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mercoledì 30 settembre 2015

Siamo tutti un po superbi!


Siamo tutti un pò superbi!

Chi non si riconosce di esserlo significa che lo è più degli altri, anche se lo cela e lo nasconde. Ma anche il mite nella suo essere può talvolta insuperbire, e deve far attenzione a non scivolare peggio. S'insuperbiscono i sapienti che pensano di essere arrivati al capolinea della loro insipienza umana. S'insuperbiscono i dottori della legge che non capisco la lezione di un'angelo che li invitava fermarsi. Ogni uomo tende alla superbia, per conquistare le vette del potere umano, ogni uomo che si mostra tende a far della parola rivelata la sua moneta di scambio, nasconditi affinché solo Dio sa chi sei, e non l'uomo che deve solo conoscere quel che il Signore gli rivela. Non usare la parola rivelata per far moneta ed arricchirti, vivi come Nostro Signore è vissuto, altrimenti non avrei di che gioire quando ti presenterai al Suo cospetto, perchè avrai consumato tutto il tuo tesoro che avresti dovuto avere nei cieli. Vivi di cose semplici e dona tutto il prossimo come la Vergine tenne poche cose per se il minimo fa anche tu, ancor di più dovrebbero fare i suoi servi e profeti.


Capitolo Ventinovesimo 

La Madre di Dio diceva alla Sposa del Figlio: Vi sono due signore. Una, che non ha un nome particolare perché indegna d'averne. E l'altra che è l'Umiltà e si chiama Maria. Sulla prima signoreggia lo stesso diavolo, che la domina. Ad essa diceva un suo soldato: O mia signora, son pronto a far tutto, purché giaccia con te una volta. Io sono difatti forte per energie, di cuore generoso, non temo nulla e son pronto anche a morire per te. Ella gli rispose: O mio servo, è grande la carità tua per me. Ma io seggo in alto e non ho che quel solo seggio e ci sono tre porte. La prima è così stretta che qualunque cosa abbia un uomo in corpo, se passa per quella porta tutto si spezza e dissolve. La seconda è così aguzza, che punge fino ai nervi. La terza porta è così infuocata che chiunque vi entra non ha requie dal caldo e si scioglie come bronzo. Ma io sto assai in alto e chi vuole stare con me, poiché dispongo d'una sola sede, precipiterà sotto di me nel grandissimo abisso. Egli rispose: Io darò la mia vita per te, perché a me il cadere non fa nulla. 


Questa signora è la Superbia: chi vuole raggiungerla deve quasi passare per tre porte. 

Per la prima porta passa chi dà tutto per la lode umana e per l'orgoglio. 

E, se nulla ha, adopera tutta la sua volontà per cercare come essere lodato ed esaltato. 

Quindi non cercate la lode per le cose che fate o per quello che il Signore vi ha dato, rimanete piccoli e modesti che così piace al Signore e allora avrete ancora di più, e ancora di più dovrete umiliarvi. Scrivere in rete è un dramma perchè alle volte la tenzione di mostrarsi è forte, ma bisogna far resistenza. 


Per la seconda porta passa colui che in ogni suo lavoro ed in ogni azione impiega tempo, pensieri e tutte le sue energie allo scopo della vanità. E se dovesse anche sacrificare la sua carne per ottenerne onore e ricchezze, volentieri lo farebbe. 

La superbia in chi si accarezza sempre i capelli atto di vanità, in chi si guarda lungamente allo specchio e si ammira, in chi critica il prossimo e ne vede solo i difetti come atto di confronto con se stesso/a. il desiderare gli altrui avere, per sentirsi meglio con se stesso. 


Per la terza porta passa chi non s'acquieta mai e mai tace e tutto arde come fuoco purché giunga ad avere qualche onore e gloria mondana. Ma ottenuto lo scopo, non può a lungo rimanere appagato e cade miserabilmente. 


L'ottenimento di glorie umane...di onori e stime, di ottenere cattedre e titoli. 


E tuttavia la superbia rimane al mondo. 

Io invece – dice Maria – che sono umilissima, siedo in luogo spazioso e su di me non c'è né sole, né luna, né stelle e neppur nuvole, ma soltanto una meravigliosa e ineffabile serenità, che procede dalla sublime bellezza della divina Maestà. 

Sopra Maria non c'è nulla di quello che è nell'universo, ma solo proviene a Lei la Maestà di Dio. 

Sotto di me neppure c'è terra o pietre, ma una pace inestimabile per la potenza di Dio. Al mio fianco non c'è muro o parete alcuna, ma il glorioso esercito degli Angeli e delle anime Sante. E sebbene io stia tanto in alto, pur tuttavia odo gli amici miei della terra, che ogni giorno piangono e gemono verso di Me. Vedo le loro fatiche e il loro profitto, maggiore che in quelli che combattono per la superbia, loro signora. 

Perciò io li visiterò e li porrò con me, nella mia sede, che è ben larga e può contenere tutti. Ma non hanno ancora potuto raggiungermi, perché due muri li separano ancora da me, attraverso i quali li farò passare per condurli alla mia sede. 

Il primo muro è il mondo, che è stretto: perciò i miei servi saranno nel mondo consolati per mio mezzo. 

Il secondo muro è la morte: perciò io che sono loro carissima signora e madre, andrò loro incontro e li aiuterò nella morte, affinché abbiano consolazione e refrigerio nella stessa morte e li collocherò con me nella sede del celeste gaudio, perché riposino eternamente in seno all'eterna carità e gloria.




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