GLI ANGELI SONO INVIDIOSI?
KOLBE:«SE GLI ANGELI POTESSERO ESSERE INVIDIOSI DEGLI UOMINI, LO SAREBBERO PER UNA COSA SOLA, L'EUCARISTIA»
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Questa considerazione di Massimiliano Kolbe non è esatta, il fatto stesso che gli angeli vivano in stretto contatto con Dio Padre, Dio Figlio e Dio spirito Santo, sono immersi continuamente in quello che è la gloria perfetta di Dio, essi si nutrono di Dio in ogni istante, come se prendessero la santa eucarestia, non c’è differenza tra il nostro assumere il corpo di Cristo in noi, e vivere in Dio perennemente è la stessa identica cosa. Solo che noi assumiamo mediante una sostanza fisica, che è il pane e vino, che diventano carne e sangue di Cristo, la sacralità e gloria di Dio; mentre gli angeli si nutrono continuamente e sono immersi nella gloria eterna di Dio Trinitario. Quindi non c’è alcuna differenza tra l’assumere l’eucarestia e vivere con Dio in Dio in eterno, dove un giorno alcuni di noi arriveranno, allora in quel giorno, tutti coloro che saranno fortunati non assumeranno più le specie sacre in loro, ma esse saranno dispensate mediante la presenza viva e vivificate di Dio in senso fisico nella sua eternità. Anzi siamo noi che invidiamo gli angeli, perché la loro condizione è decisamente migliore della nostra, sotto tutti i punti di vista, non solo per l’eucarestia che riceviamo, ma anche perché essi vivono in costante adorazione della Trinità, in un amore così limpido, puro, casto e perfetto che noi, nemmeno di notte ce lo sognamo. Gli angeli hanno costantemente viva in loro la presenza santa di Dio, essi sono castamente immersi in Dio, cosa che noi lo siamo solo quanto assumiamo l’eucarestia, ed anche, non sempre è così, in modo perfetto, perché la nostra condizione è imperfetta e tende a rendere imperfetto tutto quello che facciamo, quindi è in un solo istante abbiamo Cristo presenza perfetta in noi, per il resto della giornata purtroppo spessissimo non è così. Invece gli angeli sono costantemente immersi, come se vivessero immersi in un ambiente saturo della gloria, dell’onnipotenza di Dio, se noi potessimo essere come loro in terra, dovremo essere sangue del suo sangue, carne della sua carne, costantemente, per aver la stessa cosa che hanno gli angeli!
«Se gli angeli potessero essere gelosi degli uomini, lo sarebbero per una cosa sola: la santa Comunione” oltretutto il pensiero è anche errato perché, dire “lo sarebbero per una cosa sola: la santa comunione, “ è fondamentalmente sbagliato dato che Cristo non poteva lasciarci una sua parte vivente, a disposizione, ;) quindi ha trovato un mezzo per rappresentare se stesso. Gli angeli hanno Cristo vivente a disposizione per cui non hanno bisogno di un mezzo che rappresenti Dio, lo hanno a portata di mano.
Nessun angelo di Dio sarà mai geloso dell’uomo, perché questa condizione non esiste. Semmai siamo noi i gelosi della loro condizione, perché loro vivono castamente immersi nel suo amore vivo, santo, sacro! Come potrebbero essere gelosi quando sono anche superiori a noi, sia per poteri, intelligenza e tutto il resto. Proprio perché essi sono superiori a noi che ci aiutano, che si rendono inferiori a noi, ma realmente non potrebbero mai esserlo; solo un essere superiore si pone a servizio di un essere inferiore. Quindi come può essere geloso, quando esso ha tutto!
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Prima di tutto se gli angeli sapessero cos'è l'invidia non sarebbero angeli, non che non lo sanno, ma essi non possono provare invidia, è un aspetto che appartiene al lato oscuro a coloro che vivono nelle tenebre. Oltretutto non è affatto vero che gli angeli non soffrano, anche Cristo soffre anche la Vergine sua Madre soffre, quando vedono il mondo dannarsi, quindi soffrono anche gli angeli assieme a Dio. Anche gli angeli si rattristano, anche gli angeli piangono, non siamo solo noi a provare tristezza, o sofferenza, certo noi soffriamo per molte ragioni, ma non c’è diversità tra la sofferenza provata dagli angeli e quella provata da noi, la nostra è principalmente fisico-mentale la loro è spirituale e loro si rattristano soprattutto quando vedono le anime precipitare nell’inferno, una visione che porta sgomento anche a costoro, molto di più di quel che porta a noi, che non sappiamo neppure cosa sia.
“attraverso la Croce, Cristo ha fatto di essa la scala del Paradiso e della divinizzazione dell'uomo."
La croce può solo divinizzarci quando non saremo più vivi e quando saremo nella gloria del Padre, allora diverremo un tutt’uno con la gloria di Dio. Ma prima della nostra dipartita da questa terra, questa condizione non sussiste!
Come dico sempre la chiesa dovrebbe dividere l'opinione del Santo, dalle sue opere e dalla voce di Dio!
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