domenica 30 ottobre 2016

NON DATE MAI COLPA A DIO.

DIO NON È COLPEVOLE DI NULLA!




Alla messa oggi, ho combinata una delle mie diciamo così.  Prima di entrare in chiesa ho parlato un po con il Signore mentre passeggiavo nel bel giardino di quel piccolo santuario, che mi pare quasi stare nell'eden, poi però entrato in chiesa qualcosa ha funestato la mia giornata.

Il prete ha fatto una bellissima omelia, solo che aveva due macchiette, una delle quali mi ha urtato parecchio, sono riuscito a tacere, perché d'istinto stavo per parlare durante la messa, ma poi ho tenuto compresso lo spirito e ho taciuto, fino al momento in cui ho potuto esprimere la mia disapprovazione al sacerdote senza che nessuno sentisse. 

Il discorso è questo, in sintesi, il sacerdote è partito con il piede sbagliato fin da subito, dicendo che questa mattina non ha fatto la messa delle otto, perché si era arrabbiato con il Signore, per i fatti del terremoto, perché non riusciva a capire perché avesse permesso questo evento disastroso sopratutto li nei luoghi di tanta fede a Norcia e Cascia, per via dei luoghi dove ci sono le tombe dei santi e tutti gli altri posti, per queste ragioni non riusciva a darsi pace, per cui non fece la messa della mattina e per tutto il giorno rimuginò la cosa fino a che poi comprese mediante la parola del Signore dove egli a suo dire aveva sbagliato. Il resto del discorso prosegue molto bene perfettamente spiega molto bene la parola di Dio come ha sempre fatto, solo che ad un certo punto fa un altro scivolone, il secondo m'ha fatto venire i fumi, già li avevo con il primo, ma il secondo proprio il Signore in me, lo ha disapprovato quanto Egli aveva detto, ha nuovamente colpevolizzato Dio come autore del terremoto, come abbia fatto a non esplodere sono stato bravo a resistere. Allora mi dicevo tra me è me, Devo parlargli ma cosa gli dico e come glielo dico perché non volevo essere offensivo, ma allo stesso tempo Gesù voleva che gli parlassi. Quindi terminata la messa, preso un po di coraggio, non è che me ne manchi, ma a parlare con un sacerdote è sempre un rischio, trovate le parole sono andato all'obbiettivo, premetto lo conosco discretamente bene, e so come prenderlo per quanto è un tipo un po particolare, dato che è laureato in psicologia e lettere antiche, molto bravo, persona intelligente e colta, ma ha un modo di porsi innanzi alla persone con un po di sufficienza e lui non se ne accorge perché è il suo modo di essere laureato che lo fa essere così, è una brava e buona persona, ma ognuno ha i suoi limiti, anche tra i sacerdoti. Allora dopo averlo salutato gentilmente come faccio con tutti senza salamelecchi perché io sono allergico a queste cose,non sono ossequioso, gli chiesto come stava e che era tanto tempo che non ci vedevamo, perché in questa chiesa non andiamo sempre perché si trova più di 70km da casa, tutti giorni diventerebbe un problema grosso, per cui ogni tanto si può fare. Gli ho detto subito stando serio, ha visto che non stavo scherzando, inizio così: “vede DON X. le dovrei dire una cosa, ma non so ben come dirgliela, non perché sia difficile dirla, ma perché non vorrei crearle disturbo, però devo dirgliela lo stesso... Vede noi esseri umani abbiamo la brutta abitudine di colpevolizzare Dio in tutto quello che ci accade qualsiasi cosa ci accade di negativo è sempre colpa di Dio, che sia il terremoto che sia un evento personale, che sia un evento familiare, qualsiasi cosa è sempre colpa di Dio, per tutto quello che l'uomo fa è sempre colpa di Dio. “ lui mi guarda cercando di capire dove volessi parare, poi gli ho detto”si ricordi che in tutto questo c'è lo Spirito Santo, noi non dobbiamo ledere lo Spirito Santo, ci pensi bene a quello che le ho detto, rifletta attentamente” e sono andato via.

Perché ho fatto questo curioso discorso un po nebuloso.

Il motivo sta nel fatto che fintanto, che un sacerdote ha delle personali perplessità in se stesso e non le esterna al pubblico sono problemi personali suoi con Dio, ma quando il sacerdote esterna le sue perplessità esse non sono più sue, le trasmette al popolo che le fa sue, il problema è che se il sacerdote è noto come un bravo e corretto oratore molto credente, tutto quello che esce da egli, viene preso per oro colato e la gente come lobotomizzata prende tutto per giusto, quando magari tutto giusto non è.

