domenica 19 ottobre 2014

MALIZIA E DANARO

lA MALIZIA E IL DANARO

Vangelo secondo Matteo 22,15-21

“Maestro sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, dì a noi il tuo parere : è lecito o no pagare il tributo a Cesare?”

Questa prima parte cosa ci dice?
Prima di tutto il discorso che fanno i farisei, dimostra chiaramente nella sua struttura come è posto che esso tende ad un inganno … le loro parole da come sono poste si evince la volontà di far del male, anche se apparentemente la frase sembra avere un contenuto di verità. Ma vediamo di capire dove la frase si tradisce da sola …
“Maestro sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. “ già questa prima parte appare strana, il fatto di dire” sappiamo che sei” implica che si vuol omaggiare la persona di conoscere la verità, quindi potrebbe far presagire già qualcosa …
“Tu non hai soggezione di alcuno,”  queste parole già fanno capire ad un acuto ascoltatore che è in arrivo una domanda trabocchetto, dire “non hai soggezione di alcuno”, fa capire molto bene, che chi l’ha espressa sta per effettuare una domanda tendenziosa …
“perché non guardi in faccia a nessuno.”  Ribadiscono e sottolineano come se fosse un rimarcare lo stesso concetto che la persona è sincera … .e che si vuole che essa risposta in sincerità … qui già fa presagire una malizia …
“Dunque, dì a noi il tuo parere : è lecito o no pagare il tributo a Cesare?” il temine della domanda è melliflua che apparentemente suona come un voler esaltare il soggetto … trova in questa espressione la sua chiarezza conclusiva e esplica effettivamente l’inganno che cela …
Questa frase per intero sembra indicare solo l’aspetto che di voler esaltare il soggetto …. cosa ci fa capire esattamente?
Che non bisogna fidarsi di chi con le buone maniere, con l’intelligenza, con l’abilità nel parlare, con l’erudita dottrina, con la legge alla mano, suonando le trombe, e alzandosi sugli altari e mostrando una apparente umiltà, cerca di mostrare una verità che vera non è, per poi uccidere chi ha in se la verità dello Spirito Santo, in sostanza ci dice di far attenzione a chiunque sbandieri una verità o la verità, ma che ha un proposito diverso dalla verità, quello di trarre un inganno usando anche la verità.
Gesù non manca di una risposta tanto rapida quanto distruttiva, non si perde in risposte frivole, non si perde in risposte complesse, non sta al loro gioco … Ma è diretto, semplice e efficace.

G:“ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo”
G:“Questa immagine ed iscrizione di chi sono?”
gli risposero:“Di cesare”
G:“Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.”

La risposta finale di Gesù è perfetta, ma cosa vuole dire esattamente, la Chiesa spiega che essa significa di dare all’uomo quello che all’uomo appartiene, cioè di pagare tutti i tributi che l’uomo esige, ed altro …. e di dare a Dio tutto quello che Dio chiede ….Ma vorrà dire solo questo? No! C’è molto di più da dire a tal proposito.
Ma prima facciamo un analisi esatta … cosa realmente appartiene a cesare?
Cesare è un uomo, e come tale è anch’esso creatura di Dio, quindi cosa gli appartiene? Nulla a guardar bene …  Di cosa dispone? Le cose che possiede derivano da ciò già esiste e dato che ciò che esiste è stata creata da Dio, nemmeno quello che gli appartiene …
Gesù dice “date Dio quel che è di Dio” … cioè tutto.. significa che ciò che appartiene all’uomo è solo quello che esce dalla sua bocca, cioè le sue parole, quindi in definitiva cosa gli appartiene a Cesare? Solo la legge che egli impone agli uomini, il tributo per essere uomo libero, altrimenti non pagando il tributo non sarai libero, perché chiunque potrà disporre di te …

In altra parabola Gesù dice : “Non quello che entra nella bocca crea peccato, ma quello che esce dalla bocca” cioè la parola è questa che crea peccato, e anche una legge iniqua crea peccato, quindi il dare a Cesare è inteso anche come restituire a Cesare il peccato che egli ha fatto verso di voi, in forma di tributo, dato che il danaro è un mezzo del peccato, perché con esso si compra l’uomo e la sua libertà.
Restituire a chi ti chiede tributo del danaro, significa riprendersi la libertà.

Ma allo stesso tempo Dio chiede a noi il suo tributo, non in danaro, ma in forma diversa... che esprime un azione contraria a quella estressa dal danaro... 

Quando satana tenta Gesù mostradogli immensi tesori e regni, lo vuole in realtà comprare con del vile denaro, ciò si comprende che satana e il denaro sono sinonimo di peccato....per questo Gesù chiede di abbandonare tutto e seguirlo, perchè il danaro porta a satana quindi alla perdizione...

A Cesare appartiene il denaro a Dio appartiene tutto ciò che non è denaro. 











sabato 18 ottobre 2014

2015



18 ottobre 2014 ore 5:20

Messaggio. 

IL 2015 è l'anno in cui ciò che deve venire non verrà, ma ciò che era stato predetto si compirà!

Non dirò nulla su questa enigmatica profezia.....però fa ragionare molto.... 

venerdì 17 ottobre 2014

Guai a voi, servi di satana

Messaggio, 15 ottobre 2014

Avvertimento!

Guai a voi, servi di satana

Odo dall’alto dei cieli, le voci arrabbiate di molti fedeli, e la grave confusione che regna in questo tempo dove satana sta mietendo le sue vittime.

GUAI A VOI, scribi, servi di satana, perché l’ora sta giungendo ….. grazie a voi, molti fedeli perderanno la vita eterna, ma io Gesù Cristo, Figlio di Dio Padre Onnipotente ho stabilito che i peccati indotti da nuove regole contrarie alla mia parola lasciata dai miei 12 apostoli alla chiesa, ricadranno su coloro che avranno promosso e applicato una parola contraria alla mia legga.

GUAI anche voi che asseconderete tali regole senza opporvi, perché anche su di voi cadrà la mia legge.

Guai a voi, che trovate ogni sotterfugio per indurre nel peccato i figli degli uomini, perché la vostra ora sta per giungere …

Guai al mondo che nel momento del mio ritorno non si trovi nella mia legge, perché la sofferenza più grande che avete ora, sarà la più piccola, di quella che avrete in eterno .


E voi che prostituite il mondo, voi nazioni di satana, che ambite la morte dei miei figli, quando tornerò glorioso, di voi non ci sarà più traccia, ne ricordo.

sabato 11 ottobre 2014

Richiami divini

Venerdì 10 ottobre 2014  - 5:14

L’Immacolata Concezione.
Cari figli.
Il mio cuore di Madre piange sangue, nel vedere il mondo in grande agonia, lontano dalla parola Sacra che mio figlio Gesù che vi portò e ancor prima quella lasciata dal Padre Celeste al mondo intero.

