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giovedì 15 agosto 2013

Le mie Note: La morte vera e la morte falsa, lo spirito sostentatore.

La morte vera e la morte falsa, lo spirito sostentatore.

29 giugno 2013 alle ore 15.18
 
 
Noi esseri umani, intendiamo per morte la cessazione vitale della vita, quando il cervello muore, avviene la morte che noi definiamo vera morte. Ma nella concezione di Dio, questa nostra morte vera, non è tale, lo comprendiamo dalle parole di Gesù, quando compie un miracolo rivolto specialmente a coloro che sono già morti dicendo “ stava solo dormendo” infatti per Cristo, la morte non è realmente morte, ma è una condizione di alterazione del normale stato di vita, per lui la morte è altro. La vera morte, è quella dell’anima, cioè la perdita totale della parte più pura di un essere umano e ciò può avvenire anche non in uno stato di morte fisica. Se muore l'anima è vera morte, se muore il corpo non è morte! Perché lo spirito o anima è colui che sostiene non solo il corpo fisico ma anche tutto quello che permea la materia, infatti senza lo spirito nulla di ciò che circonda l’uomo può esistere. L’anima per l’uomo, lo spirito per la natura, ogni cosa che ci circonda dal più piccolo al più grande possiede un  spirito con cui è intriso, dalla terra all’universo. Lo spirito di Dio permea tutto quello che esiste ed è grazie a questo spirito che tutto esiste, senza questo spirito nulla potrebbe esistere. Quindi senza uno spirito di vita, non c’è vita, per cui, se morisse lo spirito, non esisterebbe più nulla , perché è lo spirito che sostiene la vita nell’universo. Dio è lo spirito della vita, mentre satana è lo spirito della morte, cioè colui che toglie la vita all’anima, la condanna alla sua morte. La morte dell’anima o la morte di uno spirito significa che l’anima non tale, ma diviene uno entità avversa a quella che era, un entità di non vita.  Per cui la frase di Gesù è logica, “ …stava solo dormendo…” perché in realtà se l’anima si allontanata dal corpo, il corpo però ha ancora energia vitale per riprendere vita, cioè per far ritornare l’anima in se. Il corpo è ancora vivo, perché ogni singolo atomo è formato da uno spirito di vita che lo sostiene. Tutta la materia creata, è formata da spiriti di vita che sostengono la materia stessa, ognuno per la sua specie. Se non  ci fosse lo spirito alla base del tutto, che sostiene il tutto, nulla si aggregherebbe, nulla si creerebbe, nulla darebbe vita. Tolto lo spirito di vita, la materia muore si disgrega, non sussiste, si distrugge. Certo la vitalità del corpo permanere fintanto che il le membra del corpo rimangono tali, quando queste iniziano una fase di trasformazione ecco che l’energia vitale passa dal corpo alla natura che l’ha generata. Solo la potenza di Dio può ricreare quel corpo, se di esso rimangono le ossa. Ecco perché la cremazione non deve essere fatta. Perché le ossa mantengono vivo il DNA del soggetto e ancora la sua energia rimane fissa in esse, per l’eternità, fintanto che le ossa rimangono tali. Solo la potenza di Dio può rigenerale quel corpo. Quindi la resurrezione dei corpi e il ricongiungimento delle anime con essi. Anche se con la cremazione l’atomo rimane tale vivo, ma la matrice che componeva quel corpo cioè il suo DNA non c’è più perché distrutta.

Quindi la morte vera è solo quella dell’anima. L’anima muore quando viene condannata all’inferno. Quindi l’anima passa da spirito di vita a spirito di morte, cioè demoniaca, la negazione della vita. La negazione della vita corrisponde alla privazione assoluta della presenza di Dio. Un anima senza Dio è un anima dannata, cioè un anima che porta la morte, e non la vita.

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