giovedì 11 agosto 2016

Il più grande carisma



Un Carisma non Carisma!!!



La chiesa ci ha abituato a pensare che la fede arrivi mediante volontà di Dio, sarà vero?
Vediamo di capirlo se è così o no?

Prima di tutto bisogna partire del presupposto che Dio non impone nulla è un Dio che ci lascia la massima libertà possibile, questo è sempre stato il suo presupposto, egli non ha mai voluto imporre all'uomo sua creatura che Egli gli credesse, e questo pensiero lo ha fatto fin da subito con i primi capostipiti che Egli creò della razza che Egli pose sulla terra.

Il primo atto di fede Egli lo chiese ad Adamo ed Eva, subito dopo la loro creazione essi credettero in Dio, cioè nel loro Creatore, non vi era motivo che non fosse così, solo che poi Egli volle vedere e por innanzi a loro una prova, per attestare quanto fosse grande questa fede, che essi avevano in lui. Quindi fu la prova della fede. Prova che non superarono, come ben sappiamo.

Con tutto il popolo d’Israele Esso Dio, pose prove su prove per attestare che gli esseri umani, lo amassero realmente e non in modo fittizio, ne obbligando nessuno, ne imponendo a nessuno il suo credo. Infatti nel popolo d’Israele vi sono stati parecchi soggetti giuda, che si sono susseguiti nel corso della storia di questo popolo, come anche poi con e dopo Gesù. Ma questo fatto ci dimostra una cosa, che Dio non ha mai obbligato nessuno a credere in lui, in modo impositivo, ha sempre lasciato tutti liberi di credere o non credere in lui, per quanto esso sia il nostro creatore, e anche in questo aspetto Egli non esige di essere creduto come creatore, ci lascia liberi anche in questo, almeno per quello che è la nostra vita sulla terra, e il nostro pensiero finché siamo vivi in questo mondo di materia. Poi però quando non apparterremo più alla materia e torneremo alla dimensione che Egli ne è il padrone indiscusso, saremo soggetti alle sue direttive e leggi, in modo preciso e non potremo più dire c’è o non c’è.

Quindi da ciò cosa si evince che Dio non impone a nessuno di credere in lui, per costrizione. Questo però cosa ci fa capire, che il così detto carisma delle fede è un idea concettuale umana, che vuole dire che Dio t’inculca nella tua mente di essere accettato da te, niente di più falso, Dio non farebbe mai una cosa del genere, quando Egli ci dice siete totalmente liberi, significa che lo siamo in tutto e per tutto, ma fin dove il nostro vivere presente , cioè nella materia ci permette di spingerci, ma oltre questo la libertà nostra cessa, perché noi non dominiamo l’invisibile, ma solo il visibile, per cui la libertà è intrappolata nel visibile non nell'invisibile. Ma la fede è un concetto di libertà, un concetto estremamente caro a Dio, perché in questo modo Egli ci prova, ci testa, vede se siamo adatti a Lui, non tutti crederanno e non tutti pur quanto suoi figli e creature, sono adatti per essere suoi. Per cui la fede non ci è imposta ma siamo sempre e solo noi ad accettarla. Quindi quanto la chiesa afferma è in parte errato, Dio attende che noi lo accettiamo, attende che in noi si faccia strada il desiderio di Lui, attende che in noi si apra un breccia che gli permettiamo di entrare, ma come altrettanto accettiamo noi per nostra volontà unica e sola che Egli è Dio, così altrettanto  velocemente possiamo uscire da questo concetto, perché la fede non è una materia rigida che rimane stabile nel tempo, magari, fosse così, ma non lo è, e la dimostrazione ce la danno proprio due antenati comuni Adamo ed Eva, che inizialmente avevano fede, e poi la persero, per poi recuperarla.

Quindi la fede non è un imposizione del Signore, è una nostra esplicita volontà, siamo noi che desideriamo conoscere, amare, ma prima di tutto credere in Dio, in Cristo, nello Spirito Santo, nella Madre Sua, siamo noi, e solo noi.  Dio non ci inculca nulla ne subdolamente, ne in altro modo.
Ora vediamo quante forme esistono di fede e come essa si crea in noi.


Il primo caso

è determinato dall'evento dei due crocefissi assieme a Cristo-Dio
Dopo che Gesù, Signore Nostro, venne crocefisso e vennero issati con lui altri due uno per parte, uno era critico e sbeffeggiava il Signore e l’altro invece lo rimproverava, nessuno dei due era mai stato un cristiano, nessuno dei due era stato un osservante, perché altrimenti non sarebbero stati dei ribelli a Dio e agli uomini, per cui uno preso da pietà verso Cristo, riproverà l’altro per le male parole e facendo questo riconosce Cristo, ma questo è ancora poco, Egli dice proprio a Gesù che lui è Dio e gli crede in quel preciso momento.  In quest’uomo vi è l’atto di conversione volontario, nessuno gli ha detto di credere, nessuno gli ha suggerito nulla, nessuno gli ha imposto, è stata una sua libera scelta, se non c’è libera scelta non c’è fede;  se non c’è volontà privata e propria non c’è fede libera, il credo si forma solo e solamente su un atto di riconoscimento di Cristo, un atto di assoluta convinzione che Cristo è Dio, se c’è questo atto, allora la persona crede, ha fiducia e pone tutta la sua fedeltà in Dio, o comunque sia nell'altro, inteso anche come prossimo. Questo ci fa capire che non è Dio che ti da l’input o ti da la spinta alla fede, ma essa deve scaturire liberamente da  te, per tuo atto d’amore, altrimenti non c’è volontà propria e non c’è libertà, e Dio non potrebbe mai vedere se quell'essere lo ama veramente per sua vera convinzione o perché Egli stesso lo ha indotto o costretto o lo ha influenzato, per cui la Fede è solo un atto che viene da noi, è il credo che noi poniamo in Dio.

Noi non crediamo perché Dio ce lo impone assolutamente no! Quindi solo accettazione libera.


Il secondo caso è quello degli apostoli.

Gesù inizia la sua vita pubblica da un certo punto in poi, gli apostoli ovviamente l’annoverano da quando loro lo hanno conosciuto, ma non possono sapere se Egli, l’avesse già iniziata in parte qualche tempo prima.
La chiesa poi fa iniziare la vita pubblica dal battesimo sul fiume Giordano, da li inizierebbe la vita pubblica di Gesù e non si sa neppure esattamente quanto fu, in senso cronologico del termine.

Noi abbiamo la tendenza di voler stabilire con precisione quasi millimetrica i tempi esatti, ma Cristo ci fa capire che queste relazioni temporali  tutto sommato non sono importanti, potrebbero esserci voluti 3-5-7 anni, per noi non cambierebbe nulla, nessuno lo saprà mai, questo nostro modo di fare è determinato dalla scadenza dei giorni, cioè dal passaggio del sole nelle ore della giornata che ci rende tempo-dipendenti e abbiamo la mania di scadenzare tutta la nostra vita, con una frenesia impressionante, gli strumenti elettronici accentuano ancora di più questa nostra frenesia e questo sistema nevrotico di vivere il presente, e a ciò adattiamo tutto, il nostro presente.
Ora tornando al nostro discorso.

