sabato 11 febbraio 2017

FEDE E SANTITA

FEDE E SANTITÀ






Prima di tutto bisogna specificare cosa sia realmente la fede, ho già scritto altre volte di questo, ma ripeterlo non fa male, anzi, rinfresca la memoria.

Tanti hanno scritto su cosa sia la fede, si sono persi infiniti discorsi filosofi, psicologici, teologici, ecc, ma la fede concretamente è concetto molto pratico, semplice, direi tecnico, sostanzioso e sostanziale. Aver fede significa riporre in qualcuno la nostra fiducia o anche fedeltà sostanzialmente il credo, cioè il fatto di essere creduti, quindi la fede è un tutt'uno con il riporre la nostra stima verso qualcuno, che sia Dio, la sposa, la madre, il padre, ecc, sempre fede è. E' inutile perdersi in tanti sofismi che nulla servono se non perde l'obbiettivo sostanziale della fede, cioè Dio. Una persona se dice di aver fede, indica che ripone tutta tutta la sua fiducia il suo credere la sua certezza in qualcuno che noi riteniamo degno della nostra comprensione, degno della nostra stima, della nostra fedeltà e degno di ogni nostra fiducia perché sappiamo che costui mai tradirà noi, per cui ci fidiamo totalmente e ci abbandoniamo completamente senza remore alcune, senza ostacoli alla sua volontà, come una sposa che ripone tutte la sua fedeltà nel suo sposo. Questo chiede Cristo a noi, un atto di totale ed incondizionata fiducia, la massima fedeltà, la massima certezza che noi possiamo concettualmente immaginare e quindi essere. Certo non tutti arrivano al massimo grado di abbandono a Dio, perché anche le fede ha i suoi livelli, come lo ha la santità così gli angeli sono costituiti da livelli, anche le fede ha i suoi piani, più un essere umano si avvicina a quella perfezione che è Dio, più esso si eleva, verso le sfere celesti, ma per giungere a questo obbiettivo alle volte bisogna agire male verso noi stessi, per costringere la nostra psiche umana a liberarsi dal male che custodisce in se, una volta distrutto questo problema, gradatamente l'esse si innalza, abbondando sempre più tutto il peccato, ecco che la fede acquista purezza e diventa immacolata, pure candida, quando questa giunge ad un elevazione e perfezione tale da diventare luce. Però questo fatto va a cozzare contro la natura stessa del corpo mortale, che per quanto possa essere stato anch'esso purificato da quest'anima sublime, esso rimane sempre appartenente alla mortalità, e passibile di peccato, quest'essere che si sente tanto legato alla divinità di Dio, attratto ed affascinato, tanto da desiderare il distacco, e la liberazione del peso corporeo, che pur sempre frena lo spirito, quindi avviene una specie di combattimento tra la parte mortale e lo spirito, un contrasto, che man mano che l'essere si eleva, nella santità di Dio, e ne viene avvolto, con il suo candore, purezza, potenza, forza, calore, verità, amore, ecc, più la tensione aumenta, questo fa si che lo spirito in qualche modo cerca la libertà e cerca di raggiungere la sua meta, per cui in parte questo spirito deteriora il corpo, infatti alcuni grandi santi, che si erano veramente elevati, vissero poco la loro vita in terra, proprio per questo fatto, quindi cosa accade che quest'anima tanto pura non è più in grado di rimanere in quel corpo, diventando ad esso incompatibile, per cui indirettamente cerca una via fuga, e la trova