Figli, volete fare da soli, ebbene vi dico, chi non prega, non avrà assistenza da Dio, chi non crede e si opporrà a Gesù mio Figlio non riceverà protezione.
Il Padre Celeste vi ha sempre aiutati, evitandovi catastrofi e malattie, anche a coloro che erano lontani dalla fede, ma ora dovrete meritare le grazie che chiedete. Qualsiasi cosa vorrete, dovrete meritarla, credendo, amando e mettendo in pratica giorno per giorno la parola santa. Chi non prega e non opera come Gesù ha comandato ai suoi primi apostoli non eviterà le catastrofi.
Abbiate vera fede, credete veramente in Mio figlio che vi farà suoi figli.
……………..
Ogni tanto mi pongo delle domande e in questa occasione la Vergine S.sma mi ha risposto...
......................
Caro figlio, non turbare il tuo cuore, quello che affermi è vero e giusto, per cui confermo le tue parole.

Non ho mai spinto i miei figli a me affidati, da mio Figlio Gesù, ad arricchirsi, a chieder denaro per qualsiasi cosa. Se anime di buon cuore hanno dato di loro, non  fu per mia volontà.
I molti mali che sono nel mondo sono causati dalla vostra indifferenza, dal male che cercate e dai tantissimi peccati che arrecate a voi stessi, contro il vostro prossimo, assecondando volutamente satana. Spesso, anche tra i migliori e tra i gli eletti si fanno e si dicono cose che da Dio non vengono.


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Venerdì 10 ottobre 2014  -  21:00

Non imprecate contro Mio Padre e mia Madre,  perché attribuite a Lui ogni responsabilità, quando non credete e quando non ci amate, chiedetevi cosa avete fatto voi per i fratelli, ogni giorno commettete peccato. Pentitevi, pentitevi, chiede perdono in ginocchio, supplichevoli, confessate con fede e pentimento sincero i vostri molteplici mali, comunicatevi e accogliete benignamente il mio sangue e corpo in voi, come segno di unione con la Trinità, ed io sarò con voi. Vi proteggerò, vi amerò, vi darò tutte le grazie che mi chiederete, ma pregate, pregate e fate molte opere, il tempo è grave, l’umanità si sta pervertendo.  I pochi dovranno pregare e sacrificarsi per i molti, affinché il Padre Celeste dia un'altra opportunità, ma il mondo continuerà il suo vivere nelle tenebre fino alla fine, non comprendendo il male che esso stesso sta facendo a se stesso.

Cari figli, io ho bisogno di nuovi sacerdoti santi, non abbiate paura abbracciate la fede che ho lasciato a testimonia ai 12 apostoli, non temete di perdere la vostra libertà terrena, è solo un attimo dell’eternità. Ricordatevi che essere sacerdoti significa vivere come esseri reali e viventi eternamente al cospetto dell’unico Vero Dio. Solo coloro che si donano in anima e corpo alla Trinità avranno la vita viva eterna. Perché questo vostro vivere è morto, non è vita viva. Siete vivi, ma non siete viventi. Chi sarà Mio sacerdote, la seconda morte non avrà presa su di lui/lei. Ma fate attenzione a non smarrire la via, perché anche chi si appresta ad essere mio apostolo, può smarrirsi, tradire e divenire anche avversario.

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I questo messaggio Gesù parla velatamente ma si comprende chiaramente che fa riferimento al brano dei  vangeli dove dice:

“Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”

Facciamo un analisi della frase….
Gesù parla agli apostoli ……quindi il “lasciate” è riferito a loro…

Chi sono primi morti e chi sono i secondi morti?

I primi morti sono i vivi, mentre i secondi morti sono proprio i morti i non più vivi.
Ma cosa intende dire con quel “lasciate”?
Sta parlando agli apostoli, e gli sta dicendo che la scelta di essere diventati apostoli, o meglio dire scelti da Gesù figlio di Dio in persona,  li ha resi viventi…la frase molto occulta invece parla chiaro, ed esprime un pensiero molto ben definito di Gesù, dice in pratica che chi viene scelto per volontà di Dio ad essere suo Apostolo, diverrà vivente, per questo incita gli apostoli ad  abbandonare la vita dei vivi e di lasciare che i “vivi” seppelliscano i loro morti.
Come se Gesù volesse creare un distacco tra i viventi e i vivi, perché i vivi, in realtà appartengono al mondo dei morti. Infatti noi ci riteniamo vivi, ma la nostra sostanza è deperibile e quindi mortale.


Fa anche chiaro riferimento alla seconda morte, descritta precisamente in apocalisse, nel cap20,1-6.

In rifermento alla prima morte e alla prima resurrezione e alla seconda morte ..sarà in pratica quella decapitazione seguita dalla prima resurrezione …..ma coloro che non risorgeranno alla prima resurrezione non ritorneranno più in vita… mentre la seconda morte è la morte dell’anima….
Quindi la prima morte è la morte del corpo, e la seconda morte è quella dell’anima.
Ecco perché nel messaggio dice voi siete vivi, ma non viventi, specifica la distinzione tra noi e loro…la nostra condizione è mortale, e viva, mentre la condizione di Dio è immortale e vivente.
Il maligno in sostanza cerca in tutta la sua esistenza di impedire agli esseri umani di divenire immortali e viventi, anche in senso materiale.

Noi crediamo di appartenere alla materia viva, cioè vivente, invece la materia a cui apparteniamo è quella morta, apparentemente viva.. infatti uno dei nostri postulati dice, "Nulla si creanulla si distrugge, tutto si trasforma." … il postulato è giusto, ma parla della materia che si distrugge ed è deperibile, cioè morta.

domenica 28 settembre 2014

Senza meriti, non si guadagna il Regno dei cieli.

Senza meriti, non si guadagna il Regno dei cieli.

Parabola dei due figli

Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo….«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. 29Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.30Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.

Questa parabola Gesù cosa ci vuole far capire?

Intanto a chi fa riferimento questa parabola? Lo dice in alto chiaramente, ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo… quindi parla a loro…. Questo è molto importante perché fa capire a chi rivolge la parabola, che non è per tutti, ma per coloro che governano, sia il popolo che la chiesa nel nostro caso.

Due soggetti, uno dice che va , ma poi non va; l’altro non vorrebbe andarci, ma poi  va…

Gesù chiede ai sacerdoti e gli anziani :Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo».”

La risposta di Gesù è una condanna e un rimprovero, verso la classe sacerdotale e i governanti, gli dice in pratica che costoro pur conoscendo la verità e avendola vista con mano, fanno di tutto pur di opporsi a chi ha portato loro la verità e non si pentono nemmeno, perché essi si ergono a giudici degli altri, pensando che essendo essi stessi sacerdoti credono di avere la vita eterna nelle loro mani e di riceverla senza merito, solo per il fatto di essere tali. Invece Gesù fa capire ad essi che non è così, dicendo, che, sia le prostitute che i pubblicani, hanno più meriti di loro, perché hanno riconosciuto un profeta, per le sole parole che egli ha detto.

Quindi Gesù richiama in sostanza i chi governa, perché la parabola non vale tanto per il tempo presente di quando Egli l’ha enunciata, ma per il tempo futuro, cioè per coloro che governeranno la chiesa, e in pratica li avverte, dicendo che non pensino di aver la vita eterna solo perché sono i capi o gli anziani, ma che devono riconoscere chi il Signore manda loro, e non far il contrario, perché altrimenti gente ben meno meritevole gli passerà davanti nel regno dei cieli…. Questo fa capire che non conta molto chi sei, sulla terra, valgono i meriti che acquisti per il regno dei cieli, cioè il tesoro che accumuli.