Gesù sceglie i suoi apostoli, anche in questo della scelta ci dovremo soffermare un attimo prima di proseguire, perché  li sceglie?Quale fu il sistema che gli apostoli potessero in qualche modo accreditare un qualche bagaglio di tipo misterico a Gesù, visto che non lo conoscevano? Quale vociferare vi era attorno a Gesù, perché gli apostoli gli diano subito un iniziale fiducia?

Questo ci fa capire che Gesù aveva già iniziato per conto proprio prima ancora di scegliersi i discepoli, a predicare a farsi conoscere nel territorio, in sordina, probabilmente facendo molti miracoli, per cui era conosciuto come un uomo che parlava molto bene del Signore etc., lo si comprende dal modo in cui gli apostoli non tutti, lo accolgono come se fosse stato qualcuno di cui averne rispetto, qualcuno che era conosciuto, qualcuno che già in quelle terre si vociferava.

Perché se ci pensiamo bene, anche oggi giorno, se uno x qualsiasi si presenta al mondo, di punto in bianco senza creare precedentemente un aurea di minima conoscenza, molto difficilmente verrà mai preso sul serio, a meno che non abbia creato attorno a se qualcosa anche di piccolo, in modo di essere creduto, con più facilità, oggi giorno chiunque pretenda un posto nel mondo deve fare così, è indubbio che sia così, per cui anche a quei tempi sicuramente Gesù era già in parte conosciuto, non come poi lo fu con i discepoli, ma un qualcosa vi era, perché lo vedono subito come un maestro.

Gesù gli sceglie, ma all'inizio sono tutti così credenti in Cristo che appena lo hanno veduto si sono convertiti a lui? No!
Lo seguono perché ne sono affascinati, dal modo di fare sicuro, schietto, e perché Gesù dimostra loro che lui è superiore a loro, da dimostrazione senza volerlo, che Egli, sa e fa cose che altri non fanno con assoluta naturalezza, come se tutto quello che fa gli appartenesse, gli fosse proprio e loro ne sono affascinanti e al tempo stesso forse anche un po’ impauriti, sicuramente avevano timore.

E lo seguono, ma gli credono veramente? Ancora No!

Tant'è vero che Gesù dice ad essi :”uomini di poca fede!” questa frase indica che non avevano ancora maturato quella convinzione che serviva loro di aver la fede che Cristo voleva in loro, fede da far miracoli, e che non erano ancora convinti del tutto che Cristo era Dio, erano  titubanti, alle volte credevano, altre no, per cui Gesù li provava in continuazione, per vedere e per far maturare in loro la convinzione che Egli era Dio, senza però dirglielo, e la risposta di Gesù dice proprio questo, non avete ancora la fede necessaria per far quel che vi dico, avete in me poca fiducia, non mi credete del tutto, siete perplessi. Come Pietro che tentò anche lui di camminare sulle acque ma sprofondava, perché il senso dello sprofondare è indice di mancanza di fede, di debolezza nelle fede, di uno scarso credo, di incertezze e dubbi, di non saper riporre le fede in chi è giusto riporla. Allora questi episodi che ve ne sono molti, nei vangeli, ci mostrano come i discepoli, avevano una fede insicura, per cui non era dettata da Dio, non era da Dio imposta, ma era solo una loro scelta, una loro volontà di vita, erano loro a dir a se stessi io ci credo, io ti credo, tu sei per me il Figlio di Dio, e Dio stesso.

Nessuno costrinse alcuno degli apostoli a credere, nessuno inculca loro di credere in Gesù, nemmeno il Padre Eterno. Quindi da questo si comprende che Dio attende che le persone maturino una coscienza in se, le porta a comprendere diversi aspetti della fede, le tocca in diversi modi, gli fa percorrere dei  percorsi al fine ultimo che essi liberamente accettino e credano in lui, infatti poi gli apostoli in tempi diversi in modi diversi credettero a Cristo quale Dio, il primo che credette in modo assolutamente incondizionato a Gesù fu Giovanni, lo dimostra in tanti passaggi dalla narrazione nei vangeli, è quello che riconosce Gesù sempre per primo, prima degli altri, prima di Pietro è quello che dice a Pietro ma quello è Gesù, e solo dopo che Giovanni lo riconosce anche Pietro lo vede, ma questo fa ben capire che Giovanni aveva un credo e una fede molto più evoluta e elevata di Pietro stesso, tant'è vero che Gesù lo preferisce a Pietro e a tutti gli altri.

Fino ad arrivare al famoso dito di S. Tommaso l’ultimo irriducibile che faceva una fatica terribile a comprendere e credere in Cristo, quello che era il più ostico tra tutti.

Questa misura, questa gradazione  tra gli apostoli, del grado di fede ci fa comprendere che vi sono svariati gradi e tipi di fede tra gli uomini, e non tutti hanno la stessa fede, non tutti arrivano alle vette della fede nello stesso modo, e non tutti, sono perfetti come Cristo vorrebbe, i 12 apostoli ci indicano una graduatoria, dal primo all'ultimo,  il primo è certamente Giovanni in assoluto, ma il secondo per paradosso, che credeva in modo più forte e deciso in Cristo fu quello che lo tradì, Giuda. Perché dico questo? Giuda aveva ben compreso chi era Cristo e aveva ben compreso che Egli poteva se avesse voluto, far tutto quello che voleva, ma quello che Giuda non comprese, che Cristo non era lì  per ribellarsi al sistema -uomo, ma per altre ragioni, il fatto che lo abbia tradito indica che Egli lo ritenesse in grado  di portare a termine quello che voleva e attuare il suo potere, lo aveva dimostrato tante volte e in questo fa capire bene che Giuda credeva veramente che Gesù era figlio di Dio e Dio stesso, ma in lui  mancava quell'amore di abbandono a Cristo, che lo faceva ancora legato al mondo, per questo Egli non era come Giovanni un puro vero e proprio, come Cristo voleva, ma era uno che credeva si in Cristo come Dio, ma che voleva imporre a Dio un certo controllo, un po’ come fa la chiesa di oggi;  mentre Pietro aveva una fede che mentre Gesù era tra di loro, ma anche dopo, credeva a momenti e a  momenti aveva grandi slanci di fede, ma altrettanto aveva depressioni di questa fede, quindi era altalenante nel suo credo, lo dimostra in tanti passaggi e in tante affermazioni che fa verso Cristo e anche in relazione agli altri apostoli, essendo il più anziano del gruppo e certamente più anziano di età di Gesù, questo è poco ma sicuro, dimostra anche atteggiamenti tendenti al dispotico, all’autoritario, quasi a voler superare Cristo stesso, nelle sue decisioni ed è per questo che anche Egli non raggiunse mai la fede che aveva Giovanni, per quanto auspicasse questa elevazione.

