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domenica 16 febbraio 2020

L'origine della Superbia



La superbia


Partiamo dal fatto che molti nel nostro tempo sanno cosa sia questa parola, ma un piccola rinfrescata penso si possa anche dare, il termine etimologicamente parlando pare prendere la sua origine dal greco, con il termine YPER-BIOS che significa per prepotente , violento.

Poi originò in latino la parola SUPER-BUS cioè Super per Sopra, è intenso anche nel senso che come colui che si colloca più in alto, il più grande, colui che supera le vette, il termine super ha un senso assolutistico, quasi prossimo all'assoluto, ne determina anche un posizione gerarchica, in pratica indica di chi è prossimo all'altissimo sotto il punto di vista del divino.

E da Bus sta per Forza / violenza, cioè la forza bruta; l'unione delle due parole super-bus significa che colui che s'impone con l'uso della costrizione sugli altri usando la violenza verbale, perché la superbia agisce sopratutto ed inizialmente come azione della parola, prima che con l'azione del mezzo che essa porta a se.
Quindi l'intenzione che diviene espressione e poi si traduce in costrizione nell'azione.

Il significato che poi ne è derivato nel tempo, ha una serie di sensi, vediamo quali: eccessiva stima di se stessi; l'alterigia, l'orgoglio, presunzione, prepotenza, essere altezzosi, sprezzanti, ostentando superiorità, chi tratta gli altri con disprezzo, anche l'invidia e la vanità rientrano nella stessa scia.

Nella Teologia cattolica è uno sette peccati capitali, che appunto consiste nell'eccessiva considerazione di se stessi, come l'unico detentore di verità, superiore anche a Dio stesso.

Ora cerchiamo di capire donde nasce questo senso di superbia, ma per capire ciò, dobbiamo prima sapere da chi si sia evoluto tale senso. Il più supremo artefice della superbia, penso che tutti lo conosciamo già; parliamo di Satana, cioè l'essere conosciuto con questo soprannome, perché il termine e nome Satana non è il vero Nome di colui che lo rappresenta, il vero nome nessuno lo conosce, non è neppure Lucifero, che significa portatore di Luce. Satana significa colui che si oppone ad un pensiero cioè l'oppositore, colui che si è ribellato alla volontà dell'Altissimo, l'Assoluto e che ha tentato la scalata alla vetta di Dio, per porsi Lui come Dio stesso.

Ma quale pensiero alberga in chi si sente superiore?
Qual'è il pensiero principe che nasce in una persona o in qualsiasi essere che poi lo porterà ad essere se stesso superbo o si sentirà superiore al suo prossimo?

Vediamo di comprendere, cosa nell'animo umano, si cela per capire cosa negli spiriti celesti ha scatenato questo senso di superiorità e se è realmente l'essere superbo il primo termine scatenante, cioè la causa della superbia.

La superbia da cosa è determinata e cosa la scatena?


Sicuramente è un impulso della psiche ed un desiderio di emergere, ma finché il desiderio rimane latente o di bassa importanza è gestibile ed normale, perché rientra nelle attività della competizione, ma quando questo desiderio supera un limite significa che non è più entro i limiti normali, ma c'è qualcosa che lo scatena, qualcosa che spinge affinché l'individuo o l'entità si senta bene ed appagata, nel proprio io. Quindi cos'è che scatena questo senso? L'inferiorità genera lo scatenarsi della superbia, un individuo che nella società, non riesce a trovare una sua collocazione, alle volte tenta di emergere e di dimostrarsi il suo valore, ma non riuscendoci normalmente, tenta di superare anche chi è superiore ad esso, per usa metodi drastici , per imporsi, quindi la violenza, la sopraffazione, la prepotenza, sopratutto quando, gli viene negata la possibilità di dimostrare il suo valore, questo dal punto di vista umano. Ma dal punto di vista angelico come stanno le cose, similmente oppure c'è dell'altro? Gli angeli o gli spiriti sono esseri diversi da noi, possono aver un aspetto simile al nostro, ma non sono noi, per cui essi non hanno necessariamente bisogno di dimostrare il loro valore, a meno che non ci sia anche tra essi una forma competizione nel senso che se Dio, è il più grande in assoluto, tutti gli altri sono ad esso servitori, ma tra questi sicuramente emergono coloro che hanno un valore maggiore rispetto ad altri e come come costoro possono essersi meritati tale valore? Se non mediante una forma di dimostrazione delle proprie qualità? Considerando che presso Dio, all'inizio degli inizi, non esisteva la differenza tra male e bene, non vi era questa separazione, per cui il male aveva un senso solo di natura negativa, e il bene un senso solo di natura positiva, era tutto intenso nella logica del creare come senso di bene, dove anche il presunto male, era considerato come attività di distruzione, non di male come noi lo consideriamo.
Per cui questi esseri immortali, eterni, invisibili, almeno ai nostri occhi, per dimostrare il loro valore sicuramente entravano come in una specie di sfida. Dobbiamo immaginare il regno eterno, come una nazione delle nostre, dove vi sono regole e leggi, che determinano la struttura “dello stato” o meglio dire del Regno. Per cui taluni esseri per dimostrare il loro valore a Dio, entravano come in competizione, anche se non era intensa esattamente come la intendiamo noi, sicuramente entro questo sistema di cose, questo angelo, che si era cresciuto agli occhi di Dio valoroso, potente forte, voleva dimostrare al suo Re, di essere all'altezza del proprio Re, e questo fatto ha portato esso stesso, a meditare, di dimostrare al Suo Re e Dio, che Egli valeva molto di più di tutti gli altri, così facendo pensava in cuor suo, di ottenere qualcosa di più rispetto ad altri pari, simili a Lui, in pratica con l'andare del tempo, crebbe in lui sempre più il desiderio, di imporsi sugli altri, tanto che arrivò a pensare che potesse esso stesso essere un pari di Dio, da quanto potere Dio stesso gli aveva affidato. Ma chiediamoci un attimo, da dove nasce la volontà di autodeterminarsi, ed imporsi; quale pensiero realmente alberga nel cuor di qualsiasi essere sia umano che spirituale? Perché la superbia è solo l'apice il traguardo che serve per compiere il passo, ma alla base cosa ci sta realmente?
Un desiderio di autodeterminarsi, ma prima di ciò cosa c'è, il senso di inferiorità è sufficiente per spiegare questo moto dell'anima? No, non è sufficiente c'è dell'altro; l'inferiorità parte dall'incomprensione, un soggetto incompreso si sente inferiori e quindi aspira a divenir superiore.
Vediamo se mediante l'analisi del termine riusciamo a capire dove nasce il tutto.