nella morte del corpo. Anche se poi questo corpo, rimarrà per secoli incorrotto, perché ovviamente quell'anima tanto pura ha purificato anche il corpo. L'incorruttibilità di un corpo dipende proprio dal suo grado di santità in vita, potremo affermare che più elevato è lo stato di conservazione del corpo più elevato è il grado di santità verso Dio, quindi potremo stabilire da un certo punto di vista il grado di santità, ovviamente in questo conta molto anche quante grazie si ricevono mediante la preghiera-intercessione di questo santo a Dio. Ovviamente per raggiungere un grado così elevato di fede, bisogna attraversare la vita del mondo, bisogna percorrere una tragitto e mai rifiutarlo perché ogni cosa posta innanzi è sempre un dono di Dio, che sia una cosa lieta o che sia un dolore, questa è generalmente l'idea di santità, mai rifiutare nulla, accettare tutto come viene; attenzione però cosa intende, che per giungere ad un fede tanto sublime, bisogna attraversare il procelloso mare del mondo, con tutto il suo carico di peccati, sono questi che elevano l'anima di essere umano a Dio, non nel compierli, ma nel comprenderli, nel capire le varie sfumare e limiti di questo, che il male riversa nel mondo e quindi opporsi aspramente ad esse, non negandole in senso brutale, ma cercando di capire come da essi si può trarne sia un insegnamento per se stessi che per il prossimo, e diventa quindi virtù morale, la quale vince il peccato. Quindi il peccato si combatte in pratica conoscendolo, ma non praticandolo; anche se alle volte per certi casi, in mancanza di Spirito Santo, il cadere nella fossa, può servire maggiormente per meglio conoscere le profondità del peccato stesso. E' indubbio che un peccatore redento, conosca molto di più delle sfumature del peccato, che una anima eletta, per quanto lo Spirito Santo che alberga in lei gli abbia spianato la strada comprendo quello che non comprende. Quindi ci sono due vie, ma in queste c'è la mano diretta di Dio, che per certuni ti fa percorrere la via più facile che è quella dello Spirito Santo, donandoti tutto quello che serve a quest'anima; per altri ti lascia nel mondo finché tu non trovi la via per il Signore, e da un certo punto di vista, un anima che ha percorso le vie basse del peccato e poi è risorta in Cristo, ha più meriti di un anima che è stata destinata ad essere così, perché c'è maggiore sofferenza, più fatica, più travaglio ed inoltre, più uno rimane qui nel mondo del peccato e più la sua lotta sarà difficile, ardua sempre sul filo del rasoio, ma i suoi meriti sono maggiori, sempre che riesca non perdersi, perché non sempre un anima eletta riesce a mantenere la sua linea iniziale, le cadute sono all'ordine del giorno. Un esempio conosciuto da tutti la storia di S. Paolo, finché Dio non lo ha reso cieco, egli era un persecutore de apostoli, dei convertiti in Cristo, dopo è cambiato ma non subito, così rapidamente come molti credono, perché dall'evento della caduta da cavallo, fino alla guarigione dalla cecità c'è voluto del tempo ed ancora era imperfetto nella sua conversione, il suo percorso per divenir fedele a Cristo è passato per varie situazione, per cui per giungere alla maturità di Fede, a quella elevazione spirituale che ne hanno fatto il santo riconosciuto poi dalla comunità degli apostoli, c'è vuole tempo.