Infatti Giovanni è l’unico che ha le visioni apocalittiche per il mondo e per la Chiesa, è l’unico che continua ad avere un rapporto con Cristo e Dio privilegiato ed è l’unico ad essere chiamato figlio di Maria da Cristo, questo lo eleva molto sopra a tutti gli altri apostoli. Ovviamente l’ultimo in questa graduatoria è S. Tommaso che riesce a rimanere nella graduatoria dei 12. Perché solo dopo la risurrezione di Cristo Egli credette veramente in Gesù.

Ma ciò ci fa capire che la fede è un atto prima di tutto derivato dal desiderato dall'uomo, e non è un imposizione di Dio che fa sull'uomo, se manca il credo in Dio, non c’è nessuna fede.
Per essere fede è necessario che sia l’uomo a crede in Dio e non che Dio imponga all'uomo la fede.

Terzo caso.
Ci sono stanti tanti santi e anche semplici persone che sono diventate grandi credenti in Cristo.
Gli atti degli apostoli, ci mostrano per esempio la conversione di San Paolo, come atto tra i primi cristiani convertiti a Cristo dopo che Gesù scelse i 12 apostoli. , perché oggettivamente parlando tra i 12 non esiste Paolo di Tarso, che potrebbe aver rimpiazzato Giuda iscariota. Ora come è avvenuta la conversione di Paolo di Tarso , leggendo i racconti degli Apostoli, egli fu colpito da un bagliore accecante che lo rese cieco, e Cristo fece udire la sua voce dicendo “perché mi perseguiti?”, in questo frangente Cristo non impone a Paolo di credere in Lui, ma lo sta solo provando, vuole vedere se Paolo è la persona adatta per rimpiazzare l’apostolo perso, non fa coercizione, ma parlandogli e togliendogli la vista, vuole porlo innanzi ad un bivio, ad una decisione o con lui o contro di lui, non gli sta infondendo la fede, il credo, ma lo sta solo provando, non gli da la fede, non gli trasmette la fiducia e la fedeltà necessarie per acquistare le fede, cioè il credo, ma lo prova e lo mette nelle condizioni di comprendere. Non gli dice, tu devi credermi,  tu devi aver fede in me, perché così lo decido Io,  gli pone solo degli enigmi, lo prova, gli da la possibilità di capire e di cambiare, altro non fa e attende. Attende che la cecità faccia il suo effetto, attende e pone altri sul suo cammino che lo porteranno a capire. Paolo non è uno stupido, è erudito quanto basta, per capire, ma è condizionato dalla sua condizione di servo dell’impero e schiavo di preconcetti antichi, per questo Dio agisce così in modo forte, solo con la forza sa che Paolo forse si arrenderà, gli pone tutti gli strumenti per capire, ma non è Dio che gli impone di credere, Dio invece attende che sia Paolo a cedere, e a dir di Si a Cristo, e sarà quello che poi arriverà a fare, almeno come negli atti degli apostoli ce lo propongono.

Ma nel corso della storia della chiesa, in questi 2000 anni ci sono stati molti altri casi, simili, in cui Dio, esercita il suo potere nel mondo per catturare anime, anche nei tempi moderni, e ne abbiamo molte testimonianze di atei, pagani, etc, e altri culti, come islamici, che si raccontano, di essere stati anche assassini come lo fu Paolo di Tarso che furono provati con il fuoco vivo, per poi approdare a capire chi fosse Cristo, e accettarlo, ma soprattutto dire di loro  spontanea volontà,  io ti credo Dio, questo è quello che Gesù aspetta da tutti, che siamo noi nella nostra libertà di credere in Lui, senza che Lui, ce lo imponga, e sta proprio in questo, l’amore che Dio esercita verso di noi, nell'essere liberi di accettarlo, liberamente. Nessuno tanto meno Lui Gesù Cristo vero Dio, imporrebbe a nessun essere umano di essere creduto, ama troppo la libertà per essere un Dio prevaricatore, Gesù non impone mai a nessuno di credergli, attende con pazienza che noi diciamo SI a Lui come fece la Madre Sua al Messaggero del Signore, l’Arcangelo Gabriele, messaggero che per altro, doveva solo portare l’annuncio che Dio la scelse come sua Sposa e Madre del Suo Figlio, anche in questo caso è Maria che accetta liberamente di aver questo onore di essere la Madre del Verbo, anche se in questo caso, Ella stessa nacque diversamente da noi. Per cui  Ella in un certo senso, rispose si nella sua Liberà ma essa era già creata per quel ruolo. Ma qui, il discorso è un po’ diverso.

Per cui esiste il carisma della fede? Si e no!

No! Come pensa la chiesa. Perché in realtà Dio non interferisce e non da la fede, ma attende che noi la meritiamo, cioè il primo input deve venire inesorabilmente da noi, siamo noi che prima di tutto accettiamo e siamo convinti di quello che affermiamo, come il ladrone sulla croce, è lui che decide per sua volontà di credere in Cristo, Gesù non fa nessun atto di coercizione su di lui. Quindi egli crede che Cristo è Dio, ed è quello che Cristo vuole da tutti noi. Essere creduto, per nostra pura volontà e nostro puro desiderio.

Non ci obbligherà mai.


Si, perché dopo che noi abbiamo compreso e capito e dopo che siamo diventati credenti in Lui, nel nostro intimo che Lui è il vero e solo Dio Onnipotente,  allora Gesù-Dio ci mostra le sue grazie e si mostra a noi come premio per avergli creduto, senza che Lui lo imponesse a noi. Infatti Gesù cosa risponde a costui che sta sulla croce, che in quello stesso giorno Egli avrebbe visto il regno eterno.
Ecco Gesù da il premio a costui, premio per avergli creduto.

Quindi il carisma delle fede, è prima di tutto nostro, cioè noi dobbiamo meritarlo, noi dobbiamo accettarlo, ma senza coercizione, altrimenti quella non è fede, non è credo, in Cristo.

Dobbiamo desiderarlo ardentemente con tutto noi stessi, sentirlo profondamente in noi, capirlo e essere portati a capirlo, ecco anche il ruolo degli apostoli che devo portare il mondo a capire che Dio è Dio, che Cristo è Dio, il ruolo degli Apostoli è questo fondamentalmente, riuscire a convertire le genti;  ma Dio sa che non tutti si convertiranno per quello che poi in apocalisse dice:” fuori dalla città rimarranno gli idolatri, gli immorali, etc, e io non li vorrò dentro nella mia città”, questo fa capire che la fede non viene per coercizione, che un prete non deve diventare tale perché altri glielo impongo, che nessuno avrà la fede perché Dio gli dice di averla, No!, questo non avverrà mai. Dio attende che noi comprendiamo, che noi capiamo, che quello è il miglior bene per noi, che quello è la nostra salvezza, che il credo in Dio deve essere un atto di amore verso di lui, senza chiedere nulla in cambio a lui, allora si che colui che ha espresso verso Cristo questo sentimento-volontà-desiderio otterrà la Corona della Gloria. Ma solo e solamente così.

