mercoledì 20 luglio 2016

INDURCI IN TENTAZIONE E' UNA GRAVE OFFESA A DIO

Riflessioni sul Padre Nostro!





La versione Italiana della chiesa cattolica.


Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,[1]
ma liberaci dal male.
Amen.


[1] Nella versione della Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana, 2008, "e non ci abbandonare alla tentazione".

Vediamo di capire bene cosa significa esattamente la parola abbandonare.


Significa: Lasciare definitivamente e per sempre, qualsiasi cosa, persona, animale, etc.
Lasciare una persona senza  protezione, come dire ti abbandono a quello che sarà il tuo destino.

Ci dobbiamo porre una domanda, Dio potrà mai abbandonare un suo figlio al suo destino qualsiasi esso sia? Perché l'abbandono implica che, chi lo esercita non torni più indietro. Quindi non eserciti più su quell'individuo nessuna forma di protezione. Quindi lasciato totalmente in balia di qualsiasi avversità e destino, indicherebbe menefreghismo, totale apatia, verso quel soggetto.
Ora a tale condizione ci vengono in contro le parole di Gesù, in riferimento al discorso dei Gigli del campo, dove appunto Cristo fa riferimento a come il Padre ami ogni sua creatura, la vesta, la nutra e gli dia ogni sostentamento, facendo comprendere che se nutre, veste i gigli, che sono erbe, più belli di come fu vestito Salomone, perché dovrebbe far diversamente nei confronti di chiunque altro.

Questa risposta di Cristo ci fa capire che Gesù non ha mai dettato ad alcuno quella frase, posta nella sua preghiera, non ha pronunciato “Non ci abbandonare”, perché essa disattende queste parole della parabola dei Gigli.

Ora la Chiesa degli uomini che attribuisce un senso diverso alla frase inserita nel Padre Nostro, come se volesse in qualche modo scusarsi con Dio per aver erroneamente inserito una frase non conforme al pensiero di Cristo, “non ci indurre in tentazione”, ma questo modo di pensare fa comprendere che la chiesa sapeva bene che il termine indurre e abbandonare sono due parole simili, che in sostanza nessuna delle due va bene nel senso reale che Cristo volle attribuire a tale frase.

Gli uomini di Chiesa, hanno di proposito attribuito un senso diverso alla parola indurre, dando un senso diverso alla frase, ma così facendo si sono tirati la zappa sui piedi da soli, perché sia nella recita innanzi agli uomini che poi a Dio. Nel momento in cui io conosco la verità e cerco di coprirne il senso attribuendo ad essa un altro senso, sto facendo un operazione di copertura, senza pensare che chi ti giudica non è l'uomo, ma Dio stesso, questo fa comprendere che chi ha scritto questa forma erronea, ma voluta, in realtà lo ha fatto scientemente, dimostrando a Dio che in realtà esso stesso non crede in Dio. Perché chi avesse scritto quell'errore e non sapeva cosa scriveva esso non avrebbe colpa, ma dato che esso sapeva e ha tentato di occultare il senso reale della parola indurre con un altra ha fatto un peccato ancora più grande.

Ma la frase conosciuta da tutti e “Non ci indurre in tentazione” ora stando ad un messaggio che io ricevetti Padova, agosto 1995


"Caro figlio, Sono qui con te che ti ascolto nella preghiera. 

Un giorno mia Madre ti chiederà di sostituire l’errore portato avanti dalla chiesa nella mia preghiera che lasciai ai mie apostoli. 
Mai pronunciai non c’ indurre in tentazione . Il popolo pronuncia tale parola senza capirne il senso e qualcuno crede per tale errore che, Io-Dio induca in tentazione l’uomo. Dunque chiedo a te figlio mio, come posso aver detto al Padre Mio che nei cieli, di cui IO Amo di un Amore immenso ed eterno e di cui faccio parte, tu m’induci in tentazione? Io, sono Dio, Io-Padre-Spirito Santo mai ho pronunciato tali parole ….. Tu quella parola la sostituirai con questa preservaci dalle tentazioni. (tuera nos a tentationibus). Questo è un ordine, se la chiesa non ti crede non ti preoccupare, Io sono Dio, Io dispongo, delle mie cose come voglio.” 

Piccola nota a margine, qualcuno con pensieri maligni direbbe “dispotico”, ma anche con Pietro, Gesù disse le stesse cose: “posso io fare delle mie cose quelle che voglio?”. Ma la chiesa in secoli ha fatto quello che i precedenti sacerdoti ebraici hanno fatto verso Dio.

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Si evince chiaramente che Cristo non solo è adirato per quanto una parte della chiesa ha commesso contro questa stessa sua Preghiera, ma fa comprendere chiaramente che la frase Non c'indurire in tentazione è errata e Cristo pone a noi delle domande che pare strano che una chiesa nella quale ci sono stati numerosi santi, nessuno di questi abbia mai posto obbiezione, evidentemente o essi sono stati condizionati dalla chiesa stessa di quei tempi oppure per qualche ragione a me non nota Dio non ha fatto presente tale cosa.

La frase che fa riflette è:

Come posso aver detto al Padre Mio che nei cieli, di cui IO Amo di un Amore immenso ed eterno e di cui faccio parte, tu m’induci in tentazione?”

