IL PECCATO DI CHI
RINNEGA DIO
Premessa:
Anticamente come ho già scritto, il numero della parole che oggi esistono non esistevano, quindi talune parole prendevano molti sensi, anche non detti, è sicuro che il termine conoscere avesse anche altro senso, cioè quello del riconoscere, quindi diventa comprensibile che, chi riporta le parole di Dio, lo faccia con la quantità di parole da egli conosciuto. E come ho già detto, Dio si adatta alla conoscenza di quell'essere per farsi comprendere; dovrebbero essere semmai i soggetti nel futuro ad avere la capacità di comprendere l’esatto e profondo senso che tali parole hanno in realtà.
Ci
sono molti che affermano questo:
" io non credo in nessun Dio"..
Qui
per affermare di non credere in nessuno Dio, bisogna che non conosca
nessun Dio, cioè che non ne sia venuto totalmente a conoscenza, e
non deve conoscere nessuna religione, cioè essere totalmente fuori
dalla logica di una religione.
Come
risponderebbe Dio a tale soggetto?
Lo
potrebbe condannare?
No!,
per il motivo che non ne è mai venuto a conoscenza prima o
pregressa, per cui nessuno che conosceva o sapeva di Dio, glielo ha
mai detto, per cui non può essere condannato sul fatto che non
conosceva l’esistenza di Dio stesso.
Per
conoscere l’esistenza di un Dio, bisogna che qualcuno glie l’abbia
fatto conoscere, per cui deve averne avuto sentore e conoscenza da
parte dell’uomo o di altra creatura.
In
questo caso allora Dio avrebbe e potrebbe a ragione condannare l’uomo
dicendo questo:
“IO
non ti conosco come tu non conoscevi me.
“
Però
se aggiungesse
a
queste
parole: “”e
mi hai rinnegato quando eri in vita.””
cambierebbe il senso della prima parte della frase, che
con la seconda perde la sua logica.
Vediamo:
Dio:
"Io
non ti conosco come tu non conoscevi me e
mi hai rinnegato quando eri in vita.----"
attenzione qui dobbiamo fare una precisazione.
Dire--"
io non ti conosco"--
il termine conoscere indica la conoscenza di qualcosa, ma dire io
non ti conosco, significa
rinnegare, rifiutare, la conoscenza; indica che non ti ho mai
conosciuto prima. In
sostanza Dio
dice,
che rinnega l’essere umano, dato che Egli lo ha rinnegato in
principio, quindi Dio rigetta, rifiuta, disconosce l’essere umano,
ma
solo perché qualcuno
ha portato alla conoscenza dell’uomo, Dio stesso.
Qui
però dice, che
la
persona ha
rinnegato Dio e
per rinnegare qualcuno bisogna esserne a
conoscenza;
il
rinnegare indica il disconoscere, rifiutare.
Secondo il mio punto di vista lafrase
non è perfettamente
giusta,
probabilmente chi ha interpretato ha sbagliato interpretazione e il
verbo non era (conoscere),
ma riconoscere. Rispetto a conoscere il riconoscere significa non
solo conosce ma anche riconfermare
la conoscenza, cioè conoscere
due volte. La
prima volta conosci il soggetto, ne vieni a conoscenza, la seconda
volta confermi di conoscere il soggetto, cioè confermi l’esistenza
di quel dato soggetto, in pratica gli credi, hai fede in esso. Per
cui sicuramente il testo diceva riconoscere,
perché aveva già una
conoscenza
pregressa.
Per cui rinnegare indica proprio la conoscenza del soggetto
rinnegato, cioè
già conosciuto.
Quindi il
riconoscere è l’attestazione di chi si conosce, cioè l’ammissione
di confermare chi si conosce.
Dio
infatti già conosce l’essere umano,
ma l’essere umano non è detto che conosca e che abbia mai sentito
parlare di Dio, per cui non è detto che ne abbia conoscenza e se non
ne ha conoscenza non può neppure confermare l’esistenza, se vuole,
se ha fede e crede in questo Dio.
Perché
semmai Dio non ha detto io non ti conosco, ma ha detto io non ti
riconosco, perché dire riconosco indica che lo deve conoscere,
altrimenti non ha senso logico. E’
ovvio che Dio conosca ogni singolo essere umano, quello che non è
ovvio che l’uomo conosca Dio.