Infatti in quell'assemblea nessuno capì il suo disagio, che sembrava essere giusto, ma giusto non era, anche se egli stesso disse che poi aveva capito dalla lettura del giorno, l'errore che aveva commesso al mattino, ma comunque sia esternò ancora quel disagio, quel disappunto, non comprendendo quale grave danno stava facendo al pubblico di quella parrocchia. Dire ed accusare Dio di essere l'artefice di tante disgrazie, di aver colpito col terremoto tante vite e di aver distrutto facendo divenire polvere tutto anche l'antico, specie le tombe dei santi. Da come questo sacerdote ha posto la questione era un giudizio errato contro Dio, per quanto abbia tentato di rimediare, ma oramai il danno lo aveva ingenerato nella mente della gente, lo aveva trasmesso. Quindi cosa possiamo dire? prima di tutto Dio non è colpevole proprio di nulla, proprio perché nessun uomo oggettivamente parlando sa con precisione matematica se e cosa abbia generato il sisma, se fu o non fu volontà di Dio, nessuno è nella mente di Dio e nessuno può sapere chi sia realmente il responsabile di tale evento, se Dio, l'uomo o la natura, oltretutto, egli dovrebbe ben sapere che non si deve colpevolizzare mai Dio, perché si fa il peccato più grave di tutti, quello contro lo Spirito Santo, per cui io gentilmente gliel'ho ricordato. Anche perché non si deve insegnare all'uomo cose errate, perché se tu non sai spiegarti il perché delle cose, allora meglio per te che taci sempre, e non cercare di dar una spiegazione di cui ti potresti pentire un giorno, per cui io come cristiano mi sono sentito in dovere  richiamare il sacerdote, ma non per un atto di superiorità rispetto a lui, ma per pietà verso di lui, per correggerlo, nell'errore di quel suo modo di parlare non perfettamente corretto. Per far capire a lui che il suo esternare la sua disapprovazione produceva un danno maggiore verso chi lo ascoltava, per cui ho dovuto, anche perché se io che so le cose e non le dico, mi rendo responsabile innanzi a Dio, di non averle dette, e di non aver fatto quanto Egli(Dio) si aspetta da me e da ogni credente in Lui. Se un uomo conosce la verità, non può esimersi dal tacerla, fa peccato come colui che ha mentito, anzi fa un peccato più grande perché se esso, espone la verità costui potrà correggersi e migliorare la parola che deve trasmette al mondo, se invece io taccio, faccio il suo gioco e permetto che l'errore venga manifestato, così che altri commentano sempre lo stesso errore, per cui continua a somministrare un lento veleno, e che va a logorare la fede di costoro convincendoli di una cosa errata e a causa mia o tua o sua, essi si danneranno. Ecco il motivo per cui ho dovuto reagire parlando al sacerdote e la mia speranza che esso abbia la lungimiranza di capire cosa gli ho detto, ma penso che sia abbastanza colto ed intelligente perché esso capisca senza averne a male, anche se temo che essendo esso un psicologo e che ci tiene spesso a dirlo,  forse non accetterà molto il bonario richiamo ma quando tornerò li vedrò subito il suo comportamento come sarà mutato, se non avrà capito.


 Nessun uomo può permettersi di dare colpa a Dio di qualsiasi cosa avvenga sulla faccia della terra, ne delle sue disgrazie, o di quelle di altri, perché nessun uomo sa se e cosa Dio dispone o faccia, anche se noi abbiamo un detto che dice: “Non c'è foglia che si muova che Dio non voglia” questo detto popolare che ha il tempo che trova, non dobbiamo dare  ad esso troppa retta, non sempre i detti sono giusti, perché alle volte essi confondono la verità con la falsità; se fosse vero che tutto fosse a Dio attribuito, anche le cose umane, sarebbe come appunto ha detto il sacerdote, ma non è affatto vero, quasi tutto quello che l'uomo fa è colpa dell'uomo, la natura lavora per se stessa, non possiamo dire e non sappiamo cosa Dio faccia o non faccia e quanto intervenga in ciò, per cui non possiamo minimamente pensare neppure vagamente che il SANTO dei SANTI sia vagamente colpevole di qualsiasi cosa gli venga attribuita che sia un evento terrestre, personale o un evento papale, non si può e non si deve per amore per rispetto di Dio, anche perché non si deve ledere l'immagine dello Spirito Santo, ma solo dar Gloria a Dio, se la chiesa non capisce queste piccole cose, allora è chiaro perché ora essa versa in queste condizioni.

Inoltre questo detto ha un senso dire proprio satanico perchè voler attribuire che qualsiasi cosa avviene sulle terra, Dio è responsabile di tutto, è sbagliato, cioè se una persona cade dalla scale accidentalmente e si rompe una gamba secondo il detto sarebbe Dio il responsabile, anzichè la sbadataggine dell'uomo, per cui, questo detto è di natura maligna. Quindi attenti ad assumere per veri i detti antichi e applicarli a Dio solo per spiegare stupidamente quel che l'uomo non si sa spiegare.

Qualcuno direbbe che è già tutto scritto, si è tutto scritto perchè il libro delle vita eterna dice questo, chi è iscritto nel libro è già salvo, mentre chi non è scritto va in perdizione, ma nessuno sa chi è scritto, per cui noi dobbiamo vivere come se fossimo iscritti e far di tutto per rimanere iscritti.