In breve nessun sacerdote deve pensare di aver la salvezza solo per il fatto di essere tale, o perché gli sia dovuta, perché così non è! Senza meriti non si va da nessuna parte.

Parabola degli operai mandati nella vigna.


Un danaro che vale l’eternità!


Mt 20, Parabola degli operai mandati nella vigna
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 4e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. 5Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 6Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 7Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.9Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. 11Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo:12Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. 13Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?14Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. 15Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».


Leggendo la parabola dobbiamo far attenzione ad alcune cose….

All’alba il Signore esce dalla sua dimora e trova dei lavoratori, gli promette a questi un danaro per la giornata. Alle 9 fa lo stesso solo che non dice un danaro, dice”vi darò quello che è giusto”. Poi a mezzo giorno, alle tre e alle cinque chiede anche a questi di andare nella vigna, con la medesima modalità.

Poi il Signore disse al fattore, di pagare gli operai incominciando dagli ultimi fino a primi… qui da a tutti la medesima moneta…. I primi brontolano e dico che non è giusto avere così poco dopo aver lavorato più degli altri…. Il Signore dice, ma tu ha convenuto con me per un danaro per la giornata, di cosa ti lagni.

“Non posso fare delle mie cose quello che voglio?” questa frase è già stata usata da Gesù in altre occasioni specialmente nei confronti di Pietro, come atto di rimprovero, lo vediamo lungo il lago di Tiberiade, quando Gesù rimprovera Pietro nei confronti di Giovanni, dato che Pietro si riteneva più importante degli altri apostoli, ma Gesù gli fa capire ben altro, che deve stare al suo posto e far quanto gli richiesto, che delle cose di Gesù, lui non deve mettere bocca.

“Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».”

A noi esseri umani parrebbe una cosa assurda quasi illogica pagare un lavoratore come un altro che ha fatto meno ore, ma in realtà la logica c’è, eccome.

Ma perché il Signore usa questo metro? a noi può sembra strano, nel senso che chiunque secondo la logica umana dovrebbe  dare il giusto, secondo quando una persona rende… No, il Signore non pensa come noi… eppure nel suo regno, di angeli ce ne sono di tutte le grandezze, ci sono quelli che sono i generali e gli ultimi, come dire che ognuno ha il suo da fare, ma anche che ognuno occupa sedi diverse ,con poteri diversi a seconda dei meriti…

Ecco il dunque sono i meriti, che contano non la quantità di lavoro svolta.

“Un danaro  -  vi darò quello che è giusto”

Qui però il Signore fa capire che questo danaro, che vale per tutti lo stesso, in realtà vale in modo diverso, non sta nelle ore, o nel tempo il su valore, ma nel lavoro in come esso è svolto, cioè più precisamente in quanto pesa del singolo danaro,  se il mio danaro è di bronzo è sempre un danaro e può valere tanto quanto quello d’oro che essendo un danaro ha lo stesso valore, ma cosa cambia nei due? la dimensione quello d’oro può essere più sottile e quello bronzo più grosso, ma essi valgono allo stesso modo.. cambia però la sostanza e il peso…
Un esempio, per far meglio capire, nella nostra società millenaria, abbiamo avuto tanti santi, ci sono quelli che hanno raggiunto la santità in tutta la loro vita e ci sono quelli che la santità l’hanno trovata in poche ore, è la medesima parabola che Gesù usa per i lavoratori della vigna.
Cosa ci fa capire che può essere che colui che raggiunge prima la santità sia più grande di quello che la raggiunge in una vita. Perché esso ha compreso prima degli altri come si doveva lavorare per raggiungere in poco tempo lo stesso risultato di quelli che impiegavano una vita. Ecco il senso della parabola il signore prende tante persone nell’arco della vita umana, chi li prende all’alba della vita e chi li prende al tramonto, ma tutti li porta sulla stessa via, e a tutti quanti darà la medesima moneta, col medesimo peso, poi quello che vale è la capacità dei singoli a darsi al Signore come meglio possono, , ed è il singolo che deve comprendere il messaggio e migliorarsi per raggiungere la fine della giornata ed acquistare quella moneta. C’è chi lo farà in meno tempo e c’è chi lo farà in un tempo più lungo. Infatti alcuni santi, sono vissuti pochissimo, pochi anni, ma hanno ottenuto la medesima ricompensa di uno che avendo lottato per un intera vita la raggiunge in più tempo.
Quindi non sta nella quantità ma nella qualità della moneta. Come dire l’uomo ti può coprire d’oro, ma Dio di da una moneta che nessun uomo ti può dare. La paga del Signore non fa differenze. Se tu acquisti 100 meriti avrai una moneta che vale 100 meriti, se ne acquisti 100000 ne avrai una moneta che vale 100000 ma sempre una solo moneta è. 


Ho dimenticato una parte, perchè Gesù usa proprio la piante dell'uva come simbolo della sua visione e descrizione del suo popolo?

Le motivazioni sono diverse, primo perchè la pianta dell'uva si estrae il vino, e sappiamo bene che esso rappresenta il suo sangue, quindi ha un riferimento forte a se stesso. 
Poi perchè questa pianta non diverra mai un albero, rimane un piante sostanzialmente strisciante e ricadente e quindi ha come simbolo la prostrazione cioè l'umiltà, che però per produrre frutto e un ottimo vino deve essere coltivata bene, quindi dobbamo capire anche il senso di come si coltiva questa pianta.... un vignaiolo per arrivare ad ottenere un buon vino, deve prima di tutto saper scegliere il terreno adatto, prepararlo, eliminare le erbacce, dissodarlo, ararlo e fresarlo, alla fine deve compere le piante giuste, le quali saranno messe a dimora, annaffiate quotidianamente concimati e trattate con rame per combattere le malattie funginee, deve essere potata, e dopo qualche anno che le piantine si sonos viluppate bene, inizieranno a dar frutto, ma bisogn seglirere nche una giusta posizione ben soleggiata, eprchè senza il sole nons i fa nulla.... 
ma tutta questa descrizioe che ho fatto a cosa serve effettivamente a darci uandescrizione di come deve essere la vigna del Signore, cioè Gesù molto intelligentemente ci fa capire come doveva essre la sua vigna, il sole e l'aqua, la terra sono gli elementi fondamentali per uno sviluppo spirituale della giovane vite, poi si aggiunge il concime e l'antibatterico altri elementi più di natura umana che servono come compendio alla migliore crescita della pianta.... ci fa anche capire che chi deve gesire questa vigna deve saper riconsocere le migliori piante per essere poi piantata nella vigna, quelle che dovranno dar il mmiglir vino, non tutte le piante a caso, devono essere prese, ma solo quele con il massimo rendimento, Non solo ma coloro che accudiranno alla vigna dovranno saper non solo scegliere le piante migliori ma anche saper sapientemente potarle quando sarà il momento, afffinche esse possa aver maggior spinta per crescere più forti e rigogliose e produrre molto frutto.... Questa spiegazione è l'esempio che Gesù ci da per farci capire come doveva essere la vigna che Dio aveva e voleva per la sua chiesa, una vigna fatta da operari che si accontentavano che erano umili e pazienti, che sapevano gestire i giovani germogli affinche divenissero maturi e santi, perciò il vino pigiato da essi diveniva il sangue di Cristo, perchè la vigna del Sgnore deve produrre sacerdoti santi....che sono il sangue di Cristo! 