Dio non trasmette a nessuno il credo in Lui.
Attende che noi crediamo in Lui, attende che noi facciamo il passo verso di Lui, chi dice il contrario non ha capito nulla.

Sarebbe troppo comodo se fosse Dio, a dire questo, quello e quell'altro devono essere così, no, dove starebbe la libertà, non ci sarebbe, è sempre la stessa cosa, siamo noi che decidiamo di Accogliere il bene o il male, siamo sempre e solo noi.

Noi dobbiamo dire ti credo che tu sei il Cristo di Dio, che tu sei Dio.
Solo allora l’uomo avrà tutte le grazie che egli vuole, tutta la conoscenza e la sapienza, qualsiasi cosa, solo allora Dio si rivelerà a Lui, ed Egli  gli  porterà la Corona della Gloria, cioè il compimento del suo credo in Dio, solo dopo il credo vero profondo e non dettato da una preghiera detta a pappagallo senza quasi capire nemmeno il senso, non è quello il Credo che Cristo vuole da noi, ma il vero riconoscimento che Gesù è il tuo vero Dio, questo è quello che Dio vuole, allora si avrà, si otterrà la fede, dopo che l’uomo ha accolto e fatto suo il Cristo, Egli gli darà il Carisma solo Dopo.

Quindi chi non crede, chi non ripone il suo credo, chi non ha fiducia e non ha certezza, chi non ripone la sua fedeltà in Cristo non otterrà il regno eterno. Ne tanto meno il carisma della fede.


Questo cosa ci fa capire che Dio non ammette la costrizione verso nessuno, che non ha mai detto ad alcuno di costringere altri, di accettarlo, e che se la chiesa ha pensato ciò, ha compreso male le parole di Cristo, e spesso purtroppo dobbiamo dire che la stessa nel corso di questi 2000 anni, ha commesso gravi crimini contro l'umanità in nome e per conto di Cristo, quando Esso non centrava proprio nulla, con le decisioni degli uomini di chiesa, In ciò possiamo dire che Cristo-Dio si differenzia enormemente dall'operato di certa Chiesa, che ha usato Cristo come scusa per ingigantire il suo dominio, e costringere milioni di persone a divenire cristiani contro voglia. Purtroppo ben si comprende che la Chiesa ha compiuto tanti mali, senza rendersene conto, in nome proprio e non di Cristo, sfruttando Cristo come fanno ora gli Islamici con Allah, nello stesso identico modo.
Salvo il fatto che Dio non ha mai voluto che la chiesa imponesse alcun che ad alcun essere umano.
Andare per il mondo a portare la buona novella non significava, imporla alla genti, ne far guerra a loro per costringerle ad accettarla con la coercizione e la forza, ma portala senza sforzo e senza dar battaglia a nessuno. Invece la chiesa degli uomini ha interpretato come gli piaciuto di più, le parole di Cristo! A proprio uso e consuma, avrebbe ottenuto molto di più in modo pacifico che non con la costrizione e con la distruzione anche di genti.  Questo non era nell'idea di Cristo!!!
Ma dell'uomo che vuole sempre dire di più del suo stesso Dio.

mercoledì 10 agosto 2016

IL MISTERO NASCOSTO.

BOANERGES MISTERIOSO?



Molti si domandano chi è il veggente o profeta che ricevi questi messaggi, testi e articoli, ma rimango sempre più sorpreso che la gente non comprenda; molti pensano che chi pubblica non è, mentre nella realtà è esattamente l'opposto, cioè il sottoscritto è chi la gente pensa, mi sembra così lampante che sia questa la verità. Ma come io stesso ho sempre sostenuto non voglio essere chiamato ne veggente, ne profeta, perchè mi ritengo di non esserlo, semmai sono qualcos'altro secondo quanto Cristo mi nomino! 

Forse probabilmente le persone pensano che uno che sia tanto burlone, criticone, ma che anche artista, che sia anche scienziato, che sia molte cose, non possa essere quello che loro cercano, invece non sono io ad aver scelto me stesso, ma il Signore Gesù Cristo che ha scelto me. E se sono così è proprio perchè così mi hanno voluto, ci sarà una ragione, il Signore Dio, non fa mai nulla per nulla, tutto ha uno scopo.

Un vero profeta, non deve mai identificarsi come tale, anche se lo fosse, perchè non siamo noi umani importanti, ma solo Dio, che ci elargisce ogni sua conoscenza, per cui tutto quello che affermiamo per volontà diretta o indiretta è di Dio, non ci appartiene, noi non possiamo disporre della conoscenza di Dio come meglio ci aggrada perchè non è nostro per cui possiamo solo trasmettere il suo pensiero.
Questo sarebbe il ragionamento onesto, giusto e vero di un vero profeta, invece purtroppo oggi si assiste inermi ad un invasione di gente che vuole solo emergere, mettersi in mostra sfruttando la Parola che riceve come fosse un lavoro stipendiato non da Dio, ma dal popolo, sempre che sia Dio a dirgliela. Io consiglio sempre a tutti di diffidare da coloro che si ergono a veggenti o profeti e poi in qualche modo ne ricavano un bene in lucro e ricchezza, perchè il danaro è figlio di mammona.

Dimenticavo che io non mi mostro per svariate ragioni, prima tra tutte che la Madre di Dio non volle, seconda ragione perchè sono una persona attualmente molto a rischio di essere eliminata da personaggi che mi trovano assai antipatico diciamo così, per non parlare di tutti quelli che pesto i piedi, tra cui anche i tantissimi veggenti, e una parte del clero, per cui ovviamente per ora non mi mostrerò, salvo che non sia La Madre di Dio a dirmelo.

Quindi benvenuti nel mio mondo! 

By Boanerges Yhwhnn - Jonn 
link facebook della mia pagina personale...



QUANDO CRISTO SI RITIRERA'


SE CRISTO SI RITIRA AVANZA IL MALE





Ho ripescato questo vecchio messaggio perchè la Madre di Gesù mi chiesto di farlo leggere. 

Messaggio del 25 nov. 2006


Gesù:
figli, finché ci sono messaggi, credente in Me, ma quando questi vengono a mancare anche la vostra fede scompare, questo non è amore disinteressato verso di Me, questa non è fede. Voi non credete in Me perché non mi amate sinceramente, ma solo perché io vi aiuti, vi protegga, impedisca gli eventi funesti e continui ad elargirvi le Mie grazie; ma tutto ciò sta per finire, allora assaggerete la mia assenza, la mancanza della protezione, presto mi ritirerò, visto che il mondo non mi vuole più; vi lascerà da soli, perché vi ritenete indipendenti. Allora vederemo!!!
ogni popolo sulla terra non sarà più padrone a casa sua, sarete gettati fuori e gli estranei diverranno i vostri padroni, allora saprò chi di voi mi ama ancora! Sarete vagliati non una, ma 7 volte prima che Io torni.