Tutto è stabilito o meglio dire che tutto è conosciuto e non tutto è voluto dalla fonte che lo conosce. Cosa voglio far capire con questa espressione, che, chi creò l'universo gli diete tutte le leggi perchè esso progredisse verso il futuro, ma Dio conosce di questa sua creazione, già la sua fine, ciò significa che Egli ha visto il futuro della sua creazione, prima che essa si determinasse ed Egli stesso potrebbe averla determinata, in un tempo X, questo significa che Egli ha e non ha determinato gli eventi, almeno non tutti, alcuni si, ma conosce gli eventi che nel futuro di ogni tempo si sarebbero determinati, cioè generati, perchè li ha visti e vissuti, per cui Egli conoscendo tutto l'evolversi della sua creazione fino alla fine dei tempi ed oltre, avverte gli uomini, degli eventi ad essa più drammatici, perchè se avesse esso determinato gli eventi, non avrebbe nessun motivo di avvertire l'uomo degli eventi più drammatici, solo chi tiene all'uomo alla sua salvezza, comunica ad esso, i pericoli insiti nel tempo. Invece proprio per il fatto che Dio ha visto l'evoluzione della sua Creazione fino alla fine di tutto, Egli può avvertire, ma lascia all'uomo la decisione di implorarlo per modificare il coniugo temporale e alterare la realtà futura, in quel momento, perchè Dio può sempre mutare, il futuro che c'è(nel futuro) e non c'è(nel reale). Per questo Dio manda la Madre di suo Figlio e Gesù ad implorare l'umanità a cambiare perchè Dio conosce il futuro, e sa cosa nel futuro avverrà, sia a livello cosmico, che a livello planetario, che a livello terrestre, natura, esseri umani, e anche quel che il maligno farà nel futuro di ogni tempo.


L'eresia di dire che è tutto scritto, quello che l'uomo farà, non è affatto vero, se io commetto peccato contro Dio, o contro me stesso o contro gli esseri umani o il creato stesso, se fosse tutto scritto allora io non avrei alcuna colpa, perchè era già stato determinato e voluto da Dio, ma questo è falso.

Dio non è colpevole delle mie decisioni, dei miei errori e dei miei peccati, così come noi siamo liberi per decisione di Dio, nel dannarci e nel santificarci. Se fosse tutto scritto, nessun uomo anche il peggiore dei peggiori meriterebbe la genna, perchè non ci sarebbe decisione libera, ma saremo condizionati dalle sue decisioni, (così non è come possiamo vedere) perchè se fosse tutto scritto, saremo tutti scusati, ed invece non è affatto vero. Se fosse tutto scritto, non sarebbe servito a nulla che Cristo venisse sulla terra ad immolarsi per noi, se fosse tutto scritto (il futuro generale e particolare,) ma dato che non tutto è scritto, ecco che Cristo ha svolto la sua funzione salvifica sul mondo, sia salvandoci dal peccato che riconquistando il mondo, perchè se fosse tutto scritto sarebbe una grande recita e mancherebbe di verità, e satana potrebbe colpire duramente, per cui per essere nella verità, non tutto è scritto. Ecco che Dio non è colpevole di nulla, perchè non tutto è scritto di quello che deve venire, come ho scritto sopra tutto è conosciuto da Dio, perchè Egli ha innanzi a Se il destino del mondo e dell'universo, ma aver il destino innanzi non significa determinarlo, ma vederne l'evoluzione, può invece interferire in esso, può alterarne il percorso nel futuro e nel presente, se ve n'è bisogno, ma dato che Egli, Dio, ha lasciato libertà al mondo di evolversi nella libertà, così ha dato a noi libertà di far del nostro vissuto quello che ci pare, avvertendoci dei pericoli in agguato, per questo nel corso dei millenni, fa scrive libri e profezie, per avvisare l'uomo degli eventi da Lui conosciuti, cioè tutti quelli che a noi sono necessari per evitare danni al nostro vivere.  Quindi Dio creò il tutto e lascio che questo tutto, iniziasse la sua evoluzione, ma nell'evolversi Dio deve controllare che l'evoluzione progredisca come egli vuole, quindi a periodi Egli controlla l'evolversi e l'evoluzione, se ciò non gli piace distrugge,(periodo Noè) se no dice che è cosa buona.


E' diverso dire che tutto è scritto e che alcuni uomini sono già iscritti nel libro della vita eterna?
Si è decisamente diverso, perchè il tutto è scritto è riferito al discorso poc'anzi fatto, mentre il libro della vita eterna in cui alcuni sono iscritti, ha un altro senso, indica chi Dio sa già che si salverà, e questo indica che Dio ha già visto dall'inizio degli Inizio fino alla fine delle fini, chi si salva e chi egli salverà, perchè non solo sa già chi si salva, ma anche Egli vuole salvare alcuni e dare ad altri la possibilità di essere salvati, quindi c'è anche un margine di speranza per chi è nell'errore e volesse salvarsi che non è inserito in questo libro eterno.


Ricordiamoci che le sue(Dio) decisioni per noi sono sempre giuste, Egli sa cosa è giusto per noi, ed Egli sa cosa va bene per noi, sa cosa, quando il tempo si ferma e sa cosa e quando si debba per ognuno di noi compiere degli eventi, per cui se ami il Signore non puoi dar a Lui nessuna colpa ma, accetti il Suo volere su di te sempre.



SE AMATE DIO DATAGLI GLORIA E FATE LA SUA VOLONTÀ

martedì 25 ottobre 2016

La madre di Dio mi predisse la guerra per questo tempo.


