lA MALIZIA E IL DANARO
Vangelo secondo Matteo 22,15-21
“Maestro sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo
verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno.
Dunque, dì a noi il tuo parere : è lecito o no pagare il tributo a Cesare?”
Questa prima parte cosa ci dice?
Prima di tutto il discorso che
fanno i farisei, dimostra chiaramente nella sua struttura come è posto che esso
tende ad un inganno … le loro parole da come sono poste si evince la volontà di
far del male, anche se apparentemente la frase sembra avere un contenuto di
verità. Ma vediamo di capire dove la frase si tradisce da sola …
“Maestro sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo
verità. “ già questa prima parte appare strana, il fatto di dire” sappiamo che sei” implica che si vuol
omaggiare la persona di conoscere la verità, quindi potrebbe far presagire già
qualcosa …
“Tu non hai soggezione di alcuno,” queste parole già fanno capire ad un acuto
ascoltatore che è in arrivo una domanda trabocchetto, dire “non hai soggezione di alcuno”, fa
capire molto bene, che chi l’ha espressa sta per effettuare una domanda
tendenziosa …
“perché non guardi in faccia a nessuno.” Ribadiscono e sottolineano come se fosse un rimarcare
lo stesso concetto che la persona è sincera … .e che si vuole che essa risposta
in sincerità … qui già fa presagire una malizia …
“Dunque, dì a noi il tuo parere : è lecito o no pagare il tributo a
Cesare?” il temine della domanda è melliflua che apparentemente suona come
un voler esaltare il soggetto … trova in questa espressione la sua chiarezza
conclusiva e esplica effettivamente l’inganno che cela …
Questa frase per intero sembra
indicare solo l’aspetto che di voler esaltare il soggetto …. cosa ci fa capire
esattamente?
Che non bisogna fidarsi di chi
con le buone maniere, con l’intelligenza, con l’abilità nel parlare, con l’erudita
dottrina, con la legge alla mano, suonando le trombe, e alzandosi sugli altari
e mostrando una apparente umiltà, cerca di mostrare una verità che vera non è,
per poi uccidere chi ha in se la verità dello Spirito Santo, in sostanza ci
dice di far attenzione a chiunque sbandieri una verità o la verità, ma che ha
un proposito diverso dalla verità, quello di trarre un inganno usando anche la
verità.
Gesù non manca di una risposta
tanto rapida quanto distruttiva, non si perde in risposte frivole, non si perde
in risposte complesse, non sta al loro gioco … Ma è diretto, semplice e
efficace.
G:“ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta
del tributo”
G:“Questa immagine ed iscrizione di chi sono?”
gli risposero:“Di cesare”
G:“Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.”
La risposta finale di Gesù è
perfetta, ma cosa vuole dire esattamente, la Chiesa spiega che essa significa
di dare all’uomo quello che all’uomo appartiene, cioè di pagare tutti i tributi
che l’uomo esige, ed altro …. e di dare a Dio tutto quello che Dio chiede ….Ma
vorrà dire solo questo? No! C’è molto di più da dire a tal proposito.
Ma prima facciamo un analisi
esatta … cosa realmente appartiene a cesare?
Cesare è un uomo, e come tale è
anch’esso creatura di Dio, quindi cosa gli appartiene? Nulla a guardar bene … Di cosa dispone? Le cose che possiede derivano
da ciò già esiste e dato che ciò che esiste è stata creata da Dio, nemmeno
quello che gli appartiene …
Gesù dice “date Dio quel che è di Dio” … cioè tutto.. significa che ciò che
appartiene all’uomo è solo quello che esce dalla sua bocca, cioè le sue parole,
quindi in definitiva cosa gli appartiene a Cesare? Solo la legge che egli
impone agli uomini, il tributo per essere uomo libero, altrimenti non pagando
il tributo non sarai libero, perché chiunque potrà disporre di te …
In altra parabola Gesù dice : “Non quello che entra nella bocca crea
peccato, ma quello che esce dalla bocca” cioè la parola è questa che crea
peccato, e anche una legge iniqua crea peccato, quindi il dare a Cesare è inteso
anche come restituire a Cesare il peccato che egli ha fatto verso di voi, in
forma di tributo, dato che il danaro è un mezzo del peccato, perché con esso si
compra l’uomo e la sua libertà.
Restituire a chi ti chiede tributo del danaro, significa riprendersi la libertà.
Ma allo stesso tempo Dio chiede a noi il suo tributo, non in danaro, ma in forma diversa... che esprime un azione contraria a quella estressa dal danaro...
Quando satana tenta Gesù mostradogli immensi tesori e regni, lo vuole in realtà comprare con del vile denaro, ciò si comprende che satana e il denaro sono sinonimo di peccato....per questo Gesù chiede di abbandonare tutto e seguirlo, perchè il danaro porta a satana quindi alla perdizione...
A Cesare appartiene il denaro a Dio appartiene tutto ciò che non è denaro.