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mercoledì 30 settembre 2015

Quiete, volontà e fede.


Quiete, volontà e fede.

Capitolo Trentesimo 

Io sono Iddio, che ha creato tutte le cose per gli uomini, perché fosse tutto a loro servizio e profitto. Ma l'uomo abusa a suo danno di tutte le cose create per lui."

L'uomo sfrutta eccessivamente e in modo errato del dono che Dio ci ha dato distruggendo la terra.

"Inoltre non si cura di Dio e lo ama meno delle creature."

Non si può amare meno Dio e più gli animali...


"I giudei mi inflissero tre specie di supplizi nella mia Passione."

"Il primo fu il legno, al quale fui affisso, flagellato e coronato. Il secondo fu il ferro, col quale mi inchiodarono mani e piedi. Il terzo, il fiele che mi dettero a bere. Mi bestemmiavano poi come fossi un pazzo, per la morte da me volontariamente scelta e dicevano falsa la mia dottrina. Costoro si sono ora moltiplicati nel mondo e son pochi quelli che mi consolano.”

Gesù accusa gli Ebrei oltre che averlo crocefisso sulla croce, lo bestemmiano e lo passarono e passano per un pazzo, oltretutto per sminuirne d'importanza e svalorizzarlo denunciarono che Gesù invento una falsa dottrina quando dagli stessi vangeli si legge bene che Gesù venne per completare l'opera del Padre Suo. Ancora oggi perseguono gli stessi ideali dei loro predecessori. Però dice che ce ne sono alcuni che lo consolano tra il suo popolo.



Mi mettono in croce infatti con la volontà di peccato, mi flagellano con l'impazienza, perché non sanno sopportare per me una parola. E mi coronano con le spine della loro superbia, per cui vogliono essere più in alto di me. Mi feriscono col ferro mani e piedi, gloriandosi del peccato e si ostinano a non temermi. Per fiele mi danno tormenti. Per la Passione, alla quale andai giubilando, mi chiamano bugiardo e falso. In verità, se volessi io potrei sommergere loro e tutto il mondo, a causa dei peccati. Ma, se li sommergessi, coloro che restano mi servirebbero nel timore; e questo non sarebbe giusto, perché l'uomo deve servirmi per amore. “

Gesù dimostra ancora di essere un Dio buono e paziente e pieno di amore verso il suo popolo, vuole che essi nella libertà dei loro pensieri lo amino coscientemente non per timore ma per amore.

“”Se poi venissi personalmente e mi rendessi visibile tra loro, sopporterebbero gli occhi loro di vedermi e gli orecchi di udirmi? Come può infatti l'uomo mortale vedere l'immortale? In verità, sarei disposto a morire ancora liberamente per amore dell'uomo, se fosse possibile.””

Gesù dice anche se si rendesse visibile lo ascolterebbero? NO! Ma Lui Re del Universo, dice sarei disposto a farmi uccidere un altra volta pur di tentare di convertirli ancora, da quanto Egli li ama.


Allora apparve la beata Vergine Maria, alla quale il Figlio disse: Che vuoi tu, Madre mia, mia eletta? E lei: Abbi pietà, o Figlio mio, delle tue creature, per la tua gloria.
Ed Egli rispose: Per te, farò ancora una volta misericordia.”

Da tutto, questo racconto si comprende come in quel momento Gesù comunica a Santa Brigida di Svezia in un momento in cui probabilmente il Signore era deciso di porre mano in quel momento alla sua potenza per metter fine a tutto, ma l'intervento ancora della Sua Santa madre lo ferma, per cui gli Ebrei dovrebbero ringraziare la madre santa, per questo.
 

“”
Poi lo Sposo parlava alla Sposa dicendo: Io sono Dio e il Signore degli Angeli. Io sono il Signore della morte e della vita. Io stesso voglio abitare nel tuo cuore. Ecco fin dove ti amo. I cieli e la terra e tutte le cose in essi contenute non possono contenermi; eppure voglio abitare nel cuore tuo, ch'è solo un pezzo di carne. “”

Qui Gesù dice e tenta di far capire a noi, quanto egli sia immenso, in senso astronomico, ma al tempo stesso quanto esso posso essere “piccolo” per rifugiarsi in un cuore umano, ecco perché ho scritto che il piccolo contiene l'immenso!


Che dunque potrai temere allora e di che aver bisogno, se avrai in te Dio potentissimo, nel quale è ogni bene?
Nel cuore perciò, mio tabernacolo, devono esserci tre cose: un letto, ove riposiamo; una sede, ove sediamo; una luce, da cui siamo illuminati.
Vi sia dunque nel tuo cuore il letto per riposare, cioè la quiete, perché tu riposi dai cattivi pensieri e dai desideri del mondo e sempre consideri il gaudio eterno.
La sede dev'essere la volontà di restare sempre con me, anche quando ti accadrà d'uscire.
È contro natura infatti restar sempre fermi.
E sempre sta fermo colui che ha sempre la volontà di stare col mondo e mai di stare con me.
La luce, ossia il lume, dev'essere la fede, con la quale tu creda che tutto io posso e che sono onnipotente sopra ogni cosa."

Riflettere queste frasi....
il cuore dell'uomo come dice nei vangeli è la fonte del male per nascono le passioni disordinate, ma se questo cuore si ammaestra può divenire il tabernacolo di Dio.
E dice che ha bisogno di quiete, cioè un cuore buono, calmo, sereno, paziente, ma anche un cuore combattivo, per tener lontani i pensieri impuri e i miraggi dell'uomo.
Uscire significa andare in cerca di chi ha bisogno di essere amato con e per la parola del Signore.
Per esempio colore che stanno tanto tempo in rete sono persone che vogliono rimanere con il mondo e poco con il Signore, che non vogliono trovare lo spazio e il tempo per trovarsi con il Signore o con gli amici.
Poi ci vuole come dice la fede certa...

Quindi letto=quiete, sede=volontà, luce=fede.


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