Anche l'esempio delle zizzania in mezzo al campo di grano, ha un senso simile, non si toglie quando il campo è ancora verde, ma solo quando esso è secco cioè vecchio, la zizzania non deve essere rimossa quando il giovane stelo è verde, cioè quando il sacerdote è giovane, ma bensì quando sarà alla fine della sua vita, allora il proprietario del campo deciderà cos farne di quella gramigna, essa verrà tolta prima della racconta del grano... Il senso è che c'è una vita intera per ricredersi, per cui Dio da la possibilità a tutti di cambiare, fino alla fine della propria vita mortale, riferisce proprio prima, perchè dice che la gramigna quando è verde non si distingue facilmente dal grano, per cui si raccoglierà prima della racconta del grano secco, ciò prima che sopraggiunga  la morte per il grano...Così alla fine delle vita il Signore vedrà quant gramigna sarà diventata grano e quanto grano potrà essere diventto gramigna...coesì una volta tolta la gramigna , il grano potrà divenire pane..... 

Ecco perchè il Signore ha preso come esempio non causale la vite e il grano, cioè del vino=sangue e del pane=corpo, per far capire che nella chiesa ci sarebbero state due anime, quelle che stavano presso la vigna e quelle che stavano presso il campo di grano, una doveva rappresentare il sacrificio, cioè la vigna e l'altra le opere cioè il grano, messe assieme, fuse assieme si ottiene la ressurezione=vita eterna, cioè l'eucarestia, cioè  Gesù il Cristo figlio di Dio.

Quindi il sacerdote doveva essere in grado di custodire sia la vigna che il campo di grano, di essere un bravo contadino, e un bravo aministratore di anime, affinche questa vigna e questo campo produce molto frutto. 





Trasformazione, Morte e Resurrezione e Ascensione!

Trasformazione, Morte e Resurrezione e Ascensione!

Lo spirito diventa carne, per tornare spirito.

Noi esseri umani pensiamo di essere gli unici esistenti nel nostro mondo materiale, così per lo meno la scienza piace credere e spinge buona parte del mondo a questa prospettiva, quasi imponendo coercitivamente, ma le nostre tradizioni antiche di migliaia di anni, ci insegnano che non è così, l’uomo secondo i testi antichi ha vissuto e vive, in un contesto formato e creato da esseri soprannaturali che hanno dato vita a tutto il creato, specialmente per Uno che è la divinità Onnipresente senza la quale nessun altra divinità potrebbe sussistere, cioè Dio. Queste entità hanno tra le tante loro caratteristiche e poteri, hanno la possibilità di trasformare i loro corpi in quello che creano, cioè essi stessi possono divenire carne, cioè materia.

Nelle sacre scritture non abbiamo molti esempi, però abbiamo per esempio il caso di alcuni esseri discesi sulla terra e divenuti poi carnalmente umani, i quali si sono uniti con donne, come appunto racconta la Bibbia, dando vita per esempio ai giganti, di cui tral’altro si sono trovate numerose tracce.  Questi esseri erano certamente esseri divini, che sfruttando il potere di Dio hanno trasformato il loro corpo in corpo umano. In pratica avviene un fenomeno molto particolare, questi corpi “spirituali” vivono in uno spazio tempo diverso dal nostro, e quando vogliono possono mutare la loro condizione esistenziale, producendo un passaggio di stato, escono da questa condizione e diventano visibili.

Altro caso il racconto di Enoch da carnale diventa spirituale e viceversa ma in questo caso la trasformazione avviene non per morte ma per straformazione del corpo carnale in corpo spirituale, in una forma e con un sistema completamente diverso, non auto-generato, cioè non per propria volontà, ma per volontà e potere di Dio che permette ciò.

Ma nell’apocalisse si descrive che altri due soggetti diverranno carne e poi dopo 3 giorni risorgeranno, cioè ritorneranno in vita, ma non in vita carnalmente ma in forma spirituale. Il loro corpo carnale verrà riconvertito in spirito anche se visibile. Questo evento sarà molto simile a quello che avvenne ad Enoch.

Nel nuovo testamento l’unico a possedere il potere per autogenerarsi è Gesù Cristo stesso, ovviamente Egli possiede tutto ciò perché figlio di Dio e Dio con Dio.  Infatti  a differenza di Enoch e dei due vestiti di sacco, e anche degli angeli in origine, Gesù da spirito diventa carne, in una forma differente dagli altri, con la morte corporale riacquista la sua libertà dal vincolo della morte, e mediante sempre il suo potere insito in se stesso, risorge trasformando totalmente la sua natura corporale mortale nel corpo glorioso cioè spirituale che possedeva già in origine. La differenza sta nel fatto che solo Cristo possiede la volontà e il potere proprio di cambiare la sua natura in altra natura. Gli esseri spirituali che non hanno possibilità di possedere un potere proprio, cioè generato da se stesso, per propria determinazione, non possono trasformarsi in esseri carnali e divenire nuovamente esseri spirituali. Devono sempre attingere al potere di colui che lo genera, Dio, per operare questa trasformazione.

Il potere di un essere spirituale non viene perso, rimane completamente, nella sua forza e nella sua potenza, l’unica cosa che un essere spirituale gli viene a mancare è l’immortalità, divenendo carnale diviene mortale. A meno che colui che detiene il potere non eserciti su se stesso o su altri esseri, per motivi a noi sconosciuti, un potere, per rimarne eternamente o lungamente giovane, ma ciò implica, un rallentamento delle funzioni corporali a tal punto che il corpo non appare invecchiare, questo è avvenuto all’inizio della creazione, quando i primi nati, dopo la creazione avevano in se una purezza perfetta, e molti dei loro geni erano perfettamente funzionanti e attivi, quindi i loro corpi non erano ancora corrotti, a tal punto da perdere la possibilità di vivere molto a lungo, come sappiamo dalla letteratura biblica da Adamo in poi fino all’esaurimento di questo privilegio, che è andato scemando nel corso dei millenni.

Ma la differenza tra la mortalità di un essere umano che nasce mortale da due esseri mortali, e quella tra un essere che da spirituale diviene mortale è notevole.