Il termine incompreso significa colui che si fatica a comprendere i sentimenti, o moti dell’animo, o che non si sa apprezzare nel suo giusto valore, ma il termine significa anche come qualcosa che viene tenuto celato, nascosto, oscuro.

Nella Bibbia si fa riferimento alle tenebre che non hanno accolto la Luce, intesa come verità, ci fa capire che le tenebre sono in realtà i demoni, che non hanno voluto accogliere o raccogliere la parola di Dio.

Sicuramente era riferito ad un angelo che faceva del celarsi, nascondersi la sua arma più formidabile, per cui veniva accostato all'oscurità, alle tenebre, probabilmente questa entità aveva un carattere strano, probabilmente un lunatico, che sapeva di essere il migliore di tutti, ma con dei limiti, probabilmente voleva far da se, senza sentirsi obbligato nel suo agire a rispondere in tutto e per tutto a quanto gli veniva imposto, era/è sicuramente molto intelligente e molto geniale, ma il suo pensare era diverso dagli altri, era sicuramente ambizioso, voleva farsi notare ed ottenere più amore per se, quindi voleva accentrare tutto su di se, e voleva che Dio lo guardasse più a lui che agli altri, secondo il suo parametro, Dio averebbe dovuto premiare di più taluni rispetto ad altri, pensava in cuor suo che la legge di Dio potesse essere modernizzata, e già qui un principio di arroganza iniziava già ad esserci. In pratica costui che si sentiva inadeguato, al ruolo, al compito proposto, sperava di aver di più, rispetto a quanto esso pensava di essere, da ciò ne è derivata l'incomprensione, ed anche la sua incapacità di farsi comprendere, il suo blocco verso coloro che lui stesso amava, di conseguenza è degenerata questa sua incomprensione in un fattore di inferiorità da qui il passo fu breve, crebbe sempre più il desiderio di mostrare il suo valore, tanto che si trasformò in atto di superbia, e volle dominare anche Dio stesso, nella sua arroganza di essere e sentirsi migliore, in pratica si ribellò all'autorità Dio, divenne l'avversario cioè Satana.

Quindi la parola principale non è al superbia come molti padri della chiesa credettero, ma quello che la genera, quel fattore che la determina. Fattore scatenante, potremo dire un esigenza eccessiva dell'aspetto dell'amore, accentrando tutto su se stessi ed escludendo il prossimo dal beneficio, non potendo ottenere ciò ne è derivata una ribellione all'ordine precostituito. Quindi il fulcro del peccato di superbia non è la superbia stessa, ma l'inadeguatezza, lo stato d'inferiorità, che porta l'essere umano o spirituale a sentirsi superiore quindi superbo. In pratica potremo dire una totale mancanza di pietà, di misericordia e ma sopratutto di umiltà.

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La Lussuria.

Nel caso della lussuria o della perversione, quello che la scatena è la malizia, che è alla base di questo sentimento; la quale malizia sta anche alla base, dei pensieri maligni, o di chi ha l'abitudine di pensare male del prossimo, senza vagliare prima di tutto, una possibile altra causa. Chi ha l'abitudine di essere maligno, e pensar subito male, significa che fa molto uso della malizia, questo è il vero peccato originale, non la superbia, i progenitori non ebbero un atto di superbia verso il loro creatore , ne volevano a Lui sostituirsi, ma furono ingannati, e in loro albergò un senso si malizia che li portò a prendere quella decisione contro la stessa volontà del Creatore, portata dal signore oscuro, da colui che si celava nelle tenebre, gli pose un dubbio nella mente, e credettero a costui, contrariamente alla volontà esplicita di Dio, si affidarono a costui che li ingannò, ma non c'è superbia da parte di Adamo ed Eva, semmai vi era ingenuità, che certamente non è causa di superbia. Un superbo solitamente è un soggetto che sa di essere intelligente, colto, sapiente. etc, ma gli manca l'umiltà.

Fonte immagine: http://storiadiunospecchio.blogspot.com/2013/01/il-vizio-capitale-la-superbia.html

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