Io sono stanco nel vedere mia Madre soffrire per voi, che sprecate le grazie che vi mandiamo; questo tempo ritenetelo una grazia, perché quando scoperchierete il pozzo dell'inferno a causa delle vostre iniquità, sarete in balia completa del maligno, che vi dominerà. Allora sapremo chi di voi ha ancora fede in Me. Gli immorali, gli idolatri, i lussuriosi, i viziosi, gli avidi, i bramosi di ricchezze, gli assassini ed ogni altro peccato che grida vendetta al Mio cospetto sarà preso e gettato nel pozzo assieme al demonio. Solo i puri e coloro che non si saranno macchiati del sangue umano, del sangue dei santi e quelli che avranno preservato la loro fedeltà a Me fino alla fine, Io li salverò e ne farò una nazione grande un polo che dominerà vittorioso alla Mia Luce.


Vi benedico Figli tutti.  

lunedì 8 agosto 2016

CAPIRE CHI PARLA IN UN MESSAGGIO O PROFEZIA !

QUALI SONO LE PREROGATIVE DELLA MADRE DI DIO?






Cosa intendo dire per prerogative, sono le sue caratteristiche, proprietà, qualità specifiche, poteri e privilegi, quello che essa si prefigge, e quello che essa è, tutto un insieme di caratteristiche, che definiscono la Madre di Dio.

Prima di tutto cerchiamo di capire cosa voglia dire essere la Madre di Dio.

Noi umani abbiamo un concetto di madre tutto umano, nel quale pensiamo che essa essendo stata “umana” fosse umana come noi, ma ciò indica che in noi c'è una profonda ignoranza della materia, non sappia neppure molto bene cosa siamo noi esseri umani e abbiamo l'ardire di dire che sia o cosa fosse la Madre di Dio... ri-cito un noto sonetto che ho interpretato un po di tempo fa, nel quale la madre di Dio dice chi è Lei.



Ora se avete capito chi è realmente la Madre di Dio, avrete capito anche che tipo di persona essa è e qual'è il suo vero ruolo e quali siano realmente le sue prerogative.

Quali sono le prerogative di una madre umana?

Una madre umana è : amorevole, generosa, si sacrifica, soffre in silenzio, dona tutto di se stessa ai figli, da il suo intero amore ai figli, si fa uccidere per loro, cerca di dare il massimo ai figli ancora di più che al marito, una madre umana è innamorata dei propri figli, molto di più che del marito, perché è la madre che da alla luce i figli, e c'è un legame profondo con essi. Quindi da tutta la sua via per i figli, gli insegna quello che lei conosce, trasmette l'educazione, i suoi principi, la morale, l'etica, il pudore, trasmette le usanze dei proprio genitori, del proprio popolo gli insegna la propria religione, poi in relazione al suo carattere ed indole trasmette anche quella, condizionando i figli, perché comunque sia la madre è sempre più presente che il padre, che per quanto sia presente ma condiziona i figli in modo diverso.


Quali sono le prerogative dello Spirito Santo?

Come sappiamo oramai vi ho fatto una testa con questo argomento impressionante, comunque sia lo disse anche l'apostolo Filippo che lo Spirito Santo è un entità femminile e non maschile come la chiesa ha forzatamente voluto vedere nei secoli, per un motivo puramente di maschilismo. Dall'ebraico la parola Spirito si traduce come Rhua che significa soffio, sposa, donna amata che altro non è che lo Spirito Santo.
Ora sapendo che lo Spirito Santo è di natura femminile, potremo capire molti suoi aspetti simili per certi versi a quelli che sono gli aspetti di un essere femminile umano, ma con delle prerogative di ben altra portata, quindi tutto quello che è l'essere umano potenziato migliaia di volte, in senso estremo del termine, cioè con la massima perfezione possibile, nello Spirito Santo non esistono imperfezioni, sia chiaro e ci sono precise regolette da seguire per poter dire se e cosa sia dello Spirito Santo, pongo qui il mio link che consiglio legge.



Le altre caratteristiche dello Spirito Santo, sono espresse anche dalla chiesa, nelle sue virtù almeno quelle che la chiesa conosce. Vi pongo questo link molto completo che ho trovato, senza dover scrivere tutto...


bisogna però sempre tener a mente che nello spirito Santo tutte queste virtù sono estremizzate cioè espresse alla massimo “potenza” possibile, di cui noi non abbiamo una precisa idea di cosa sia realmente.

Si consideri come metro per capire le altre virtù questo, lo Spirito Santo:
è candido, umile, semplice, modesto, amorevole, generoso, casto, potente, glorioso, forte, puro, ardente, calmo, soave, logico, conoscenza, scienza, etc. tutto quello che si conosce in senso positivo del termine.

Ma tutto questo è estremizzato alla massima porta possibile, o alla massima potenza esistente, quindi all'infinito.

Questo cosa significa a livello di messaggi?

Ha una sua valenza notevole, se lo Spirito Santo è tutta perfezione, anche i suoi messaggi sono tutti perfetti. Non c'è nulla in essi che sia imperfetto, sia nella composizione della lingua, sia nelle parole usate, sia nelle intenzioni.

Quali sono le prerogative della Madre di Cristo?

Sappiamo che essa e in essa vive lo Spirito Santo per cui essa e in essa manifesta sia le prerogative della Madre umana, che quelle dello Spirito Santo fuse assieme, quelle della madre umana sono estremizzate dallo Spirito Santo in senso totalmente positivo, nulla in essa esiste di negativo.
Per cui al tutta pura, esprime ogni suo pensiero alla luce dello Spirito Santo. Che la fa essere perfetta, ogni sua parola è parola perfetta, non esiste in essa imperfezione. Quindi essendo lo Spirito Santo essere di perfezione, e potenziando tutte le sue virtù e caratteristiche dovremo dire che ogni pensiero che esce da esso, e dalla Madre di Dio, è portato all'estremo. E tutte queste caratteristiche sono estremizzate anche nella Madre di Dio: candido, umile, semplice, modesto, amorevole, generoso, casto, potente, glorioso, forte, puro, ardente, calmo, soave, logico, verità.... Ciò cosa significa che essendo la madre di Dio un essere estremamente umile, casto candido, puro etc essa non cerca solo di trasmettere concetti semplici, puri, umili, casti, verginali, etc... non che non possa far discorsi complessi ma solitamente non li fa, perché essi sono semplici lineari e con poche parole trasmette un concetto o una volontà ben precisa che non va mai in contraddizione con lo Spirito Santo che ha in Essa, perché Essa è la Madre di Dio.
Quando un essere è umile si pone in umiltà con chiunque, con calma e con grandissimo amore, mai direbbe nulla contro la volontà di Dio o del figlio Suo Gesù, Mai!
Ne mai esprimerebbe concetti difformi a quelli espressi da Suo Figlio Gesù e dalla Legge del Padre.



Perché vi scrivo queste cose, ci sarà pure una ragione perché dico questo?

