La parola deriva dal latino cor-cordis;
misereor; misericors..
cor -cordis;= cuore
misereor = dispiacersi, sofferenza.
misericors = misericordioso, pietà
E’ un sentimento possiamo dire quasi viscerale,
interiore, che coinvolge il cuore, e che può produrre come un dolore, un
patimento, una sofferenza, una fitta, un angoscia, che si traduce in
compassione, pietà, amore. Il suo effetto reale è un trasporto verso un altro
soggetto, che muove l’essere umano e
Divino a comportarsi in forma materna, protettiva, soccorrevole, verso tutti
coloro che suscitano questo effetto collaterale, siano essi umani o animali,
perché la misericordia si attua non solo verso gli uomini, non solo verso i
piccoli, non solo verso i miseri, i poveri, ecc, ma anche verso gli animali;
vale tanto quanto per gli uomini quanto per gli animali o per la natura in se
stessa. Mentre la misericordia umana è molto spesso, accentrata, sugli esseri
umani e poco sulle altre creature, la Misericordia di Dio non ha frontiere. Quindi possiamo dire che la misericordia è un
fattore più istintivo che riflessivo, anche il miracolo fa uso della
misericordia, infatti spesso Dio muove il miracolo anche mediante la
misericordia, agisce in modo protettivo, materno, quasi istintivo, soccorre i propri
figli, per un senso materno, l’uomo agisce verso il suo creatore in maniera
tale da indurre il Creatore, ad essere comprensivo, compassionevole, e quasi
istigarlo a compiere un atto fuori dalla sua volontà, corrompendo la sua natura
ferma e forte, di un Padre, che anche se agisce per amore, ma usa autorità,
giustizia, e fermezza; la misericordia lo obbliga quasi, a superare questa
barriera per amore nostro, lo dimostra il fatto con Noè, quando durante il diluvio
universale esso aveva deciso di distruggere tutto, anche Noè stesso, per rifare
tutto nuovo, ma su l’agire di Noè che intenerì il cuore di Dio e produsse
l’effetto misericordioso in Dio stesso, tanto che Egli il Padre Celeste, ha
deciso diversamente. . Anche Gesù, Marco 1,40. “””Allora
venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi,
puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la
mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».””” Gesù
prova commozione,angoscia nel vedere il lebbroso e muove verso di lui, con
misericordia producendo la grazia ed esercitandola in esso… troviamo anche in
altre parabole il senso della misericordia… quella Buon Samaritano (Luca 10, 37). (Luca 1, 58) (Marco
10, 47-48) (Matteo 5, 7). Gesù
afferma anche Beati i
misericordiosi perché otterranno misericordia! “Che ottengono” appunto
che riescono ad impietosire Dio… Al contrario Gesù esprime disappunto e
contrarietà nel sbandierare, le cose buone che si fanno in pubblico … (Matteo
6, 1-4).
Nell'episodio dell'adultera per esempio: i farisei e gli scribi portano a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli chiedono cosa farne, visto che la legge di Mosè prevedeva la lapidazione, in quanto peccato considerato gravissimo.
Qui Gesù dimostra la sua natura misericordiosa, e siccome egli non è un Dio di odio, vuole salvarla e vuole che anche i suoi futuri discepoli ed apostoli facciano la stessa cosa, pratica quindi contro la legge mosaica degli uomini, la sua misericordia, perdonando quella donna, ma in questi discorso si comprende che mentre la legge di Dio era una legge buona e compassionevole, il popolo ebraico si è insuperbito e ha aggiunto delle parti nella stessa, che hanno portato una modifica della legge in senso negativo, non agendo per il bene dei singoli, ma diventando una legge oppressiva, gli Ebrei non cercavano più di attuare la misericordia, ma cercavano di applicare la loro giustizia, per cui inserirono nel testo Mosaico delle parti per trovar con la logica umana delle condanne contro chi andava oltre quella legge...Gesù fa il contrario facendoci capire che in tanti millenni i sacerdoti avevano mutato la legge, trasformandola... questo brano delle opere di Gesù ci fa capire che quando l'uomo mette mano alla sacra scrittura e modifica il suo senso e il suo contenuto secondo la proprio mente, fa solo che danni.
Quindi possiamo dire che grande
valore ha la coroncina alla Divina Misericordia, perché essa spinge Dio ad
avere pietà di chi ha necessità, sia un misero, sia un peccatore, quindi appellarsi alla sua Divina Misericordia, significa spingere Dio ad essere sempre amorevole verso di Dio e ad indurlo a perdonarci più che a castigarci...anche se è in atto sempre la sua giustizia.