domenica 28 giugno 2020

L'ubbidienza al proprio vescovo?




Lo Spirito Santo, ci parla 27 giugno 2020 ore 12:00

Messaggio dato a J. Boanerges Yhwhnn


“Se il vescovo è perfettamente ubbidiente alla legge del Signore, allo stesso modo devono essere gli altri sottoposti; ma se ecco, non è ligio e zelante alla legge di Dio, l’ubbidienza la vescovo anche se il primo viene meno!!!

Figli l’importante è l’ubbidienza alla legge del Padre Celeste!!!

Chi non è ubbidiente alla Legge del Signore, non è del Signore!!!”



Riflessione:


Si può benedire in Nome del Signore, pur non essendo obbedienti al Signore, ma al proprio vescovo, che non è obbediente al Signore?


Cosa ci dice il Signore, nel caso dell’esorcista estraneo?

Marco 9,38-41

“38 Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava (esorcizzare-benedire) i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». 

39 Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. 

40 Chi non è contro di noi è per noi.


41 Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.”


Chi benedice nel Signore anche se non appartiene alla chiesa, ma la sua opera è valida, questo preclude, che costui crede e si attiene alla legge del Signore, anche se non appartiene alla Chiesa.

Questo ci dice il Signore!

Per tanto si può dire che, chi benedice in Nome del Signore ma esso non è obbediente al Signore, ma lo è al suo vescovo, esso benedice in nome del Vescovo e non in nome del Signore.

Quello che vale non è tanto il dire, ma il credere e l’intenzione!

Può essere il credo e l’intenzione diverso dal dire?

Si, può essere, perché chi finge, il suo parlare è diverso dal suo pensare.

E questo significa che Dio non guarda tanto al parlare, quanto a ciò che si nasconde nell'intimo del proprio cuore, cioè alla sincerità.

Noi umani abbiamo un detto, “l’abito non fa il monaco”, è la stessa cosa, Dio non guarda il tuo vestire, ne guarda il bisso, l’oro e lo scarlatto; la santità non si mostra. 
Solo chi dentro porta piantata nel proprio cuore la Croce di Dio e la sua Legge, è del Signore. 

Per tanto si può anche concludere che una messa fatta in nome di un Vescovo, che non è obbediente alla Legge del Signore, ma alla volontà del primo vescovo, produce un messa invalida agli occhi del Signore, per tanto quelle benedizioni non sono valide.

Può un vescovo/prete dissociarsi sull'altare da quanto esso stesso fa fuori da quell'altare?

E’ una contraddizione logica, ma vediamo di capire se è possibile.
Se un vescovo, promette e giura al primo degli apostoli, cioè al pontefice, che gli è ad esso sottomesso, ma se il pontefice non è sottomesso al Signore nel suo intimo e anche nel suo parlare, cosa accade, che come detto sopra quel vescovo appartiene al quel pontefice e fa la volontà di quel pontefice, ma non del Signore. 

Però, ma se per qualche ragione, sull'altare non si sottomette al pontefice, ma si sottomette al Signore, può operare anche in questo caso? Io direi di No! 

Perché per essere del Signore si può esserlo solo e solamente se coerentemente costantemente del /nel Signore, non si può stare con due piedi in una scarpa. Quindi o sei nella verità totalmente o non lo sei nemmeno parzialmente, non si può stare con Dio e con Mammona, o con l’uno o con l’altro, e Gesù disse, i tiepidi io li vomito.

Quindi la risposta è, un prete non può dir messa, ed essere anche in comunione con il suo vescovo, se esso è in comunione col pontefice, se esso non è in comunione con Dio, la messa non è valida. Non si può dire, ne si può fare, che sull'altare sto con l’uno e fuori di esso sto con l’altro.

Si può ridurre all'ubbidienza un uomo?

No, perchè per essere realmente ubbidienti lo si deve essere nel proprio intimo, nessun uomo si sottomette nell'intimo se non lo vuole con la propria ragione. 
Si può fingere semmai di essere ubbidienti, ma non esserlo nel proprio intimo.

L’ubbidienza può perdere senso?

Soltanto quando essa, è disattesa e quando non si crede in chi si pensa di credere.


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