In pratica al momento della morte di entrambi, l’uno muore senza possibilità di trasformare il suo corpo in corpo “glorioso” l’altro invece ha il potere in se di traforare la sua natura mortale in natura spirituale, perché mentre l’essere umano ha un DNA di un certo tipo, l’essere spirituale dispone di un DNA perfetto capace di ri-trasformare se stesso, mediante dei geni speciali derivati da quelli spirituali che questi esseri soprannaturali nella loro costituzione spirituale posseggono, in sostanza un essere spirituale non muore realmente,  anche se è morto materialmente, ma la sua natura intrinseca lo rende particolare capace di trasformare e tramutare la sua forma materiale in altra forma che noi definiamo spirituale. La trasformazione non avviene istantaneamente, perché prima deve morire la parte carnale reale del corpo e poi la parte spirituale dello stesso legata allo stesso corpo(non come noi che la nostra anima è sostanzialmente slegata, anche se in parte unita), rigenera la parte del corpo mortale che torna ad essere viva mortalmente-carnalmente in sostanza rinasce o resuscita; la fase successiva è la trasformazione della parte carnale in corpo spirituale, che non è altro che l’ascensione, allora la parte dello spirito che ha contribuito a rigenerare il corpo morto, si lega con la parte del corpo rigenerato così facendo tutto diventa uno. Lo spirituale e il corpo carnale diviene glorioso, si uniscono per tornare alla loro origine, questo processo e tanto più rapido quanto è  grande il potere dell’essere che era in precedenza, prima di divenire carnale. Gli esseri umani possono arrivare a ciò solo dopo un periodo di purificazione e dedizione a Dio, ma essa non è indotta per poteri propri connessi al corpo umano, ma è indotta dallo Spirito di Dio che entrando nel corpo, lo rigenera e lo può risuscitare, come è stato nel caso di alcuni santi, tipo S.Charbel, ed altri; mentre nel caso specifico di Gesù questo non avviene perché Gesù essendo Dio con Dio, Figlio di Dio non ha bisogno di uno spirito che faccio ciò. Perché esso stesso ha in se tutto l’occorrente; è morto e poi è poi è risorto ed è asceso, per sua diretto potere intrinseco in se stesso.
Gesù Cristo però nasce da donna carnale, anche se Maria è stata forgiata da Dio con un corpo materiale ma senza peccato alcuno, come se fosse carnale ma glorioso, questo è possibile per Dio. Gesù però non nasce per seme umano, ma per volontà di Dio, quindi Egli ha in sé sia il corpo carnale glorioso della madre e lo spirito di Dio, come ho già scritto in altri articoli…. In sostanza Gesù appare essere umano carnalmente, ma possiede in se la gloria di Dio. Quindi in sostanza quando esso dice anche di Lazzaro che non era morto, ma dormiva intendeva dire che per Lui quella non era la vera morte, ma una apparente morte, mentre per noi umani la nostra morte carnale è vera morte. Quindi Gesù muore carnalmente realmente, ma essendo Egli stesso Dio, resuscita se stesso mediante questo processo di rigenerazione, riporta il corpo in vita, perché in realtà dorme, e successivamente lo trasforma nella sua reale natura, nel corpo come noi lo definiamo glorioso, o spirituale. Quando poi lo vedono dopo la morte nei pressi della tomba, non si fa toccare, perché non ha ancora completato il processo, ovviamente si comprende che esso ha bisogno di un certo tempo. Dopo di che Egli appare con il suo corpo glorioso - spirituale e carnale al tempo stesso, in vari posti.


Quindi, quando gli spiriti prendono forma carnale diventano mortali e per riacquistare la forma spirituale devono morire come gli esseri mortali, solo che poi subiscono un processo di resurrezione, e con ascensione.


Riassumiamo così, nel caso degli Spiriti:

Lo spirito(corpo glorioso - spirituale) diventa carnale mediante una trasformazione.
La carne – corpo poi muore…
Il corpo carnale morto subisce una resurrezione (che significa rinascere)…cioè ritorna allo stato carnale, ma puro senza peccato.
Il corpo resuscitato si trasforma ulteriormente e Ascende per divenire completamente spirituale.


sabato 27 settembre 2014

Dimostrazione che BXVI è l'unico autorevole Pontefice

Dimostrazione che BXVI è l'unico autorevole Pontefice

http://mobile.tgcom24.it/checkexistpage.shtml?%2Fcronaca%2Farticoli%2F1115427%2Fragazzo-guarisce-da-tumore-mi-ha-salvato-benedetto-xvi-e-un-miracolo-.shtml#

Ragazzo guarisce da tumore: "Mi ha salvato Benedetto XVI, è un miracolo"

Il giovane statunitense era affetto da cancro di quarto stadio non-Hodgkin. "L'ho incontrato a Roma, ha poggiato le mani sul mio petto e mi ha guarito"

Il suo primo desiderio quando gli venne diagnosticato il tumore, all'età di 17 anni, fu quello di incontrare Papa Benedetto XVI. Oggi Peter Srisch, 19enne statunitense, ha vinto la sua battaglia contro la malattia e parla di guarigione miracolosa grazie proprio all'ex Pontefice. "Ha poggiato le sue mani sul mio torace, proprio nella zona dove si trovava il tumore, - ha dichiarato il ragazzo - e mi ha guarito". 


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Quando una persona esercitando il pontere di Dio ottiene la grazia, significa che quella persona è amata da Dio ed Egli esercita per volere di quella persona il suo potere sull'Uomo e sul Mondo. 

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Sua Santità Benedetto XVI, Vi chiedo se per caso la chiesa dovesse subire uno scisma come certe profezie preannunciano lei da che parte si porrà, dalla parte della testa o del corpo?



domenica 21 settembre 2014

La chiesa vuole aggirare la legge eterna.

21 settembre 2014
Caro figlio,

Nessuno nella mia chiesa cambi le Mie leggi, non si cerchi di aggirare l’ostacolo annullando i matrimoni viziati per conoscenza imperfetta della Fede, al fine di cambiare le leggi eterne.

Perché chi lo farà risponderà in prima persona innanzi a Me.

I matrimoni che si celebreranno in seconde nozze non saranno da me consacrati, se l’annullamento sarà indotto da imperfetta fede.

Se non mi ascoltate vi condannate da soli.



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Cosa significa il messaggio?

In tanto è abbastanza complesso.. penso che anche sotto il punto di vista canonico....posso dare una spiegazione parziale, ma certamente va analizzato con pazienza e attenzione... perchè il suo significato va molto più in la della mie parole....e non riguarda solo un aspetto, ma molti aspetti. 

“non si cerchi di aggirare l’ostacolo annullando i matrimoni viziati per conoscenza imperfetta della Fede, al fine di cambiare le leggi eterne.”

Qui Gesù fa capire che la chiesa sta meditando di modificare la sua parola usando uno stratagemma… quello di non modificare realmente la sua parola, ma che in sostanza lo farebbe modificando l’impianto del matrimonio… in questo modo adulterio sparirebbe, perché tutti potrebbe chiedere l’annullamento per un vizio di fede, che in realtà non dovrebbe esistere. Nel momento in cui si battezza, si cresima, si comunica il giovane acquisisce tutta la conoscenza necessaria per sapere cosa sia realmente il matrimonio Cristiano. Ma pare da come Cristo si esprime,  la chiesa sta tentando di superare questo ostacolo, non cambiando la legge, ma bensì aggirando il problema con un trucco.

“I matrimoni che si celebreranno in seconde nozze non saranno da me consacrati, se l’annullamento sarà indotto da imperfetta fede.”