Il motivo sta nel fatto che conoscendo le prerogative della Madre di Dio, si può anche capire quali siano i suoi modi di porsi, i suoi atteggiamenti, e il rapporto che essa ha con noi, oltre quali siano le parole che essa usa quando trasmette un messaggio a noi. Tutto questo è assolutamente fondamentale per comprende bene l'essenza della Madre di Dio. Non dobbiamo per cui dimenticare queste cose, quando si legge o s'interpreta un qualsiasi testo derivante dalla sue parole, o presumibilmente derivante da essa. Questo serve a noi a capire se quanto leggiamo proviene o non proviene dalla Madre di Dio, è indispensabile conoscere queste cose, per poter valutare con assoluta sicurezza cosa sia o non sia della Madre di Dio, in modo da dipanare le foschie che oggi giorni esistono su questi argomenti.

Quali domande ci possiamo porre?


Se un essere è umile come parla?
Cioè con pazienza, con calma, dice il giusto, senza esagerare, non supera i limiti, considerando che qui non si parla più di un essere umano ma della Madre di Dio resa Regina.

Se è candido come parla?
Chi è l'essere candido? Un bambino si dice candido perché esprime i suoi pensieri con naturalezza, senza nascondere il suo pensare. Per cui dicasi candido chi esprime il proprio pensiero nella verità. Quindi il candore è sinonimo di verità. Quindi parla con la Verità.


Se è perfetto come parla?
L'unico ad essere perfetto è Dio, nella sua forma unica e trinitaria. Ma parlare con perfezione significa non errare, cioè non commettere errore, non cambiare idea, con contraddirsi, un essere perfetto esprime i proprio concetti usando la perfezione perché solo quella conosce. Quindi perfezione nel parlare, e indice anche di semplicità, perché un essere tanto perfetto è anche semplice, lineare nei suoi pensieri, pulito, chiaro, trasparente dove non esiste imperfezione.


Se è casto  come parla?
La castità nei pensieri indica che non c'è malizia, che il pensiero non va mai a cose scabrose, che esso è lontano da qualsiasi cosa sia inerente alla sessualità, intesa nel senso umano del temine. Anche se questi esseri tanti candidi e tanto puri e casti conoscono molto bene cosa sia la malizia e cosa essa porti, perché essi sono ripieni di conoscenza. Quindi una persona che parla in modo casto significa che non userà mai nei suoi pensieri normali cose legate alla malizia, e non sarà mai malizioso, specialmente un essere dove ogni cosa in esso è espresso alla massimo perfezione possibile.


Se è ripieno di conoscenza  come parla?
Dio ha in se la massimo conoscenza possibile, cioè esso contiene ed è il fulcro di tutto il sapere non solo del nostro mondo, ma di qualsiasi mondo esistesse, e di tutto l'universo, perché in esso è infuso e gli appartiene la conoscenza tutta, per cui un essere che fa parte di questa realtà parlerà con cognizione di causa, sapendo esattamente cosa dire in ogni istante della sua esistenza, un essere perfetto nella conoscenza non usa parole a sproposito, e sa dosare le stesse.
Quindi questo essere parlerà con coscienza di causa.


Se è puro  come parla?
Un puro si dice di quella persona che ha un carattere e un comportamento puro, solare, gioviale, soavità è sinonimo di candido, ma viene anche usato per indicare un puro di cuore, è una persona che ha di sentimenti molto elevati, sia verso gli esseri umani che verso Dio, indica anche un essere che porta amore, buoni propositi, etc. infatti Gesù dice che i puri di cuore sono color che potranno vedere Dio. Di conseguenza come parla un puro di cuore? Con umiltà, con semplicità, con candore ed un soggetto che è arrendevole che presta molto volentieri ad aiutare il prossimo senza chieder nulla in cambio, è contento di aiutare gli altri, lo fa in modo disinteressato, questo è il puro di cuore.
Per cui la madre di Dio parla in modo disinteressato, franco, spontaneo, diretto, senza giri di parole, in modo puro, preciso, o Si o No! Se c'è un forse è motivato.


Se è semplice,  come parla?
Lo dice la parola in modo semplice, cioè lineare, non si perde in meandri strani, non è arzigogolato, non è sofisticato, cioè parla come parlerebbe un bambino, in modo tenero, spontaneo, comprensibile a tutti gli esseri umani, specialmente ai più ignoranti.


Se è modesto,  come parla?
La modestia è un sinonimo di umiltà per cui si ricollega a questa.


Se è amorevole,  come parla?
Cioè si esprime con sentimento, con amore, con trasporto con affetto, senza indugio, mette tutto di suo, per gli altri, si da tutto agli altri, quindi il suo parlare è pieno di amore, esprime amore, con lo sguardo, con gli occhi, con il suo essere, emana amore, sa guardare oltre il limite del nostro vedere, emana allegria, gioia, etc. Quindi esprime con la parola queste prerogative.


Se è generoso,  come parla?
La persona generosa da tutto di se agli altri, è intenso anche come altruista, per cui non trattiene per se nulla, se non, che gli venga comandato.


Se è soave  come parla?
Esprime i suoi concetti, e pensieri, parole, opere, atti tutto con grande soavità, direi anche maestà, indica anche un aspetto di grande bellezza, come può essere nel volto, ne gesti, nella voce, nelle azioni, quindi essere soavi s'intende irradiare questo senso direi di pace.
Quindi il parlare in modo soave sta proprio ad indica un senso profondo di pace.


Se è logico  come parla?
L'essere logico è una parola, ragionamento, idea, pensiero, di origine greca e significa Logos cioè parola, che altro non sarebbe che l'espressione del Verbo, quindi il Logos è il Verbo.
Quindi esprimersi con logica, significa parlare usando il VERBO, ma dobbiamo differenziare il logos umano dal Logos divino, sono due cose diverse per quanto nel concetto del termine simili il Logos Divino cioè il Verbo di Dio, è strettamente legato alla perfezione, perché la perfezione è logica, viene dal pensiero, cioè esprime un concetto, con fedeltà, precisione, equilibrio, verità, giustizia, etc. Quindi parla con logica, cioè usando il Verbo di Dio e ovviamente sa cosa deve dire, sa dare risposte precise e perfette, non erra. Quindi la diversità dal Logos umano e quello divino sta nel fatto che il Logos Divino è perfetto e non erra.
Quindi tutti i suoi ragionamenti sono di natura perfetta, non ci sono imperfezioni, se ci fossero significa che quella parola è stata mutata da volontà altrui, cioè umana.

Per cui da queste definizioni possiamo capire come la Madre di Dio si esprima verso di noi umani, ma da questo possiamo anche capire se un messaggio è autentico o no!



Vediamo di far qualche esempio per capire tutto questo:




Apparizioni a Lourdes...

Ogni messaggio è spesso breve, di poche parole, semplici, mirate e con un ordini precisi.

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Metto solo il testo delle parole della S.S Vergine.