Messaggio , 18 febbraio 1997

La Madre di Dio.

Ascoltami figlio. un giorno non lontano, alcune nazioni schierate con colui che siederà la dove non deve, si mostreranno valorose, ma cadranno sotto la potenza della Russia, troppo tardi torneranno sui loro passi e si rivolteranno vedendosi ingannate ma saranno annientate da coloro in cui hanno creduto. Allora si scatenerà una guerra furiosa, nel mondo, tra coloro che sostengono Gesù mio Figlio e colui che siede la dove non deve. Gli uomini hanno già deciso l'anno, ma il Signore cambierà i loro piani. La grande guerra per questo mondo inizierà quando le due fazioni saranno consolidate. Ma vincerà chi porterà sulle loro ali la croce del mio e vostro Signore. Non nascondete la croce del Mio Signore, perchè ne avete vergogna ma mostratela fieri di essere di Dio. Il tempo di essere guerrieri di Dio si avvicina, preparatevi, con le armi della fede che dona forza anche nella battaglia. I regni della terra spinti e soggiogati dagli spiriti dell'anticristo, si faranno guerra, il mondo cadrà in un grande dolore e afflizione, a causa della ribellione che ha verso Dio, molto sangue, verrà versato causa la parola del Mio Signore, ma i popoli che avranno preservato fino alla fine risorgeranno, perchè il mio Signore è il Re eterno e le sue parole sono vere e veraci. Allora il mondo provato al fuoco ardente, sarà pronto per ricevere il mio Signore. 

Ripristinare il Sabato Santo e il rito antico della messa.


Gesù chiede che venga ripristinato il Sabato Santo 
e il rito antico della messa. 





Messaggio 3 settembre 2016

Gesù vero Dio e Re dei re.

Prima della parola del Signore, ho visto nel cielo apparirmi l'arca dell'alleanza e poi ho sentito questa parola:

Vengo a te come il Re dei re, Signore dei Signori,  Io sono il primo e l'ultimo, colui che viene e colui è. 

Cari figli miei amati, non vi esprimo quanto grande sia la mia sofferenza nel vedervi sbandati alla ricerca di una verità, ma vi supplico di ascoltarmi, tornate alla fede antica dei miei apostoli, tornate ad applicare la messa antica, nel giorno del Padre mio Celeste, il Sabato Santo, chi si appresterà a rispettare la mia decisione, io lo salverò e lo difenderò da qualsiasi evento, come ho sempre fatto verso tutti coloro che sinceramente mi hanno creduto. 



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I messaggi di Cristo, non sono solo per la chiesa cattolica romana, ma per tutti i credenti  in Cristo nel mondo, per tutte le professioni di fede Cristiana. 
Il settimo giorno non è la domenica ma il Sabato così come fu fin dall'inizio della creazione. 

giovedì 13 ottobre 2016

L’ALBERO DELLA VITA ETERNA.

IL PADRONE DELLA VIGNA CHI E’?