Rinnegare
Dio o qualsiasi altro soggetto significa averne conoscenza pregressa
da parte dell’uomo, cioè
saper che Egli è Dio, altrimenti il rinnegamento non ha senso.
Quindi
l’uomo rinnega Dio solo se lo ha conosciuto.
Ma Dio
avendo conosciuto l’uomo fin da principio, quindi lo conosce da
sempre, non
può dire io non ti conosco,
perché in realtà Dio conosce tutti gli esseri umani fin da
principio,
ma deve dire io non riconosco,
che indica il disconoscimento come figlio, cioè ti rifiuto, dato che
tu essere umano mi ha rinnegato. Il disconoscimento di Dio, è in
relazione alla negazione dell'esistenza di Dio, che nel caso
specifico implica anche un azione verso il prossimo perché dire tu
mi ha rinnegato indica solo che hai agito verso di me dicendo che non
mi credi e non mi riconosci, cioè non mi confermi; ma l’uomo deve
aver agito anche male verso Dio, nel propagandare questo
disconoscimento; in sostanza il male peggiore viene dal fatto che non
solo l’uomo rinnega l’esistenza di Dio in se stesso, ma anche che
ne faccia uno scopo della propria esistenza..
Infatti ad
un analisi attenta della frase, di condanna di Dio emerge proprio
questo:
La farse
ha in se, due passaggi e due condanne:
-
“come
tu non conoscevi me”: l’uomo
disconosce Dio in se stesso.
-
“mi
hai rinnegato” : l’uomo fa azione
maligna verso il prossimo rinnegando Dio in presenza degli altri,
cioè in pratica agisce in modo tale da influenzare gli altri che lo
ascoltano affinché essi rinneghino Dio.
-
c’è
anche un altro aspetto da non sottovalutare, dice mi hai
rinnegato,per rinnegare, bisogna confermare di credere in Dio,
quindi la farse cela in se diversi aspetti, primo il soggetto
conosce Dio, quindi Egli è stato portato a conoscenza da altri, lo
conferma, ma poi cambia idea e lo rinnega, cioè lo ha rifiutato,
ecco il peccato.
Ecco
perché Dio condanna l’uomo e lo disconosce o non lo
riconosce, perché esso non solo ha rinnegato Di, in se stesso, ma
ha fatto di peggio, inducendo il mondo a rinnegare Dio. Quindi
tutti coloro che propagandano la non esistenza di Dio in tutte le
forme possibili, hanno già su di loro questa condanna.
L’uomo
dice: "
io non credo in nessun Dio"
Dio
gli
risponde nel suo giudizio, così:
“ io non ti riconosco perché tu non hai riconosciuto Me, mi hai
rinnegato nella tua vita terrena. “
Ovviamente
come detto sopra, questa farse ha senso logico solo per il fatto che
qualcun altro ha messo a disposizione dell’uomo la conoscenza di
Dio, altrimenti Dio non potrebbe giudicare quest’uomo se nessuno
gli ha mai parlato di Lui. Non solo Dio non può dire io non ti
conosco, perché in realtà Dio conosce tutti gli esseri umani fin da
principio, per cui ha detto sicuramente io non riconosco, cioè non
ti confermo e quindi ti rinnego.
Quindi
la frase, sarebbe stata più precisa se fosse stata scritta così:
Io
non ti riconosco, come tu non hai riconosciuto me e mi hai rinnegato
quando
eri in vita.
Per cui chi
rinnega Dio, fa lo stesso peccato che Satana fece e che Giuda
Iscariota fece e che in qualche modo lo fece pure Pietro, ognuno di
questi soggetti in modo diverso, quindi anche con una gravità
differente, anche in base al ruolo che ognuno di questi aveva presso
Dio. Si perché un conto è il rinnegamento di Satana e un conto è
quello di Giuda e quello di Pietro.
Sono due
cose diverse, perché Satana aveva ed ha, la totale e perfetta
conoscenza di Dio, mentre Giuda e Pietro no, per cui la condanna è
diversa e in proporzione al danno effettivo arrecato, in base proprio
all’effettiva conoscenza e al fatto di essere due esseri diversi,
anche questo incide, un conto è essere un essere umano e un conto è
essere uno Spirito, è molto diverso. L’essere umano può non
comprendere tutto e fatica nel credere, ma uno spirito che nasce tale
e quindi conosce la realtà degli spiriti, e fin da principio
credette in Dio, ma poi lo rinnega .
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