Giovedì 18 febbraio : La Signora parla

Terza apparizione. Per la prima volta, la Signora parla. Bernardette Le porge una penna e un pezzo di carta e Le chiede di scrivere il suo nome. Lei le risponde: "Non è necessario", ed aggiunge: "Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell'altro.  Potete avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni? "

Qui parla e si esprime con educazione e prudenza, quindi con gentilezza. 

Mercoledì 24 febbraio : Pénitenza!

Ottava apparizione. Messaggio della Signora: "Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Bacerete la terra in espiazione dei peccatori !"

Giovedì 25 febbraio : La fonte

Nona apparizione. Trecento persone sono presenti. Bernardetta dice: "LEI MI HA DETTO DI ANDARE  A BERE ALLA FONTE (...) TROVAI SOLTANTO UN PO' DI ACQUA FANGOSA. ALLA QUARTA PROVA POTEI BERE. LEI MI HA FATTO ANCHE MANGIARE DELL’ERBA CHE SI TROVAVA VICINO ALLA SORGENTE. QUINDI LA VISIONE SCOMPARVE. E POI ME NE ANDAI." Dinanzi alla folla che le dice: "Sai che ti credono pazza facendo cose simili?" Lei risponde soltanto: "È PER I PECCATORI."


Martedì 2 marzo : Messaggio ai sacerdoti
Tredicesima apparizione. La folla aumenta sempre di più. La Signora le dice: "DITE AI SACERDOTE CHE SI VENGA QUI IN PROCESSIONE E CHE SI COSTRUISCA UNA CAPPELLA." Bernardete ne parla al sacerdote Peyramale, parroco di Lourdes. Quest'ultimo non vuole sapere che una cosa: il nome della Signora. In più esige una prova: veder fiorire il roseto (o rosa canina) della Grotta in pieno inverno.


Giovedì 25 marzo : Il nome che si attendeva!

Sedicesima apparizione. La Visione rivela infine il Suo nome, ma il roseto (di rosa canina) sul quale la Visione pone  i piedi nel corso delle Sue apparizioni, non fiorisce. Bernardette dice: "LEI ALZO’ GLI OCCHI AL CIELO, UNENDO, IN SEGNO DI PREGHIERA, LE SUE MANI CHE ERANO TESE ED APERTE VERSO LA TERRA, MI DISSE: << QUE SOY ERA IMMACULADA COUNCEPCIOU.>>= Io sono l'Immacolata Concezione.

La giovane veggente parte correndo e ripete continuamente, durante il cammino, queste parole che lei non comprende. Parole che invece impressionano e commuovono il burbero parroco. Bernardette ignorava quest'espressione teologica che descriveva la Santa Vergine. Solo quattro anni prima, nel 1854, papa Pio IX ne aveva fatto una verità (un dogma) della fede cattolica.

Giovedì 16 luglio : Ultima apparizione

Diciottesima apparizione. Bernardette sente il misterioso appello alla Grotta, ma l'accesso è vietato ed é reso impssibile da una inferriata. Si reca dunque di fronte la Grotta, dell'altro lato del Gave, nella prateria. " MI SEMBRAVA DI ESSERE DINANZI ALLA GROTTA, ALLA STESSA DISTANZA DELLE ALTRE VOLTE, IO VEDEVO SOLTANTO LA VERGINE, NON L’HO MAI VISTA COSÌ BELLA!"

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Da quello che si evince il testo ci racconta che nell'insieme le parole della Madre di Dio, sono state molto semplici, precise, chiare, ma con un contenuto molto profondo, in tutta la vicenda.
Ma come si nota non ci sono eccessi.


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Ovviamente in questo caso il testo era breve anche perché, L'Immacolata era lì per confermare il dogma, questa fu la sua reale motivazione dell'apparire, oltre che chiedere penitenza per i peccatori.

Ci sono stati nel corso dei secoli altre apparizioni e trasmissioni di messaggi sempre della Madre di Dio, anche più lunghi, ma in tutti, emergono dei particolari che li rendono simili tra di loro.




I messaggi delle apparizione a La salette Francia sono decisamente di tono allarmistico ovviamente per ovvie ragioni.


L’apparizione della Madonna a La Salette: 


Il 19 settembre 1846 nel sud-est della Francia, in una regione delle Rhône-Alpes, nel dipartimento dell’Isère, all’interno dell’antica provincia del Delfinato, in un villaggio denominato La Salette,  la SS. Vergine apparve a due ragazzi che portavano a pascolare le loro mucche. Si chiamavano Massimino Giraud e Melania Calvat , di rispettivamente 11 e 14 anni. La Signora apparve in lacrime seduta sopra un sasso e, dopo essersi alzata in piedi, affidò loro un messaggio con l’incarico di «farlo sapere a tutto il suo popolo».
Era vestita come le donne di quel villaggio: un abito che le scendeva fino ai piedi, uno scialle, una cuffia sulla testa, un grembiule annodato attorno ai fianchi. La cuffia, l’orlo dello scialle e i piedi erano ornati da ghirlande di rose. Accanto alle rose dello scialle era visibile una pesante catena, mentre al petto portava un crocifisso con ai lati un paio di tenaglie e un martello.


Qualcuno può pesare che sia strano questo modo di vestirsi, in realtà lo fa solo per non spaventare questi ragazzini.


Avvicinatevi, figli miei non temete: sono qui per annunciarvi un grande messaggio.  Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e pesante che non posso più sostenerlo.


Se il mio popolo= la chiesa.

Da quanto tempo soffro per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, ho il compito di pregarlo continuamente, e voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi.

Qui ci sono degli errori... probabilmente di trascrizione...

Vi ha dato sei giorni per lavorare, si è riservato il settimo e non me(glie) lo volete concedere.
E’ questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio!
Coloro che conducono i carri non fanno che bestemmiare il Nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio. Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra.


In sostanza in questa parte del messaggio bacchetta la chiesa, e dice che il settimo giorno è il vero giorno del Signore cioè il Sabato e la chiesa non glielo vuole concedere e questo fatto appesantisce il braccio di Gesù.
Quello che ferisce maggiormente sono i lavoratori che bestemmiano il Signore.
Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra.” indica che l'essere umano che attira a se il male, in questa frase dice quello che io dico sempre, che è l'uomo che si condanna da solo, cioè si fa del male con le proprie mani.


