Ma se il peccato non esistesse, non ci sarebbe
neppure la possibilità di salvarsi, perché saremo esseri puri, senza macchia.
Il peccato
esiste non solo per l’essere che si è opposto a Dio e quindi ha generato il
peccato principe, innanzi a Dio, ma il peccato in se stesso è un vantaggio per
il credente, perché mediante esso ha la possibilità di capire i suoi limiti e
quelli del suo prossimo, il peccato ci rende umani, e proprio per questa
ragione che esso ci migliora, ma il miglioramento deve essere fatto cercando di
controllare e opporsi al peccato stesso; chi invece asseconda il peccato, non
solo compie un peccato più grande, ma non vuole comprendere che mediante quel
peccato tu hai la possibilità di cambiare te stesso e il prossimo.
Quindi il
peccato di per se stesso è un male, ma al tempo stesso è bene, perché attraverso
la prova del peccare, tu superi te stesso, divenendo veramente umile; sempre che la persona abbia
realmente intenzione di contrapporsi al peccato stesso!
La sfida a Dio, non è tanto basata sul peccato
inteso come il peccare umano, quanto il sentirsi già arrivati e pensare di aver
la salvezza in mano. Non esiste credente che pur essendo un grande santo, sia
realmente tale, perché l'unico vero Santo è Dio. Se un credente fosse perfetto
tanto quanto è Dio, esso non potrebbe sussistere in questo mondo di peccato, se
non per volontà diretta di Dio stesso.....perché il male lo rigetterebbe....
fino al punto di farlo perire …. come fu per Cristo!
" quanto il sentirsi già arrivati e pensare di aver la salvezza in mano."
Infatti moltissimi credenti pensano di essere salvi e meritevoli perchè qualcuno gli ha detto che Dio perdona tutto! Dio vorrebbe perdonare tutto e tutti, solo che a limitare Dio siamo sempre noi, con i nostri peccati...