Rispondo qui ad un articolo del nostro amico Don Leonardo Maria Pompei, sul carnevale, ed estendo il pensiero che scritto con un altra parte che oggi pomeriggio mentre mi recavo ad aiutare una persona, il Signore mi ha parlato facendomi notare che quel ragionamento di don Pompei che ho letto in queste pagine è giusto e anche no.
Oggi alla ore 11 circa ho pubblicato nel mio profilo facebook questo scritto:
Purtroppo questo genere di festività pagane sono vissute da cristiani come un modo per uscire dagli schemi, dimostrando effettivamente l'incoerenza di coloro che si credono credenti.
Se per tanti secoli queste cose son arrivate fino a noi e in ogni epoca se ne sono inventate altre, significa che il Signore lascia fare, per una ragione molto precisa, perchè mediante queste, Egli ci vaglia meglio. Dobbiamo sempre pensare che se esiste il maligno esso è permesso dal Signore perchè i suoi figli diventino maggiormente santi, per cui tentare di eliminare queste cose, potrebbe avvenire, ma non avvera, anch'esse hanno il loro senso di esistere. D'altronde non tutti gli uomini sono iscritti nel libro della vita eterna e questo basta per capire ogni risvolto senza porci tanti perchè.
Nel pomeriggio poi il Signore mi ha ricordato quello che lui faceva quando voleva convertire i pagani e gli immorali.
Le devo dire la verità caro don Pompei, se pensiamo bene a quello che Nostro Signore Gesù faceva, e nelle case dove andava, certamente non sempre frequentava bella gente o che stava dalla sua parte. Gesù non è venuto per i buoni, ne per i santi, ma per chi era ed è lontano da Lui, infatti andava nelle case dei pubblicani a parlare e a cenare con loro, che certamente non erano stinchi di santi, anzi tutto il contrario, ma Lui non temeva di essere da questi contaminato, perchè sapeva bene come infatti ha detto che il male dell'uomo viene dall'uomo, infatti il demonio non lo prendi come l'influenza, vien da dentro di te, il maligno, perché siamo noi ad attrarre a noi il male. Quindi nonè certamente dal luogo, ne dalla festa, infatti se venisse dal luogo ci dovremo chiedere perchè in tante apparizioni la Madre Sua appariva/e per fino in luoghi sporchi come fu la cova di Iria a fatima certo un luogo non degno per la madre di dio, ma un rifugio per gli animali, qui di possiamo imamgine che fosse anche un tantino maleodorante, simile a grotta di Massabielle Lourdes, dove si portavano a pascolare i maiali, infatti era conosciuta come la Tana dei maiali. Questo ci fa capire caro don che il male non viene dalla feste, ma dalla malizia umana, se io frequento luoghi praticati da pubblicani o da prostitute, e mi mantengo puro nei miei pensieri, nessun male potrà mai colpirmi, ne io verrò contagiato da nulla, per questo Gesù frequentava e mangiava assieme a gente di ogni sorta, nulla gli veniva d Male, perché il suo pensiero era puro e casto, senza nessuna malizia, per cui possiamo capire bene che chi combatte queste feste e manifestazioni è colui che le teme, perché pensa di esserne contagiato, non nel fisico ma nell'anima e questo fa capire anche che dimostra debolezza di fede, perché se una festa sconvolge un santo significa che quel santo non è poi così santo, perché si sconvolge è colui che ha in se pensieri di malizia che lo portano ad essere sconvolto. Cristo che è vero Dio, non poteva aver in se la maliazia perché ne era/è privo, perchè immacolato come Sua Madre, pur conoscendo la malizia e cosa questa è in grado di fare. Questo ci fa capire che non sono le feste di per se stesse a causare la perdita della anime, ma semmai il lasciarsi sedurre dai pensieri peccaminosi che da noi escono, sotto lo stimolo di questi luoghi, certo che se un uomo o donna sa che non è forte, può caderci, ma allora dovremo chiederci che la loro sussistenza non è fatta per fuggire da essi, ma per renderci più forti, per questo Cristo li frequentava, perché oltre a voler salvare le anime, era una sfida aperta al maligno. Ci sono diversi passi nella bibbia dove il popolo Ebraico balla e cantava e Dio non li disperse, ne abolì le loro feste, solo per il fatto che le donne potevano mostrare parti di se stesse, questo cosa ci fa capire, che se nell'animo dell'osservatore non c'è malizia, non c'è neppure peccato, perché è l'uomo che attira a se il peccato ed l'uomo che si fa del male da solo, non è la festa che produce il peccato, ma lo produciamo noi stessi, tutto dipende da come l'uomo si pone innanzi al mondo. Dio non è mai stato contro le espressioni di gioia dell'uomo, invece è l'uomo che è contro l'uomo. Il male da combattere non sono le feste quanto la malizia che c'è nei nostri cuori.
Se poi devo dare un giudizio qual'è il carnevale più peccaminoso devo essere onesto quello di Rio senza ombra di dubbio, quello veneziano, atti di nudismo non solo, non si possono fare, ma nemmeno ci sono in pubblico, perchè le maschere servivano per celarsi.
Il peccato in questo genere di feste nasce da chi osserva e anche da chi provoca l'osservatore., ma il provocatore è una vero tentatore, e il peccatore è sopratutto chi osserva. Quindi se l'uomo non si fa prendere da malsani pensieri, nessun peccato commette anche se si trovasse in luoghi poco raccomandabili. tutto sta in noi.
Se guardo queste maschere nessuna tentazione mi può indurre, perchè oltre il fatto che son belle, altro non posso dire.
Ma se guardo queste, posso essere indotto anche a semplici pensieri peccaminosi, ecco sono questi che si devono evitare.
Se guardo questa posso pensare che chi l'ha realizzata è un sostenitore del culto satanico e che odia Dio.
Ma se questa immagini non mi sortiscono nessuna reazione ne pensiero malizioso, io non commetto peccato.
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