Quindi, quando nasce la fede ?

Si dice che la fede sia un dono di Dio, certamente lo è, però per conquistare questa FEDE l'uomo deve passare il suo travaglio, non si giunge alla fede incolumi, ci sono dei casi dove Dio tocca direttamente il soggetto e gli apre gli occhi, ma poi questo deve maturare la sua fede in Dio. Altri invece devono far un lungo pellegrinaggio nella loro vita prima di giungere ad ottenere la fede tanto desiderata, tanto sofferta o anche tanto contrastata. Molti anche non la cercavano, eppure questa li trova, ma tutti indistintamente fanno un percorso di vita e prima o poi Dio li tocca, gli da qualcosa, un piccola scintilla da coltivare, la fede; ovviamente nessuno è obbligato a seguire questa scintilla di Dio, c'è infatti chi la sa coltivare e c'è chi la rifiuta, per tante motivazione, spesso per paura, di dover cambiare il proprio modo di vedere la realtà e quindi anche un certo status di vita, perché è sicuro che chi ambisce ad elevarsi, verso Dio, deve trasformare se stesso alla luce della verbo Dio, perché se non fa così, la sua fede rimane povera e misera, come spesso è quella di gran parte dei credenti, una fede molto stazionaria, quasi livellata, un misto di due piedi in due scarpe diverse; che non tende ad evolvere, anche per mancanza di stimoli e alle volta colpa anche dei sacerdoti che non sanno rinvigorirla. Mi sento dire spesso, che chi va in certi posti acquista la fede, ma questo non è vero non il luogo che ti fa trovare la fede, se tu che trovi la fede, non nel luogo ma in Dio che te la elargisce nel momento giusto, che ti aiuta a comprenderla, che ti accede quel lumicino, che ti da quella scintilla. Ma tutti devono percorrere un certo tragitto, e la fede non nasce mai nel posto ultimo dio ve pensi che sia sorta, in noi c'è sempre qualcosa che è partito da lontano, qualcosa che lavora pian piano in noi, per portarci a quel compimento, così sono anche i miracoli, essi tranne alcuni casi, istantanei, ma gran parte degli altri, sono derivati da un tragitto un percorso, da un sofferenza più o meno lunga, che trova alle volte il miracolo in un certo posto, anzi in un altro, ma non è il luogo che fa il miracolo come non lo è per la fede, entrambi doni e grazie di Dio, che avvengono per tante ragioni a noi non facilmente comprensibili. Una persona può trovare compimento della sua ricerca di Dio, in qualsiasi luogo, per qualsiasi cosa, per un lettura, come l'incontro con qualche persona, la fede non è legate ad un luogo ma solo e solamente a Dio e alle persona che la va cercando, così anche i miracoli, siamo noi che richiamiamo o attiriamo Dio a noi, non è il luogo e non è la persona, ma solo è un problema intimamente nostro con Dio.

Quindi chi mi dice che recandosi in tal santuario ha ottenuto la fede, sbaglia, perché essa è un processo di accettazione di Dio, in se, non si ottiene quasi mai la fede direttamente, tranne alcuni casi rari, per cui la persona la deve cercare, desiderare, maturare e coltivare in sé altrimenti è un dono incondizionato. La fede è un merito, si ottiene e non tutti l'ottengono. Se no sarebbe troppo facile aver la fede in modo incondizionato, invece la condizione sta nel saper vivere e donarsi al prossimo alla luce del Verbo di Dio.


 Questo discorso non vale però per Gesù Cristo e per sua Madre Maria S.S.ma che entrambi nacquero con lo Spirito Santo in se, per cui la fede è un concetto non esiste per loro, se non che Cristo e Sua madre avevano e hanno fede nel Padre Celeste, questo si. Inoltre ricordo che se Cristo Figlio di Dio è immacolato, è indubbio che lo sia, altrimenti non poteva essere un Dio, cioè significa che anche sua Madre è Immacolata perché solo un essere immacolato da vita ad un altro immacolato; uno essere impuro da vita ad un impuro, è ovvio. Come si dice dall'albero puro non può nascere un frutto impuro, così dall'albero impuro nascono frutti impuri.  

Ricordate che Dio e un Dio geloso non idolatrate gli uomini e abbiate fede solo nella Trinità di Dio. Un appello ai sacerdoti, è proprio in questi momenti che Dio vi guarda maggiormente e non pensate "mi perdonerà", non cari, se non siete irreprensibili verso di Lui vi punirà, se non ponete Dio innanzi a tutti, non siete migliori di chi idolatra satana. 
La fede se c'è, non può andare a singhiozzo, solo per paura di chi sta più in alto, solo perchè si teme di perdere la pappa, meglio perdere anche il posto, piuttosto che perdere l'anima, perchè non sapete quando Dio deciderà di prendervi e se avrete il tempo di chieder perdono. 

E ricordo agli a tutti i credenti che un cristiano è tenuto a porre Cristo innanzi a tutti, anche al proprio Vicario chiunque esso sia, se no non ha fede, ma è idolatra di un uomo. 

Il mondo si deve decidere o vede come dio il suo vicario o vede come dio, Dio. 
Ma il mondo poi deve essere coerente con la sua scelta non stare con un piede in due scarpe, come fanno molti sia dentro che fuori le mura.

Quando i figli degli uomini temono più un uomo che Dio, la fede non c'è!



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