foto_vigneto
(Mt.20,1-16)
Nella parabola che Gesù racconta abbiamo esso racconta a noi mediante esempi quello Egli vuole da noi, ma non specifica chi sia il padrone della vigna, la chiesa ha sempre pensato che colui che è padrone di questa vigna fosse Cristo stesso, ma ciò è errato, per un motivo molto semplice, vediamo perché!
Gesù dice di se di essere il Re dei pastori; durante la vita pubblica Gesù, ha una manifestazione nella quale trasfigura se stesso, ciò cambia le sue sembianze, non si dice e non si sa in chi si sia mutato, ma vi è solo scritto che le cambia, tanto da lasciare gli apostoli interdetti, meravigliati.
Poi dopo la resurrezione Gesù appare agli apostoli, ancora con un immagine cambiata, addirittura non lo riconoscono per nulla, dall'aspetto sembra essere un lavoratore della terra, un agricoltore diremo oggi, lo riconobbero solo per i gesti e le parole che usò, ma il suo aspetto non era il suo, di chi era?
Perché a Gesù gli è tanto cara questa cosa della vigna, spesso riprende questo argomento attorno al frutto della vite, c’è una ragione ben precisa, che adesso spiegherò. Ma intanto affrontiamo un argomento per volta, vediamo di capire a chi si riferisce; prima di tutto parla di padrone della vigna, cioè di un coltivatore, di agricoltore, un ortolano, colui che ha a che fare direttamente con la terra e le sue creature, piante e animali, anche l’uomo ovviamente, mentre dice di se stesso di essere un pastore, non un agricoltore, perché questa distinzione?
Semplice perché il padrone della vigna non è Gesù, ma il Padre Suo, che è un agricoltore, dall'aspetto di un ortolano, cioè di una persona semplice e sopratutto di una persona che non è sofisticata, che non è piena di preconcetti e che guarda alle cose della terra, e di quello che contiene, quindi è colui che amministra tutto quello che appartiene alla realtà della materia e ne sovraintende anche le sue leggi fisiche. E’ Colui che edificò l’universo, così come fece Eden, Gesù è qui nella veste di pastore e pescatore non di agricoltore, egli infatti spigola nei campi di grano, non li coltiva, a far ciò ci pensa il Padre Suo, infatti Gesù lo dice anche quando fa il riferimento a Salomone e ai gigli del campo e agli uccelli del cielo, è il Padre che li nutre e li veste.
Quindi il padrone della vigna è Dio Padre, ma esso coltiva questa vite, per produrne un buon frutto, dal quale si produce un buon vino, che diventa nella mani del Figlio di Dio bevanda di vita eterna, perché proprio il vino è stato preso a essere nobilitato per questa funzione? Solo perché vagamente assomiglia al sangue, no signori, ma per ben altra ragione, perché la Vitis vinifera è l’antico albero della vita eterna, quello che era stato piantato in Eden, e quello che il padrone di quella vigna coltivava. Ora qualcuno dirà ma la vitis vinifera non ha le caratteristiche fisiche per essere un albero, ma semmai una pianta strisciante, in effetti questo è vero, ma dobbiamo tornare in genesi per vedere cosa accade alla vite vinifera, dopo il peccato di Adamo ed Eva, cosa dice Dio nella corte celeste, “riprendiamoci l’albero della vita eterna altrimenti, se lo mangiano diventano immortali”, ma è scomparto l’albero? Mano di certo! E cosa intendeva per albero, era solo la pianta o è il termine albero vien usato da Dio per indicare anche un altro concetto? Certo è proprio così, nella mente di Dio la parola albero è un fondamento importante per indicare anche l’albero, cioè il fusto del DNA che si avvolge attorno a se stesso, come il fusto della vitis vinifera che è attorcigliato, quindi cosa ha sottratto a quell'albero-DNA? Una parte del suo DNA che gli conferiva la vita eterna, cioè l’immortalità. Quindi Dio sottrae alla vitis vinifera una parte di DNA che è capace di modificare il nostro DNA, a tal punto da renderci immortali e questo avviene lo stesso verso l’albero della conoscenza del bene e del male, ma in modo differente. Quindi nella fatti specie della frutto dell’uva, viene tolto ad esso un parte importante del DNA, ora sappiamo che da ultimi studi sul genoma della vite ci sono alcune piante che hanno curiosamente un genoma simile anche a certi animali, come i topi, o un numero di geni curiosamente doppi i tripli rispetto ad altri. Ma che caratteristiche aveva la prima vite o meglio dire il primo albero della vita? Intanto era un albero con tanto di fusto che cresceva da solo, senza alcun sostegno, ciò significa che la parte del DNA che gli stata tolta lo rendeva strutturalmente un vero albero, gli stata tolta la struttura resistente e rigida che gli conferisce robustezza e tenacità per quello che poi divenne una pianta ricadente anche se ha la tendenza ad arrampicarsi su qualsiasi cosa, ma se non gli si fornisce una struttura essa ricade su se stessa, e predilige strisciare la suolo, ma è più un arbusto oggi che un vero albero, i suoi frutti erano identici ai nostri, ma il suo frutto dava una longevità straordinaria, quindi era un frutto che non si ammalava, non prendeva malattie, non vi era nulla che lo poteva intaccare, e se altri animali lo mangiavano anch'essi beneficiavano di questa virtù particolare, quindi il succo di questa Vite della vita eterna, mutava il nostro DNA o meglio dire che lo ristrutturava e lo rendeva capace di superare facilmente senza nessuna malattia o deterioramento del DNA il tempo, quindi donava vera immortalità. Ovviamente se i tolgo da un DNA qualcosa depotenzio l’albero che non si regge più in piedi, da solo, e cade su se stesso, la vitis di oggi è così.
Ora nella bibbia si trovano soggetti millenari come Matusalemme ed altri, tutti hanno pensato ad un modo diverso di scrivere le età della gente invece il segreto è che la primordiale pianta dell’uva, mantenne per un po di tempo questa sua caratteristica di molto diminuita finché l’uomo con l’addomesticare e gli incroci e gli innesti, la resa completamente non più attiva dal punto di vista vitale, ed oggi non è neppure più in grado di trasmettere alcun che del patrimonio originario, quindi I matusalemme ve ne erano di più di quanto s’immagini a quei tempi, gli stessi Adamo ed Eva vissero molto di più di tutti noi, proprio grazie a questa ragione la vite che loro portarono fuori da Eden era molto depotenziata ma faceva lo stesso il suo lavoro, finché non perse completamente quella forza vitale, oggi questo tipo di vitis vinifera non esiste più, però essendo che l’uva è ancora il frutto per la maggiore usato in tutto il mondo, cristo lo adottò proprio in virtù di questa ragione, perché quella pianticella rampicante era l’antico albero della vita eterna. Cristo non usa per nulla questa frutto, e non porta parabole spesso su di esso per nulla, Egli non svela direttamente il segreto ma lo si comprende da come racconta, da come espone e dal modo affettuoso che sua verso questa pianta e da quanto usa ne fa nella scrittura, tanto da paragonare la vigna al suo Padre che la coltiva, quindi l’albero è in senso metaforico Dio stesso detentore delle Vita Eterna, quindi ovviamente è l’Uva, Vitis Vinifera il frutto della Vita Eterna.
Poi anche l’allegoria che noi tutti abbiamo pensato sul l’albero della conoscenza del bene e del male che non fosse un albero ma un soggetto animato che avesse compiuto con i progenitori questo peccato, è sbagliato, è proprio un albero con delle caratteristiche ben precise, quale albero sia, non lo voglio dire. Anche se in passato ho fatto delle ipotesi, non è un agrume, come molti credono e anche la connotazione di fico, non è detto, il cotogno forse potrebbe sembrare di esserlo ma non è detto, da una leggenda israeliana si narra che i cedri del libano hanno fruttificato, ma non è detto e poi anche saperlo non ha alcuna importanza perché come per la Vite, anche quest’altro albero gli fu poi sottratto una parte del genoma in modo diverso che dalla vite stessa, diciamo che il genoma è stato corrotto, e che non produce più quegli effetti che aveva in origine. Quindi la spasmodica ricerca di queste piante può oggi dirsi conclusa, perché non ha più senso saperlo, sapete che è la vite l’albero della vita eterna e questo per un ricercatore dovrebbe essere un aspetto molto importante, se capite quello che vi dico.

