Il divorzio contrario a Dio!
Argomento molto sentito in questi
giorni, dove sia da una parte che dall'altra arrivano desideri e proposte
di dar la possibilità ai divorziati di
prendere la comunione.
Ma Gesù ha qualcosa da dire in Marco 10,1- 10, 12, ci parla molto
chiaramente di come lui la pensa, e dato che il nostro credo parte e si fonda
in Lui, i farisei gli pongono delle domande per trovarlo impreparato:
” E’ lecito a un uomo ripudiare la propria moglie?” Gesù rispose:” che cosa vi ha prescritto Mosè?” e questi risposero:” Mosè ha permesso di scrivere un atto di
divorzio e di ripudio” ma Gesù disse
loro:” A causa della durezza del vostro
cuore, egli ha scritto per voi questo precetto”.
In questo passaggio Gesù ci parla
della precetto che Mosè, il quale lo ha
scritto per assecondare la volontà dei suoi contemporanei e i desideri carnali,
facciamo attenzione alle parole esatte che Gesù usa nella frase: ” A causa della durezza del vostro cuore, egli(Mosè) ha scritto per voi
questo precetto”.
A causa della incapacità di amare
con sincerità (durezza del cuore), ”
ha scritto per voi” non dice che Dio
ha dettato a Mosè quel precetto, dice diversamente sottolinea “ha scritto”,questo precetto non è
stato dettato dalla voce di Dio, ma è opera della mente di Mosè che per venir
incontro ai desideri del suo popolo ha cambiato il volere di Dio.
Poi Gesù aggiunge, “Ma la principio della creazione Dio li fece
maschio e femmina; per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre , e si
unirà alla sua donna, e i due saranno una carne sola. Sicché non più due, ma
una carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”
Questa specifica precisa di Gesù
è fatta per contraddire la Legge Mosaica su questo punto e correggerla,
ripristinando quello che in origine era la parola di Dio, il maschio e la
femmina si uniranno per formare una sola carne, un unico essere. Certo Gesù
parla dell’unico essere che si forma dalla fusione dei due organismi uomo e
donna, che danno vita ad un unico essere umano, il nuovo nascituro, per questo
Gesù diceva due diventano uno. Inoltre Gesù specifica che l’atto di unione dei
due soggetti , che producono un nuovo soggetto figlio, è praticamente uno
sposalizio, non lo dice direttamente ma è un concausa dello stesso ragionamento
che fa Gesù, dicendo che “e i due
saranno una carne sola”, perché il fatto di far nascere da un unione un
figlio; il figlio diventa l’anello di congiunzione dei due esseri, maschio e
femmina, per Gesù l’unione carnale corrisponde allo sposalizio, specie se
questa unione da frutto. Specifica
precisamente che è uno sposalizio nel momento in cui avviene l’unione carnale
dei due soggetti, con al farse “L’uomo
dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” .
Aldilà, che poi le società hanno
formalizzato un rito di matrimonio, ma in origine tale rito non esisteva, ed
esisteva invece l’unione carnale che stabiliva quando due soggetti erano sposi,
al momento della nascita del nascituro, quello era il momento in cui si poteva
stabilire con certezza che il maschio e la femmina erano diventati genitori
quindi sposi. Quindi l’unione carnale da
come risultato un doppio frutto, quello del figlio e quello dello sposalizio.
Poi i discepoli insistono e chiedono specifiche e
Gesù risponde dicendo : “ Chi ripudia la
propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei. E se essa
ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio.” Qui Gesù va
oltre il concetto di Matrimonio, e specifica che nessuno dei due partner devono
ripudia e unirsi con altri, perché entrambi fanno adulterio, l’uno nei
confronti dell’altro.
Da ciò si comprendono chiaramente
alcune cose, prima che Dio è contrario al Divorzio, “L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” . Eccetto ovviamente difetti di matrimonio,
come possono essere inganni o incapacità di procreare di uno dei due coniugi. In tutti gli altri casi, anche la semplice
unione con una donna che porti come conseguenza frutto( un figlio) da come
risultato che innanzi a Dio i due sono una carne sola, quindi sposati ufficialmente
innanzi agli occhi di Dio. Che poi la
chiesa si sia inventa quello che le pare è un altro discorso, ma quello che è
sicuro è quello che Dio ha stabilito e la sua legge nessuno la può modificare, perché essa vale tanto in cielo
quanto in terra. Anche se l’uomo terreno modifica la legge per adattarla alle
esigenze umane, ma l’uomo di chiesa tenga presente questo, qualsiasi legge
stabilità in origine da Dio in una determinata maniera, essa rimane per Dio indissolubile
e fissa, nel tempo e nei millenni. Questo significa che se chiunque mutasse per
soddisfare un desiderio umano di un cambiamento della stessa legge di Dio, essa
per Dio non ha alcune valore, per cui agli occhi di Dio, chiunque pone mano
alla sua legge fa grave peccato e sarà condannato da Dio alla pena massima.
Per cui i moltissimi giovani nel
mondo che si accoppiano come se fosse uno sport e danno vita a figli, che poi prontamente vengono
soppressi, oggi si chiama aborto, una forma più elegante per non dire uccisi dalle giovani madri(non tutte, ma buona parte), sappiano che oltre a
fare peccato di omicidio, perché per Dio è questo! La prima unione carnale che
fanno, a cui da seguito un figlio, anche se non nato, per volontà loro, essi, agli occhi di Dio sono sposi. Quindi ogni altro contatto carnale che dia come frutto
un figlio, è considerato da Dio adulterio.
Ma andiamo oltre, la chiesa che
oggi vorrebbe dare ai divorziati la possibilità di comunicarsi, deve sapere che
dato che il divorzio è da Dio considerato un peccato grave di conseguenza ogni
altro aspetto derivato dal divorzio assume su di se la stesso peccato. Per cui
la chiesa che vuole a tutti i costi, dar occasione ai divorziati, risposati,
adulteri, di poter prendere la comunione, sappia che essa si mette da sola la
mola al collo.
Dio è chiaro in tal proposito, L'uomo non separi ciò che Dio unisce.... e è chiaro pure quando afferma che egli è contrario al divorzio... e chiaro pure quando Gesù afferma che l'uomo e la donna sono nati per procreare e darsi un figlio, quindi il divorzio non rientra nel vocabolario di Dio.