martedì 22 aprile 2014

Gesù ci parla della pace!

Gesù ci parla della pace!

Intanto cerchiamo di capire di che tipo di pace noi esseri umani desideriamo!
Solitamente l’essere umano ambisce o desidera una pace fatta di esteriorità, materialità e sensualità, dove poter star bene, continuare a fare i propri comodi, con i propri pensieri di qualunque genere,  senza che nessuno interferisca o metta bocca, dove nessuno possa turbare il nostro quieto vivere, i nostri interessi e dove nessuno possa mettere a rischio la propria stabilità economica, sentimentale e sociale. Questo è il concetto di base, con cui si definisce la pace umana.

Ma sarà veramente la pace di Dio?

Cerchiamo di vedere cosa Gesù ci dice e come ci parla di pace…
Iniziamo con la frase celebre “Non sono venuto a portare la pace, ma la spada”
Questo concetto di Gesù è molto significativo, cosa vuole intendere il Signore?
E sua madre ragiona sempre nello stesso modo? Ma certamente essa la pensa esattamente come il figlio. Questo cosa significa che i due non hanno un pensiero contrapposto ma il medesimo obbiettivo, il medesimo pensiero, perché entrambi sono uniformati alla volontà del Padre celeste. Da questo cosa fa capire a noi, che la madre non parla mai ai suoi messaggeri in modo difforme da quello del figlio, se il figlio ha proclamato in terra certe leggi, la madre farà esattamente quello che il figlio ha comandato di fare. Essa seguirà esattamente le medesima parole del Figlio, ma non tanto nelle parole di per se quanto nelle leggi e nei precetti.


Quindi di che pace parla il Signore? Non certo la nostra pace come la intendiamo noi.


E perché indica che lui è il portatore della spada? Perché la spada è in realtà lo strumento che indica la verità e la giustizia, che è usata da Dio per dividere il bene dal male, cioè la menzogna dalla verità, la luce dalla tenebre, la vita dalla morte vera, la disonesta dall'onesta, la coerenza all'incoerenza, ecc. Gesù è venuto per separare due aspetti della vita umana. I due aspetti contrapposti unici come il + e - ; perché tutto in realtà si riduce a questi due. Gesù è in sostanza il Re dei guerrieri, il Santo di Dio. La sua spada si trova nella sua bocca, nelle sue mani, nel suo cuore. Tutto ciò che va a Gesù viene vagliato, separato, purificato. Quindi la pace che Gesù allude non è la nostra pace illusoria, effimera, fallace, piena di peccati, è una pace fatta di perfezione, di amore, di infallibilità. In sostanza Gesù vuole portare in noi questo suo metro, per misurarci, per pesarci, per valutare se abbiamo progredito verso di lui, oppure ci siamo messi contro. Quindi quando esprime un concetto è sempre nella perfezione, ma nell'incertezza. La verità è sempre innanzi a Lui, dalla sua bocca emette verità che è più affilata di una spada, infatti la verità può anche uccidere, disarmare, rendere inoffensivi. Ma la sua lingua è giusta come la sua giustizia che è perfetta. “Non sono venuto a portare la pace” in questa espressione si cela un mistero. Gesù non vuole che ci addormentiamo nella pace della morte, perché satana è il porta la pace della morte, che non è altro che la pace di cui noi umani andiamo tanto fieri. Gesù porta e vuole che noi diveniamo vita nella sua pace, che è verità e giustizia, per questo ci vuole guerrieri. In effetti noi cristiani combattiamo ogni giorno, e il nostro vivere da cristiani è fatto per divenire saldi e forti contro le tentazioni di satana e dei suoi seguaci. Gesù e sua Madre non sono qui per portare la nostra pace, ma la pace di Cristo che non è pace, ma spada a doppio taglio. 


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