Un fatto importante da considerare, per l'albero della conoscenza del bene e del male come anche per quello della vita eterna, in genesi vi è scritto che Dio punisce l'essere artefice di questo peccato originario riducendolo ad essere strisciante senza colonna portante, cioè senza una struttura di sostegno, lo priva degli arti per camminare e gli rende la colonna vertebrale non capace di rimanere ritto, lo trasforma in un serpente, come lo è stato nel peccato che ha generato, cioè lo fa strisciare a terra, gli toglie la forza vitale per ergesi, la stessa cosa accade ai due alberi che gli viene sottratta la parte del genoma o DNA che li rende quelli che sono, alberi;  quindi entrambi subiscono la medesima sorte, per cui entrambi cadono a terra, diventano striscianti, o come il caso della vitis vinifera che è un arrampicante, quindi l'albero della conoscenza del bene e del male è strisciante e non si arrampica, forse ha verticilli per sostenersi, in qualche modo ma è simile ad un serpente nel suo essere, cioè porta frutto bello da vedere, buono da mangiare ma velenoso.


Un altra piccola sottolineatura che potrebbe interessante, dice il passo della genesi: " bello da vedere" quindi di color rosso-arancione-giallo e di forma idonea, "buono da mangiare" quindi dolce, "ma può essere mortale", cioè velenoso, ma in quel "può" fa capire che la pianta ha in se due possibilità il può indica che quando è maturo potrebbe essere mortale, quando è immaturo no, oppure l'opposto, ma questo aspetto fa capire qualcos'altro, nel suo essere immaturo e maturo, è molto probabile che nella sua forma immatura che se bella da vedere, sia per colore che per forma anche se non matura, e che, chi sapeva fece mangiare ottenendo l'effetto voluto; nella sua forma matura, questo effetto pericoloso probabilmente non c'è. Perchè porre nell'Eden due alberi uno dei quali poteva dar la morte? Non ha molto senso, se non fosse che poteva dal la morte solo nel caso che non fosse maturo, quindi fa capire che Dio voleva dar loro da mangiare anche questo frutto, ma quando fosse maturo, non nel suo stadio di immaturità, ed è molto probabile che avesse detto loro di non mangiarlo solo per evitare loro la "morte".
Morte che però non ero morte vera, perchè per morte si intende una mutazione del proprio essere, ciò cambiare quello che si è per divenire altro, ciò non essere più capaci di essere quelli che si è, cioè una mutazione del loro DNA, in sostanza la versione immatura determina modifica del genoma e quindi perdita di qualcosa a favore di altro.  

Qui si comprende che il demonio, conoscendo bene le caratteristiche di questa pianta, convince di due progenitori a nutrirsene quando non era ancora maturo, per rovinare a Dio le sue creature. Quindi nella parola peccato si cela non  solo un atto di disubbidienza a Dio, ma anche un mutazione del genoma è la mutazione del genoma che ci rende mortali, poteva riacquistare l'immortalità se avessero mangiato dell'albero della vita eterna, cosa gli fu impedita. Quindi l'effetto del frutto della conoscenza del bene e del male non era solo quello di aprire loro gli occhi su fatto che erano nudi quindi divenir maliziosi, ma quello anche di perdere l'immortalità che avevano. Se avessero mangiato dell'albero della vita eterna, sarebbe ancora vivi, però con le caratteristiche di essere nel peccato. In pratica potremo dire che uno toglie e l'altro albero da l'immortalità.

