Gesù ci parla della
pace!
Intanto cerchiamo di capire di
che tipo di pace noi esseri umani desideriamo!
Solitamente l’essere umano
ambisce o desidera una pace fatta di esteriorità, materialità e sensualità,
dove poter star bene, continuare a fare i propri comodi, con i propri pensieri
di qualunque genere, senza che nessuno
interferisca o metta bocca, dove nessuno possa turbare il nostro quieto vivere,
i nostri interessi e dove nessuno possa mettere a rischio la propria stabilità
economica, sentimentale e sociale. Questo è il concetto di base, con cui si definisce
la pace umana.
Ma sarà veramente la pace di Dio?
Cerchiamo di vedere cosa Gesù ci
dice e come ci parla di pace…
Iniziamo con la frase celebre “Non sono venuto a portare la pace, ma la
spada”
Questo concetto di Gesù è molto
significativo, cosa vuole intendere il Signore?
E sua madre ragiona sempre nello
stesso modo? Ma certamente essa la pensa esattamente come il figlio. Questo
cosa significa che i due non hanno un pensiero contrapposto ma il medesimo
obbiettivo, il medesimo pensiero, perché entrambi sono uniformati alla volontà
del Padre celeste. Da questo cosa fa capire a noi, che la madre non parla mai
ai suoi messaggeri in modo difforme da quello del figlio, se il figlio ha
proclamato in terra certe leggi, la madre farà esattamente quello che il figlio
ha comandato di fare. Essa seguirà esattamente le medesima parole del Figlio,
ma non tanto nelle parole di per se quanto nelle leggi e nei precetti.
Quindi di che pace parla il Signore? Non certo la nostra pace come
la intendiamo noi.
E perché indica che lui è il portatore della spada? Perché la spada
è in realtà lo strumento che indica la verità e la giustizia, che è usata da
Dio per dividere il bene dal male, cioè la menzogna dalla verità, la luce dalla
tenebre, la vita dalla morte vera, la disonesta dall'onesta, la coerenza
all'incoerenza, ecc. Gesù è venuto per separare due aspetti della vita umana. I
due aspetti contrapposti unici come il + e - ; perché tutto in realtà si riduce
a questi due. Gesù è in sostanza il Re dei guerrieri, il Santo di Dio. La sua
spada si trova nella sua bocca, nelle sue mani, nel suo cuore. Tutto ciò che va
a Gesù viene vagliato, separato, purificato. Quindi la pace che Gesù allude non
è la nostra pace illusoria, effimera, fallace, piena di peccati, è una pace
fatta di perfezione, di amore, di infallibilità. In sostanza Gesù vuole portare
in noi questo suo metro, per misurarci, per pesarci, per valutare se abbiamo
progredito verso di lui, oppure ci siamo messi contro. Quindi quando esprime un
concetto è sempre nella perfezione, ma nell'incertezza. La verità è sempre
innanzi a Lui, dalla sua bocca emette verità che è più affilata di una spada,
infatti la verità può anche uccidere, disarmare, rendere inoffensivi. Ma la sua
lingua è giusta come la sua giustizia che è perfetta. “Non sono venuto a portare la pace” in questa espressione si cela
un mistero. Gesù non vuole che ci addormentiamo nella pace della morte, perché
satana è il porta la pace della morte, che non è altro che la pace di cui noi umani
andiamo tanto fieri. Gesù porta e vuole che noi diveniamo vita nella sua pace,
che è verità e giustizia, per questo ci vuole guerrieri. In effetti noi
cristiani combattiamo ogni giorno, e il nostro vivere da cristiani è fatto per
divenire saldi e forti contro le tentazioni di satana e dei suoi seguaci. Gesù
e sua Madre non sono qui per portare la nostra pace, ma la pace di Cristo che
non è pace, ma spada a doppio taglio.