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dicembre 2017 la santa Messa delle 11.
Ascoltando
la messa il sacerdote in una parocchia vicina a dove abito io, ha
detto un'immensa fesseria, inizia la sua predica dicendo queste
parole:
“Il
Signore si è fatto piccolo, ma se fosse venuto a noi con potenza e
forza nessun uomo lo avrebbe accolto ne nessuno lo avrebbe voluto”
Il Signore Dio allora mi ha
risposto.
"Alla fine dei tempi
vedrete il Figlio dell'uomo, venire sulle nubi alla destra del Padre Celeste con potenza e la gloria grande e
tutti gli uomini adoreranno Dio ”
Chi sono i piccoli per il Signore?
Sono tutti coloro che vogliono essere suoi e per essere tali bisogna diventare, mansueti come agnelli, pronti al sacrificio, questo era il senso che il Signore aveva comandato, con l'esempio dei bimbi presi in mezzo agli apostoli. Non solo gli uomini comuni ma anche gli stessi sacerdoti dovevano essere mansueti, docili, casti e pronti al sacrificio, come Egli stesso era un Agnello regale del Padre Suo.
Cos'è che il Signore rispondendomi così voleva farmi capire?
Che il Signore non si è fatto piccolo come crediamo noi, perché
siamo noi che lo abbiamo voluto rendere piccolo, ai nostri occhi per
adattarlo a noi alla nostra piccolezza, al nostro infinito niente,
per renderlo come uno di noi. Noi abbiamo voluto renderlo umano,
sapendo che non lo era, a tutti gli effetti, abbiamo voluto anche
abbassarlo, per avvicinarlo a noi, renderlo come uno di noi,
ma facendo questo lo abbiamo spogliato della sua regalità, della sua
deità della sua maestà grande. Il Signore ha preso su di se, questo
nostro fragile involucro per essere uno di noi, ma non piccolo ne
debole, perché il fatto di fare miracoli e di conoscere la parola
del Signore senza neppure studiarla, lo faceva un grande tra
gli uomini, un Dio tra i popoli, non un piccolo, ne un fragile; come
risponde Gesù a Pilato, “io sono Re ma non di questo mondo”
cosa significa che Egli Yeshua ha detto a noi, io non
appartengo a voi, non sono dei vostri, non sono un essere umano,
per cui anche il dire si è fatto piccolo come noi è sbagliato, non
era indifeso, aveva Dio in Lui, semmai si è lasciato sconfiggere da
noi, per altre ragioni, che gli uomini non comprendono ne capiscono.
Se fosse venuto con potenza tutte le nazioni l'avrebbero adorato come
un Dio, lo avrebbero trattato come si deve, ma questo non era il suo
intento, il suo scopo, Egli voleva solo provare nella libertà chi
era dei suoi, chi veramente lo avrebbe accettato come Dio, non voleva
far azione coercitiva, non voleva imporre il suo potere, non voleva
neppure apparire come un Dio, voleva solo provarci, voleva essere
amato come noi amiamo liberamente chi noi amiamo, senza la
venerazione che gli spetta di diritto, solo perché è il nostro
creatore, nemmeno questo voleva. Non si è fatto piccolo, come tutti
credono, non si è privato di nulla, perché Yeshua lo dice, “io
sono re, non di questo mondo”, quindi
Egli si è riconosciuto Re e Dio; il dire non di questo mondo, fa
capire che è di un mondo superiore, quindi come se avesse detto,
sono Dio. Quindi Cristo non rinuncia affatto alla sua deità, ne alla
sua maestà, siamo solo noi che lo vogliamo ridurre a nulla,
spogliarlo della sua deità e della sua maestà perché così non ci
sentiamo esseri inferiori innanzi a Lui. E' proprio questo il
punto, noi sappiamo benissimo di essere inferiori innanzi a Dio, e
questo dire che lui si è reso piccolo è perché noi siamo
arroganti, non accettiamo di essere dominati da un Dio, da un essere
che era apparentemente mortale, ma che ora vive anche con il corpo
mortale in eterno, mentre tutti noi siamo mortali, ma come disse
Cristo stesso i miei li renderò come me, cioè immortali. Certi
stolti uomini di chiesa poi resi da essa santi, hanno stabilito, non
per volere di Yeshua che egli era ed è uno di noi, piccolo, fragile e senza nulla,
neppure la sua deità, un atto di estrema malvagità. Sta proprio nel
voler essere simile, ma non identico a noi, che ha reso Yeshua
grande, altro che piccolo e fragile, noi siamo piccoli e fragili, ma
non certo lo fu e lo è Cristo.
Essere un popolo santo appartenere
ad una stirpe regale, non significa contrastare e abbassare Dio al
nulla, ma significa amarlo in ciò che è veramente un Dio vero e
proprio, nella sua più totale Maestà e Deità e non sentirsi grandi
e santi prima di essere innalzati tali e posti alla sua presenza, nessun uomo è degno di
proclamare la santità di un altro uomo se Dio non lo comanda, queste
parole sono vane e senza alcun fondamento, infatti in secoli gli
uomini di chiesa hanno proclamato santi anche chi non lo era per
nulla, dimostrando che i piccoli di spirito siamo sempre noi umani,
che abbassiamo Dio al nostro essere piccoli, perché noi siamo
piccoli di mente e non possiamo capire l'immensità di Dio ed abbiamo
l'ardire di giudicarlo, Yeshua
il Cristo di Dio disse: “non
guardare la pagliuzza che c'è nell'occhio del tuo prossimo, ma
togli la trave che sta nel tuo” e
Yeshua aggiunge: “giudicate voi stessi uomini ma chi
giudica il Verbo perirà ”.
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