U altro aspetto da considerare, che tra le due piante quella più appariscente è proprio l'albero della bene del male, per cui avrebbero comunque sia mangiato quello perchè era più vistoso, per cui l'uva non è frutto vistoso  e non appare molto,  essendo quasi nero, non si nota.
Quindi tornando al nostro discorso iniziale, il Padre Eterno è l’albero e l’agricoltore, cioè il fusto con le radici che regge tutta la struttura e porta molti rami, sui quali portano molti frutti quindi figli buoni e i figli che diventano poi pastori di altri figli. Quindi quando Gesù appare dopo la sua resurrezione in forma di ortolano, cioè agricoltore, non è più Gesù che appare agli apostoli, ma lo stesso Padre Eterno, che non dice loro di essere il Padre, ma lascia che essi pensino di trovarsi innanzi al figlio, anzi egli fa gli stessi gesti che faceva il figlio, perché questa cosa curiosa?
Perché Gesù e il Padre sono la medesima persona come lo stesso Cristo lo disse a Filippo e al tempo stesso sono due soggetti diversi, ma hanno entrambi la stessa identità, il Padre che diventa il figlio e il figlio che è il Padre.
Quindi Dio è un lavoratore della terra, cioè della materia, è colui che ne dispone tutto e ne crea le sue leggi, mentre il figlio Gesù Cristo è il pastore dei figli della terra, infatti noi siamo tratti da questa terra, siamo stati generati da essa, e conteniamo gli elementi chimici che in essa contiene, non potremo provenire da altri mondi perché non abbiamo in noi gli elementi chimici di altri mondi, nelle proporzioni esatte che descrivono con precisione il contenuto di quei mondi.
Dato che le sostanze chimiche di questa nostra terra sono anche in noi nelle stesse proporzioni, possiamo solo dire che siamo stati generati in essa, e non proveniamo come qualcuno vuole intendere dallo spazio, non siamo marziani, possiamo dire che siamo fatti di questura terra. Se provenissimo da un mondo dove le materie prime fossero esenti da carbonio, saremo fatti con altri elementi che sulla terra non esistono, quindi quanti sono i mondi dove esiste il carbonio organico?
Notiamo una cosa, in genesi Dio prima crea la struttura del pianeta, poi le piante, poi gli animali, e in fine l’uomo, la materia in se stessa creata così, ha in se il carbonio, come molti altri elementi, quindi anche il carbonio viene creato e inserito nella terra, che si lega per formare metano ed altri sottoprodotti più complessi organici, le piante, gli animali e l’uomo siamo tutti strutturati sul carbonio organico, non certo sul silicio, avrebbe potuto crearci a base silicio, ma esso ha degli aspetti negativi per la vita in se stessa. Quindi un mondo abitabile per noi deve contenere carbonio organico è inevitabilmente.
Qualche domanda che non vi darò risposta così ci pensate da voi….
Perché Cristo usa il grano come mezzo per identificarsi nella sua carne?
Perché intinge il pane con il vino? Non cercate una risposta religiosa o spirituale non centra nulla.
Quale grano esisteva a quei tempi?
E all'inizio che genere di "grano" esisteva?
Metto qui alcuni articoli che possono far riflettere…

Ponetevi questa domanda perché IL GRANO dovrebbe possedere quattro volte più dei geni umani e un genoma di 17 miliardi di nucleotidi?

Oppure perché le piante hanno una genomica più complesso di quella degli animali o degli esserei umani?
Quindi il segreto dell’immortalità forse si cela ancora nella piante della vitis vinifera, forse!

martedì 4 ottobre 2016

SATANA CREDE IN DIO?

SATANA CREDE IN DIO?



Sembrare un paradosso, eppure non lo è, satana lo conosciamo, da millenni come uno spirito, che ha di sua spontanea volontà desiderato ed attuato la ribellione contro Dio, lo ha rinnegato tentando di porsi sopra di Lui, lo ha scavalcato cercando di emularlo, volendosi sentire anch'egli un Dio. Eppure satana crede nel suo creatore, crede in quel Dio che ha sconfessato, che osteggia, che combatte, che tenta in ogni modo, di rovinargli la sua creazione e le sue creature, che le danna e alcune volte ci riesce pure. Si, si, satana crede in Dio, crede nello Spirito Santo, crede in Gesù Cristo, e crede anche nella Madre Sua. Se non credesse in Dio, annullerebbe se stesso, si auto-cancellerebbe, si annienterebbe da solo, per cui è ovvio che creda in Dio, non lo ammette, perchè è in opposizione a Lui, ma non può rinnegare la sua presenza, perchè altrimenti rinnegherebbe se stesso, ne rinnegò l'autorità, ne rinnegò la sovranità, ma sopratutto lo tradì nella fiducia. 

Da questo possiamo dire che alcuni esseri umani, possono credere in Dio, senza però credere nella sua opera salvifica, come fa satana, crede che egli esiste, perchè sa che esiste, non potrebbe essere diversamente, ed è anche sottomesso a Lui, perchè Dio lo ha sconfitto e lo domina, sia nella grande guerra avvenuta nel tempo dell'inizio, che poi con il Cristo di Dio. Ma esso gli è ribelle, gli è ostile, non lo ama, e lo combatte con tutte le sue forze, ecco potremo dire che il vero nocciolo della questione è proprio questo, satana non ama Dio, vuole male a Dio, non che non lo riconosce, perchè il doversi sottomettere è un atto di riconoscimento, imposto ed indotto, ma sempre riconoscimento è, inoltre durante gli esorcismi satana attacca le anime anche dei presenti rinfacciandogli i peccati che queste fanno o avevano fatto, il fatto stesso che rinfacci i peccati, fa capire che da un lato le sfotte facendo capire loro, che perderanno la vita eterna e gioisce per ciò, ma dall'altro forse "quasi" consapevolmente ammette che Dio esiste, perchè indirettamente facendo del male, in realtà fa il bene a costoro, smascherandoli nei loro peccati. 