[Ve l’avevo dimostrato l’anno passato con le patate: voi non ci avete fatto caso. Anzi, quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il Nome di mio Figlio. Esse continueranno a marcire e quest’anno, a Natale, non ve ne saranno più”.
Se avete del grano, non seminatelo. Quello seminato sarà mangiato dagli insetti e quello che verrà cadrà in polvere quando lo batterete. Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i fanciulli sotto i sette anni saranno colti da tremito e morranno tra le braccia di coloro che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci si guasteranno e l’uva marcirà.
Se si convertono, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi.
Fate la vostra preghiera, figli miei?”
Non molto, Signora.
Ah, figli miei, bisogna proprio farla, sera e mattina. Quando non avete tempo, dite almeno un Pater ed un ‘Ave Maria; quando potete, ditene di più.
A Messa vanno solo alcune donne anziane; gli altri lavorano tutta l’estate e d’inverno, quando non sanno cosa fare, vanno alla Messa solo per burlarsi della religione. In Quaresima, vanno alla macelleria come i cani.
Avete mai visto del grano guasto, figli miei?”.
 No, Signora!
 “Tu si, figlio mio, lo hai visto una volta con tuo padre, verso la terra di Coin. Il padrone del campo disse a tuo padre di andare a vedere il suo grano guasto. E ci andaste. Egli prese in mano due o tre spighe, le stropicciò e tutto cadde in polvere. Al ritorno, quando eravate a mezzora da Corps, tuo padre ti diede un pezzo di pane dicendoti: «Prendi, figlio mio, per quest’anno puoi ancora mangiarne; non so chi ne mangerà l’anno prossimo, se il grano continua in questo modo»”.
Oh, sì, Signora, ora ricordo: prima non me lo ricordavo.
Ebbene, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo.
Andiamo, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”.]
Il dialogo che la Madre di Dio ha con questi ragazzi, è semplice, lineare, pulito, non ci sono mezzi termini, parla con degli esempi, come faceva Gesù, e comunica degli eventi, non ci sono parole strane, non ci sono cose strane è tutto molto logico, coerente.

Secondo quanto raccontarono al curato di Corps, la luce che avvolgeva la «bella Signora» emanava dal crocifisso che portava al collo. Proprio il crocifisso è il simbolo principale che si osserva in questa apparizione: sui due bracci orizzontali stavano un martello e una tenaglia (col primo si mettono i chiodi, ma con la seconda si possono togliere). Ciò suggerisce la possibilità per la Vergine di attenuare il dolore che i peccati degli uomini, ribattendo i chiodi della Sua crocifissione, rinnovano nelle piaghe di Cristo.

In pratica siamo noi con i nostri peccati, che ribattiamo quei chiodi usando il martello, che per altro è il simbolo del comunismo, assieme alla falce, mentre le tenaglie servono per togliere quei chiodi e quindi togliere le sofferenza a Cristo e di conseguenza al mondo .  

La Madonna, infatti, disse proprio: “Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, mi è stato affidato il compito di pregarlo continuamente per voi; voi non ci fate caso”. Ma subito prima ammonì anche: “Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più sostenerlo”.


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In questo testo de La Salette vediamo di capire non tanto il contenuto dello stesso, quanto in prima analisti, come esso è scritto e formulato a confronti di molti messaggi di oggi, qui non c'è presentazione... Il messaggio è diretto, così come è stato per Lourdes,

Avvicinatevi, figli miei non temete” cerca solo di rassicurare questi bambini, affinché non si spaventino, ad una visione di qualcosa che non conoscevano.
Quindi non avrebbe mai permesso che un entità maligna apperisse loro, per spaventali, come è avvenuta in altri posti.
Come si vede nel testo non ci sono passaggi e coloriture, ne discorsi floreali, la madre di Dio non perde tempo, è precisa e mira esattamente a comunicare senza fronzoli quello che è il suo pensiero, da questo si comprende che la andare di Dio non vuole ripetersi, e non si ripete insiste su poche cose, essenziali, perché sa che l'essere umano fa fatica a recepire, e quasi non vuole sentire, lo si comprende dal discorso che fa del giorno del sabato cioè il settimo, cioè il vero giorno del Signore.
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Oggi giorno invece assistiamo ad un fiorire impressionante di messaggi i quali e spesso sono di natura umana, per nulla di natura divina, anche se molti vorrebbero a tutti i costi accreditarli a Dio Padre, al Figlio Suo Gesù, allo Spirito Santo, e ovviamente alla Madre del Verbo.

Gesù infatti ricorda che alle fine dei tempi, sarebbero sorti falsi profeti e falsi maestri per ingannare molti.



Vediamo alcuni esempi del tempo odierno non tutti sono messaggi della Madre di Dio alcuni sono anche del Padre Eterno, ma non ha importanza si capisce lo stesso.


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Link: Messaggi Dal Cielo La Strada Dell'Amore Primo Ciclo Di Insegnamenti


Messaggi Dal Cielo La Strada Dell'Amore Primo Ciclo Di Insegnamenti
Questo dettato viene da Dio con tutto il suo amore verso il mondo che Lui ha creato.
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Figlioli miei a questo mondo quello che vedo e' sempre il trionfo del male e non del bene, e' per questo che siamo venuti, per aiutarvi col nostro amore e le sante Parole che mio Figlio vi vuole donare, saranno le parole sante che Io avrei voluto dire se avessi parlato al posto di mio Figlio.

Sono sicuro che l’impegno che stiamo mettendo in questo progetto, insieme al vostro impegno, dara' luogo ad un’importante trasformazione di questo mondo, con l’amore e l’affetto, sara' un mondo magnifico in cui tutti i fratelli vivranno nella mia pace e nella mia luce.

Vi saluto con amore

Il Padre Vostro che e' nei Cieli e che sempre vi ama

Amen
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sottolineo le parti che non hanno senso nel discorso.

Il messaggio è autenticamente falso, ve lo spiego subito.

  1. Intanto c'è un errore, a è in questo
  2. dice nel titolo che colui che parla è Dio il creatore.
  3. Afferma che siamo venuti, nostro, chi scrive non si rende conto che Dio Padre è nel Figlio, quindi dire siamo venuti è sbagliato.
  4. La frase più terribile di tutte in questo breve discorso e che tradisce nettamente la natura umana dello stesso messaggio è questa...” Io avrei voluto dire se avessi parlato al posto di mio Figlio.” se la persona parlasse con lo spirito Santo realmente esso non gli avrebbe permesso di scrivere una simile cavolata, Il Padre Celeste era nel Figlio quando si trovava in terra, lo dice proprio il Gesù in diverse occasioni, non solo perché Gesù, disse di se che egli era il Padre, durante il colloquio avuto con Filippo, ma anche in altre occasioni.
    Dato che nel Figlio vi era il Padre, il figlio parlava per voce e volontà del Padre infatti Gesù dice io sono qui per fare le opere del Padre Mio, intendendo che il Padre era il Lui e quanto esso annunciava era parola del Padre Suo Celeste.
  5. L'ultima frase è una grandissima invenzione di chi ha scritto questo falso messaggio. 
  6. Il Padre Vostro che e' nei Cieli , fa ridere i sassi, se è il Padre che parla non può esso stesso, dire se stesso e chiamarsi il Padre Nostro che nei Cieli... quindi da qui si comprende che è una grandissima frottola. 



Vi lascio leggere questi messaggi sono un accozzaglia di cretinate, di parole e frasi messe lì, per di più scopiazzate da altri siti, invenzioni di cui non c'è neppure una mezza parola che venga da Dio Padre, tanto meno dalla Madre di Dio, ne da Gesù Cristo, chi riceve questi messaggi non ha nè visioni né apparizioni , mente spudoratamente.



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