Qui specifica che un secondo matrimonio indotto da un imperfetta conoscenza della fede, non sarà da Lui consacrato ne benedetto… questo significa che non è valido.  


LA MISERICORDIA DIVINA.

 MISERICORDIA 



La parola deriva dal latino cor-cordis; misereor; misericors..

cor -cordis;= cuore
misereor = dispiacersi, sofferenza.
misericors = misericordioso, pietà

E’ un sentimento possiamo dire quasi viscerale, interiore, che coinvolge il cuore, e che può produrre come un dolore, un patimento, una sofferenza, una fitta, un angoscia, che si traduce in compassione, pietà, amore. Il suo effetto reale è un trasporto verso un altro soggetto,  che muove l’essere umano e Divino a comportarsi in forma materna, protettiva, soccorrevole, verso tutti coloro che suscitano questo effetto collaterale, siano essi umani o animali, perché la misericordia si attua non solo verso gli uomini, non solo verso i piccoli, non solo verso i miseri, i poveri, ecc, ma anche verso gli animali; vale tanto quanto per gli uomini quanto per gli animali o per la natura in se stessa. Mentre la misericordia umana è molto spesso, accentrata, sugli esseri umani e poco sulle altre creature, la Misericordia di Dio non ha frontiere.  Quindi possiamo dire che la misericordia è un fattore più istintivo che riflessivo, anche il miracolo fa uso della misericordia, infatti spesso Dio muove il miracolo anche mediante la misericordia, agisce in modo protettivo, materno, quasi istintivo, soccorre i propri figli, per un senso materno, l’uomo agisce verso il suo creatore in maniera tale da indurre il Creatore, ad essere comprensivo, compassionevole, e quasi istigarlo a compiere un atto fuori dalla sua volontà, corrompendo la sua natura ferma e forte, di un Padre, che anche se agisce per amore, ma usa autorità, giustizia, e fermezza; la misericordia lo obbliga quasi, a superare questa barriera per amore nostro, lo dimostra il fatto con Noè, quando durante il diluvio universale esso aveva deciso di distruggere tutto, anche Noè stesso, per rifare tutto nuovo, ma su l’agire di Noè che intenerì il cuore di Dio e produsse l’effetto misericordioso in Dio stesso, tanto che Egli il Padre Celeste, ha deciso diversamente. . Anche Gesù, Marco 1,40. “””Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».  Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».”””  Gesù prova commozione,angoscia nel vedere il lebbroso e muove verso di lui, con misericordia producendo la grazia ed esercitandola in esso… troviamo anche in altre parabole il senso della misericordia… quella Buon Samaritano (Luca 10, 37). (Luca 1, 58) (Marco 10, 47-48) (Matteo 5, 7). Gesù afferma anche Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia!Che ottengonoappunto che riescono ad impietosire Dio… Al contrario Gesù esprime disappunto e contrarietà nel sbandierare, le cose buone che si fanno in pubblico … (Matteo 6, 1-4).   

Nell'episodio dell'adultera per esempio: i farisei e gli scribi portano a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli chiedono cosa farne, visto che la legge di Mosè prevedeva la lapidazione, in quanto peccato considerato gravissimo. 
Qui Gesù dimostra la sua natura misericordiosa, e siccome egli non è un Dio di odio, vuole salvarla e vuole che anche i suoi futuri discepoli ed apostoli facciano la stessa cosa, pratica quindi contro la legge mosaica degli uomini, la sua misericordia, perdonando quella donna, ma in questi discorso si comprende che mentre la legge di Dio era una legge buona e compassionevole, il popolo ebraico si è insuperbito e ha aggiunto delle parti nella stessa, che hanno portato una modifica della legge in senso negativo, non agendo per il bene dei singoli, ma diventando una legge oppressiva, gli Ebrei non cercavano più di attuare la misericordia, ma cercavano di applicare la loro giustizia, per cui inserirono nel testo Mosaico delle parti per trovar con la logica umana delle condanne contro chi andava oltre quella legge...Gesù fa il contrario facendoci capire che in tanti millenni i sacerdoti avevano mutato la legge, trasformandola... questo brano delle opere di Gesù ci fa capire che quando l'uomo mette mano alla sacra scrittura e modifica il suo senso e il suo contenuto secondo la proprio mente, fa solo che danni. 

Quindi possiamo dire che grande valore ha la coroncina alla Divina Misericordia, perché essa spinge Dio ad avere pietà di chi ha necessità, sia un misero, sia un peccatore, quindi appellarsi alla sua Divina Misericordia, significa spingere Dio ad essere sempre amorevole verso di Dio e ad indurlo a perdonarci più che a castigarci...anche se è in atto sempre la sua giustizia. 

sabato 20 settembre 2014

PREGHIERA IN RIPARAZIONE DELLE BESTEMMIE

12 maggio 2010

PREGHIERA IN RIPARAZIONE DELLE BESTEMMIE
Preghiera detta a Boanerges.

Padre, Figlio, Spirito Santo, Dio Onnipotente ed Eterno, io mi umilio innanzi a te, ti riconosco come Mio Unico Dio, mio unico Bene e mia salvezza! Pongo il mio cuore, la mia anima ai tuoi piedi, tu che sei il mio immenso amore! Guarda con occhi di pietà i miei molteplici peccati, ma soprattutto le .....

IL TESTO è STATO RIMOSSO PER RAGIONI DI EDITORIA

In onore della S. Sma Trinità.
Recitate :Credo, Pater , Ave Maria, Gloria, Angelo di Dio.


Cari figli, quando recitate delle preghiere per chiedere perdono dei vostri peccati, fate così, ponete le vostre mani sul vostro cuore, ed io porrò la mie sulla vostre...questo per me, sarà segno della vostra contrita volontà di chiedermi perdono per amore.



ACQUISTATE IL VOLUMETTO LA GLORIA DI DIO E TROVERETE RIUNITE TUTTE LE  PREGHIERE NELL'ORDINE VOLUTO DALL'IMMACOLATA. 

venerdì 19 settembre 2014

Fatima, l'ultimo pontefice del vecchio mondo.

Fatima:

«... Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».


