala la vita e sala il corpo, che purifica il nostro corpo che distrugge in noi i mali che esso ha in se.

Il fatto che dica salare sta anche ad indicare dare la giusta quantità di sale, senza esagerare o senza toglierne troppo.

Gesù fa un doppio discorso sull'azione dell'elemento salino che sala il corpo e che da vitalità, ma anche al sale dell'intelligenza che è la sapienza,  pare che ci sia una correlazione tra le due sostanze, tra questo sale che sala e che brucia come il fuoco e il sale che da intelligenza cioè sapienza, come se la sapienza=intelligenza dipenda dal tipo sale.

Cos'è che sala nell'elemento del cloruro di Sodio,  il cloro o il sodio?

Parlerà veramente del sale da cucina?

Io non dirò più di questo.

Vi pongo degli interrogativi su cui ragionare.
Chi gli manca sale, non sa ragionare, cioè diventa insipido.
Cosa rende vivace la fiamma, e vivida l'intelligenza?

Aggiungo questo link, ma ve ne sono molti in rete..


Il sale della vita è la sapienza.

Un conto essere sapienti e un conto essere intelligenti, sono due cose diverse anche se qualcuno può pensare che fanno parte della stessa cosa, ma non è così. Si può essere intelligenti senza essere sapienti. Diciamo che il sapiente intelligente ha una marcia in più, ma non è detto che abbia l'umiltà per saperla usare con giustezza. Oggi giorno basta essere laureati che tutti si ritengono sapienti-intelligenti, ma spesso questa virtù è sfuggente perchè la sapienza spesso non è implicitamente legata alla cultura, ma più allo spirito. 

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