Un esempio, un prete esorcista se non è santo nella sua vita, e pretende di far esorcismi, il demonio lo può sbugiardare innanzi a tutti, dicendo ai presenti cosa esso è, ed è stato, lo fa per fargli del male, agli occhi della gente, perchè il popolo generalmente è malizioso e giudica con cattiveria anche nel suo cuore. 
Ma indirettamente fa del bene a quel prete, ed indirettamente testimonia le leggi di Dio.  Perchè paradossalmente satana che è contrario a all'amore di Dio, e lo rifiuta, per far del male all'uomo lo accusa con la stessa legge di Dio stesso, quindi lo testimonia, egli non conosce altra legge se non la parola di Dio, ed elabora le sue astuzie su quella legge. Egli crede nell'esistenza di Dio, ma rifiuta il suo amore e la sa autorità che è verità!

Quindi tutti coloro che rifiutano in vita Dio cioè il suo amore, saranno da Dio rifiutati. In sostanza abbiamo che possono esistere esseri che credono in Dio come essere esistente, ma se rifiutano il suo amore, è come se esso non esistesse per costoro, pur esistendo.

Per amare Dio, bisogna contenere amore, satana contiene solo odio, si è privato dell'amore del Suo Creatore.

Satana voleva essere lui l'amato da Dio, voleva essere lui il primo di tutti, voleva e credeva di essere lui il delfino di Dio, si considerava il più perfetto, la stella più bella, il più sapiente, e quello con il potere più grande, invece il suo volere lo ha tradito, come si dice "chi troppo vuole nulla stringe". Per questo Gesù ci insegna di non pretendere mai e di non chiedere mai a lui nulla in cambio. perchè altrimenti commettiamo lo stesso peccato di satana.

Satana applica la legge di Dio con malignità!
Dio applica la sua legge con l'amore, la verità!
Ma attenzione a non tirare troppo la corda!

sabato 1 ottobre 2016

FONDAMENTO DELL'ORIGINE

IL FONDAMENTO DI DIO!

alphaomega
Il testo, messaggio, discorso, conversazione,  seguente, è ricavato dai miei scritti di ragazzino, quando fin da bambino Nostro Signore Gesù mi spiegava la verità su di se e sul mondo, sia spirituale che materiale.
Ho deciso di porre questo testo per dimostrare che prima di scrivere il testo sulla lavanda dei piedi, io conoscevo già quei contenuti, ricevuto proprio per bocca di Dio, quindi non frutto dei miei eventuali studi, in materia di interpretazioni ma parola di Cristo, come io ho sempre detto scrivo quasi sotto dettatura, perché una parte conosco già e una parte vengo aiutato al momento della stesura, se qualcosa non so, dallo Spirito Santo.
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VIII° Lezione  anno 1978 
Nostro Signore Gesù il Cristo di Dio.
Oggi ti parlo del fondamento!
Quando ero con i miei dodici, posi su di loro il mio fondamento, li feci divenire arte di me, cioè li resi pastori simili e degni di me. Posi in loro il mio fondamento, togliendo a loro quello terreno, rendendoli degni del mio regno eterno.
Cos'è il fondamento?
È quello dove le fondamenta dell’ universo poggiano, vi sono molti fondamenti, ma il mio è l’origine di tutti, cioè il principio di tutte le cose, senza il mio fondamento nulla sussisterebbe. Chi riceve il mio fondamento avrà la vita eterna, se un pastore non ha ricevuto il mio fondamento esso non mi appartiene.
Come trasmetto il fondamento?
Nel mondo dello spirito esso passa facilmente, ma non tutti gli spiriti hanno il fondamento, solo coloro che liberamente mi hanno riconosciuto loro Dio, assieme al Padre Mio celeste.
Per voi figli degli uomini, Io lo trasmetto mediante quello che su questo mondo è fonte di vita, l’acqua, questo è l’elemento con cui le creature spirituali diffondono la loro natura.
Cos'è fondamento nell'uomo?
Se le gambe sono per il corpo le sue colonne(pilastri di fondazione), che reggono l’edificio, i piedi sono il suo fondamento. 
Figlio sai perché ti ho fatto questo discorso?
-Io, ho capito che hai reso gli apostoli fondamento, mediante l’acqua, non ho capito la questione dei piedi.
Gesù, con il tempo capirai anche il resto, ricordati che anche tu sei mio fondamento e un giorno dovrai spargere quanto t’insegno a tutto il mondo, il tuo percorso di vita sarà tortuoso, faticoso, non senza lacrime e sacrifici, anche se l’uomo non ti darà e non ti riconoscerà quello che è giusto, Lo farò io.
Continua ad immergerti nel mio cuore e continua ad amare mia Madre come tua Madre i suoi progetti su ti di te sono appena iniziati.
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Ecco perché posso scrivere con tanta precisione dei vangeli, perché ho già ricevuto in tempi anteriori, delle lezioni esplicative, dove non si citava mai i vangeli, ma che poi nella lettura dei vangeli trovavo gli insegnamenti di Gesù, per quello che le sacre scritture mi sono sempre state tanto facili e semplici da comprendere.

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La Gloria di Dio

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