Interpretazione:

Vediamo di capire esattamente cosa dice il pezzo…


Montagna ripida, non una collina, ma un rilievo ripido e difficile da salire….
grande croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia ….
Croce di grandi dimensioni ma fatta d tronchi grezzi e con la corteccia ciò significa che non è tempo per fare una bella croce lavorata, probabilmente è fatta dai cristiani degli ultimi tempi, che non potendo fare d meglio realizzano questa croce di tronchi… come fosse di sughero indica che gli albero usati sono vecchi perché il sughero è un materiale morbido un ed è simile ad un legno vecchio quasi tarlato, poco consistente, ma grossa, come lo è quella del sughero. Credo che non sia una croce dipinta, ma anzi una croce proprio di color legno…

il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante,
vede da lontano una città grande, non un paesetto..che sta ai piedi di questa montagna ripida.. la città dice è decadente, come se avesse subito una distruzione, o anche intende dire antica, dice che il pontefice ha un passo vacillante, indica che non sta bene ed è insicuro, quindi è un pontefice che non è in buone condizioni di salute. Probabilmente è una montagna che si potrebbe trovare nei pressi della  regione del Golan. Credo che si riferisca BXVI, l'unico dei due Pontefici che ha un passo vacillante, anche Francesco ha un passo non del tutto sicuro, ma decisamente BXVI molto di più. 

afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce

questa parte parla chiaramente del popolo che lo ucciderà…
dice che incontrerà cadaveri prima di giungere alla cima… quindi arriverà in alto con molta calma e lentezza e con il suo seguito…
poi dice venne ucciso da chi?  Da qualcuno che possiede sia armi da fuoco e anche frecce, questo modo di parlare è chiaro il riferimento agli ai mussulmani, perché le frecce sta ad indicano proprio la classificazione di un popolo barbaro, che usa ancora armi da taglio e frecce, ma hanno anche armi da fuoco…. Come l’ISIS. Questo fa capire che sarà un imboscata, una trappola. 

Sotto i due bracci della croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».
Questa parte ci fa capire che questo sacrificio sarà necessario, per la salvezza di molte anime.


A Sua Santità Bendetto XVI

Messaggio del 18 febbraio 2007

L’Immacolata Vergine Maria.

Figlio mio ascoltami, quando il tempo sarà propizio, tu mostrerai questo messaggio, non prima.

......................................


Mio amatissimo figlio Sommo pontefice Benedetto XVI, porto a te, la volontà del Padre Celeste che ti chiama la dove mio figlio Gesù è nato ed è morto, vieni presto.  Anche se le tue forze vengono meno, ti darò ancora la forza, che hai bisogno, consacra il mondo al mio cuore immacolato, e il Padre cambierà le sorti del mondo. Ti attento. 
Ti benedico assieme al Mio Gesù.

.....................................



sabato 6 settembre 2014

Messaggio criptico.

6 settembre 2014...

Giusto oggi ho ricevuto questo stranissimo messaggio....
Non voglio dare nessuna intepretazione.


I popoli osservano i cieli senza speranza.
L'oscuro Signore, mostrerà la sua faccia
emergendo all'improvviso dall'oscurità invisibile,
come una sopresa in mezzo al cielo.

La notte si avvicina, le tenebre avanzano, la falce rimane sospesa.
Il giorno che non verrà, si prepara.
La ruota del tempo, starà ferma per un po.
Sgomento e miraviglia si mescolano.
Si presenterà alle porte del mondo e chiederà la sua parte.
I monti fremono, si inaridiscono le sorgenti al suo passaggio.
La falce cade, lamento, rovina, piange la terra.

Come un fuoco, un turbinio si leverà dalla grande tenda.
Ma uno leverà la sua mano, contro chi siede presso la tenda.
Un fuoco divorerà, tutto quando l'alba dell'ultimo giorno è prossima.


mercoledì 3 settembre 2014

La madre Dio richiama l'Italia

Faccio un appello urgente a tutta la nazione italiana...

La Vergine Maria

Cari figli miei diletti....

Pregate molto e fate pregate tutta la vostra nazione, fate molte messe, perchè le armi (amotiche) non distruggano questo vostro paese, patria di molti santi e della santa sede. Dovrete armarvi delle virtù dello Spirito Santo affinche sopportiate quello che deve venire...

Vi benedico assieme al mio Gesù.


Altro messaggio: """Anche in questi tempi così oscuri io sono con voi, non vi abbadonerò mai, sarò con chi crede e con chi ci ama, ma le sofferenze che il mondo sta vivendo e vivrà saranno grandi, le più grandi di questi 2000 anni... """

AMATE MARIA!!!

AMATE MARIA!!!
 

Mi chiedo se l’umanità ami veramente la Madre di Nostro Signore Gesù il Cristo?

Colei che gli ha dato e offerto tutta la sua vita a Dio, e amato il figlio Suo più di se stessa, mi chiedo se comprendiamo quale grande atto d’amore ha fatto questa umile donna, che si è immolata assieme al figlio per la salvezza di tutta l’umanità. Si perché in realtà il sacrificio del figlio, fu anche sacrificio di madre, che dal regno eterno ci esorta tutti, a cambiare a convertirci, prima che sia tardi, è da secoli che la Madre di Gesù, ci supplica, a cambiar vita, a lasciarci alle spalle, gli orrori delle nostre passioni perverse, di abbandonare il peccato, di essere semplicemente umili, teneri, docili, con gli altri, di imparare ad amare senza condizione, senza porci un limite, posto dalle nostre vite, amando con i sentimenti e con l’anima, ma senza usare il corpo, perché solo mezzo di peccato. Lei che ha tanta tenerezza per ognuno di noi, lei che ci accoglie tutti nel suo cuore di Madre, lei che ci custodisce come fece con Gesù, Lei che ci guarda con occhi amorevoli, e tristi , pieni di dolore perché vede il mondo e le sue miserie, e si dispera perché noi non capiamo quale grande dolore prima di tutti arrechiamo a Dio, prima ancora a noi stessi, le sofferenze che dovremo subire, che dovremo patire, per purgare i tanti, tantissimi mali  che riversiamo su questa terra da secoli e che essa sta rigettando contro di noi, il calice trabocca, quel peccato che ogni giorni andiamo facendo. Cerchiamo di convertirci e di convertire finche c’è dato tempo, senza paura, senza timore, perché se lo fece lei, lo possiamo fare anche noi, a testa alta, dobbiamo affrontare il mondo, a testa alta dobbiamo camminare per le strade, dobbiamo gridare la nostra fedeltà a Dio, no  stando silenti,  non parlottando tra di noi, non serve assolutamente  a nulla, bisogna essere forti e sinceri, mettere in pratica ogni giorno, il vangelo, basta solo quello per porte far dire a Dio siete miei figli. Allora vedremo la madre di Dio sorriderci amorevolmente ed essere fiera di noi, perché abbiamo rinunciato anche con fatica al peccato e senza indugio senza dire da domani farò, ma in realtà non si inizierà, mai. Bisogna che ognuno di noi, sia coraggioso, il Signore premia i coraggiosi, premia coloro che hanno guardato in faccia anche la morte con fierezza, con spavalderia e dicono in cuor loro ho vissuto per Dio poco, ma per lo meno l’ho fatto per i fratelli e so di essere un suo figlio/a.
I tempi che si preparano, non sono rosei, saranno di fame, pestilenza, martirio e morte….chi sopravvivrà sarà riuscito con la forza di Dio a superare le atrocità che ognuno di noi, dovrà sopportare fuori e dentro le nostre vite.… la madre di Dio ci dice di prepararci, di essere forti, perché l’ora è grave per tutto il mondo, ci dice però che se abbiamo il Suo Gesù nel nostro cuore e lei nelle nostre labbra potremo stare tranquilli per quanto nell’agonia saremo tutti nella sofferenza della morte. Imparate ad amare e pregare bene la madre di Dio, pregarla con sentimento sincero, con cuore contrito, con amore vero, come si ama la nostra fidanzata, la moglie e la propria madre, amatela con delicatezza, con dolcezza, con rispetto, considerando che essa è l’ultima ancora di salvezza dell’umanità… aggrappatevi ad essa, con tutte le vostre forze, perché sarà l’unica a portaci a suo figlio, Gesù, l’unica che ci difenderà innanzi a suo figlio contro satana….ma pregate con sentimento sincero, non abbia fretta non corrette con treni per dire miglia di preghiere, pregate con fede e sentimento, ma pregate con profondità, unite nel pregare l’anima alla parola, affinché esca da voi, un trasporto tale che il Signore commuovendosi farà sentire in voi la sua santa presenza. Per ottenere una grazia si deve far muovere Dio a tenerezza verso di noi, allora la otterrete. Ricordate che Maria la nostra dolce madre celeste, è pronta per esaudire chiunque si rivolga con vera fede e vero credo a Lei. Perché Gesù e il Padre non rifiuta mai nulla a Lei. Se ci è data una madre tanto amorevole, tanto soccorrevole, chiami mola con fiducia e amore, siamo a lei uniti e saldi nella preghiera, siamo stretti ad unisono, come disse Gesù io sono tra voi, quando voi pregherete assieme. Quindi più persone si troveranno a pregare uniti nelle chiese, nelle case, più il Signore vi esaudirà.


Ricordiamoci della tenerezza che Maria aveva per Gesù…. e che ha  per ognuno di noi!





Ricordiamoci del dolore che provò Maria durante la crocifissione di suo Figlio.”una spada ti trapasserà l’anima”






Ricordiamoci dell’amore che continuò e continuerà a dare fino alla fine….
Si potrebbero scrivere fiumi di parole, e ancora non basterebbe per descrivere l'amore immenso che ha Maria per suo figlio Gesù, per il Padre e per lo Spirito Santo...cerchiamo di amarli almeno un po!



Le immagini sono tratte dal film "la passione di Cristo" MelGibson.

lunedì 25 agosto 2014

Gesù non ama parole superflue

Gesù non ama parole superflue.


Cari figli.

Mi appello al vostro spirito, ascoltatemi, ricordate che le mie parole sono essenziali, semplici, precise, non amo le parole superflue.. E voi che mentite e credete di sentire la Mia voce o quella di mia Madre, non scrivete, alcuni di voi sono ingannati, altri ingannano.   E coloro che ci vedono e/o  ci sentono, siano prudenti, anche costoro possono essere ingannati e possono ingannare, se il mio Spirito non è in loro.

Quando pregate, ed aiutate il vostro prossimo siate umili, caritatevoli, amorevoli, semplici, docili, generosi, affettuosi, forti, disponibili, compresivi, candidi e spontanei, come sono i miei bambini di tutto il mondo.

Portate in ogni famiglia, il Mio Verbo, insegnate la Verità, ed essa sarà in voi, ed Io poserò la mia parola sulla vostra bocca. Non temete il male, siate certi che Io Sono e sarò sempre con voi, e con chi mi ama.


Pregate, il mondo è nelle tenebre, pregate per la mia chiesa, pregate mia Madre, finché vi è dato tempo.

Messaggio 24 agosto 2014.

martedì 19 agosto 2014

Appello di Gesù!

Messaggio Lunedì 18 agosto 2014.

Caro figlio lascia stare Medjugorje, lascia fare a Me, che tutto posso, le falsità verranno svelate, coloro che sono stati ingannati se mi amano sinceramente, riceveranno lo stesso una grazia perché hanno creduto in Me. Tu prega e fa pregare il mondo, affinché l’uomo sia capace di superare le sue paure, aggrappatevi a Me tenacemente perché la fiumana vi sta per travolgere, il tempo del terrore si avvicina, tutto si compirà; l’uomo non ha ascoltato la voce di una Madre sofferente che ha donato tutta se stessa per questa umanità, essa era la vostra ultima difesa; ora basta, sarete lasciati soli, fra un po’ di tempo, per breve tempo, affinché il disegno del Padre Celeste sia compiuto. Ma chi non si convertirà e chi non ci amerà veramente non potrà godere della gioia eterna. Preparatevi, preparativi, la terra, gli animali si stanno preparando e voi ancora non udite la voce dei cieli, non comprendete gli ultimi richiami, non vedete i segni attorno a voi!? Siete alla deriva, ciechi, privati della colonna portante. Non temete! di perdere le vostre masserizie, temete di perdere la vostra anima, chiedetemi con forza, fede, amore e pietà, chiedetemi lo Spirito Santo che guarisca li vostri mali e vi doni la serinità per superare ogni prova, e non stancatevi di chiedermi, che io abiti in voi, non siate deboli, attendo da voi il vostro sincero si, ora e nel momento della vostra prova più grande!

Pregate molto per la chiesa dei miei santi e martiri, per le conversioni, per i sacerdoti e ministri presi dal maligno, per gli apostoli che verranno, per tutti gli uomini offritemi digiuni, per loro e per quanti mi affidate ogni giorno, aiutatemi a sopportare tanta agonia e angoscia che sale a Me, ho bisogno delle vostre preghiere, ho bisogno del vostro amore, ho bisogno della vostra certezza nelle fede. Molti miei figli mi tradiranno, non fatelo, ho fiducia in voi!!!  

giovedì 14 agosto 2014

Pentimento


Risposte secondo il magistero:“Il solo sapere che certe azioni non piacciono al Signore e sono condannate dalla Chiesa è già motivo sufficiente per dire che si è pentiti.”

La chiesa ritiene che tale espressione sia giusta, invece non lo è….

“Il solo sapere “  è sufficiente sapere che il Signore ha in abominio i peccati, è sufficiente per sentirsi perdonati?
No!

Non basta sapere che il Signore è contrario al peccato, per cui chi si pente teoricamente sia già assolto, No! Per aver il pentimento vero reale e spirituale, bisogna non commettere più quel peccato, come infatti chiede il Signore, “va e non commettere più” il non commettere più è inteso in termini definitivi e non provvisori, cioè non bisogna agire più, altrimenti si reitera il peccato e il pentimento diventa aleatorio e bugiardo. Non esiste pentimento a parole, esiste il pentimento nei fatti. La confessione viene meno, se chi si confessa reitera il peccato. Anzi il confessarsi e poi commettere nuovamente peccato in stato di grazia, è come fare un peccato più grande del peccato stesso che si compie, perché si va contro la grazie ricevuta e si danneggia la grazia, cioè si fa peccato con lo Spirito Santo che è in noi.


Risposte secondo il magistero:“Se il pentimento fosse anche solo dominato dalla paura di andare all’inferno, sarebbe già un pentimento sufficiente. Nel Sacramento poi il Signore farà il resto e perfezionerà il pentimento stesso, facendolo passare da un timore puramente interessato (non andare all’inferno) ad un pentimento più puro: la consapevolezza che quei peccati hanno causato la passione e la morte di Gesù.”


Questo può avvenire solo se il pentimento è reale non fittizio e se esso non è reiterato…

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Per qualsiasi controversia contattare l’autore stesso Boanerges573@gmail.com

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