Questa frase dovrebbe profondamente far comprendere che nessuna delle due versioni proposte dagli uomini di chiesa è giusta, proprio per il fatto che Cristo essendo Figlio di Dio, non avrebbe mai potuto aver pensato quelle cose del Padre Suo, tanto meno dette; oltretutto questo Indurci e abbandonare alla tentazione è anche una bestemmia, per cui Cristo come poteva pronunciare simili parole verso il Padre Suo, non poteva! Se un uomo come tanti lo comprende, come mai un intero nucleo di chierici in 2000 anni non lo ha compreso?
Oppure devo pensare che invece qualcuno lo comprese e si fece orecchie da mercante, per infierire contro Dio?


Pater noster, Qui es in caelis, sanctificetur nomen Tuum, adveniat regnum Tuum,fiat voluntas Tua sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; tuera nos a tentationibus, sed libera nos a malo.


Inoltre l'indurre è solo tipico di chi porta con se un induzione al peccato, e l'unico tentatore è satana, altrimenti verrebbe meno tutte le richieste che mediante moltissimi santi, ma sopratutto la stessa Madre di Dio, ha fatto in tanti secoli verso di noi, apponendosi con forza e fermezza all'azione nefasta di satana che induce alla tentazione.

Allora qualcuno si chiederà, ma nella Bibbia vi sono diversi passaggi dove Dio dispone delle cose, verso gli esseri umani. Abbiamo un esempio molto interessante quando satana su volere di Dio tenta Giobbe, il discorso è questo, Dio non è tentatore esso mette alla prova gli esseri umani, è colui che comanda tutto, e dispone di ogni cosa, ma Esso stesso si è differenziato da colui che tenta e che porta con se menzogna. Quindi Dio è un Essere che pone alla prova qualsiasi sua creatura, ma non nella tentazione perché essa gli è avversa, invece il tentatore satana, fece sua la tentazione per cui egli agisce con quello che egli ha disposizione, la tentazione o l'induzione ad essa.

In pratica la prova e la tentazione sono due aspetti della stesa medaglia.
La prova è una condizione del bene, mentre la tentazione è una coercizione, ed è solo di esclusivo appannaggio del male.

La diversità tra le due tipologie è enorme, la prova è fatta unicamente per attestare un bene, cioè per verificare che un dato soggetto o "oggetto" funzioni bene, la prova altro non è che un test, una verifica, un esame e può essere effettuata in molti modi.
Mentre la tentazione non è una prova anche se potrebbe divenirlo, in certe condizioni.

Ma la tentazione ha come presupposto, che si cerchi di convincere l'essere umano con la forza o con il sotterfugio, cioè con l'inganno, ecco perché viene detta induzione, cioè il soggetto umano viene indotto con l'astuzia e l'inganno a far qualcosa che non farebbe in condizioni diverse.

Il caso di Giobbe va letto bene e va compreso perché alla fine Dio volle provarlo mediante l'azione di satana, perché in quel caso Dio voleva che Giobbe superasse se stesso e fosse in grado di distrugge la tentazione, cioè di vincerla. Ma che Dio come Padre Eterno induca alla tentazione assolutamente no! Il Figlio suo, non avrebbe mai potuto pronunciare verso il Padre Suo questa frase, per cui si comprende che chi l'ha trascritta ha fatto un errore, ma il problema più grave fu fatto in chi, l'ha per secoli lasciata così, anche comprendendo che qualcosa in essa non andava, quindi in questo si evince malizia e sicuramente una forte azione del tentatore.

Inoltre in qualsiasi vera apparizione della Madre di Dio, Ella mai pronuncerebbe tale frase, sapendo che essa è errata, anche se potesse farlo, cosa che si sa bene che la Madre di Dio, nemmeno la recita.

La versione che Cristo propone è corretta perché dire preservaci dalla tentazioni è giusto, come segno di tutela della persona da chi agisce nella tentazione, quindi si supplica Dio di proteggerci dal tentatore e dalle sue malizie e non si arreca a Dio nessun danno, cioè non si promuove una bestemmia. Accusare Dio di essere colui che ci tenta è fare il peccato più grave in assoluto, quello contro lo Spirito Santo, per quello Gesù mi disse tu pronuncerai questo, per impedirmi di pronunciare bestemmia e io come suo emissario devo trasmetterlo a tutto il mondo, nella speranza che il mondo venendo a conoscenza di tali cose, non voglia condannarsi da solo.

Finché l'uomo non conosce la verità su un dato fatto, diciamo non fa peccato, nel senso più grave del termine, ma quando questo essere umano viene a conoscenza di tale fatto, esso deve prendere una decisione per se stesso, perché la verità gli è stata rivelata e innanzi a Dio non può più dire, io non sapevo, ora lo sa! Quindi ora conoscente la verità!

Anche se non mi crederete farete un peccato lo stesso, perché comunque sia, il Signore poi vi dirà, " ti ho inviato qualcuno che ti ha informato ma non hai creduto", per cui la condanna ricade egualmente su di te.


Sta solo a voi decidere cosa fare. 

martedì 19 luglio 2016

Crociata contro l'opera satanica!

Corona all'Immacolata per distruggere la Massoneria e ogni opera Satanica.


Messaggio 19 luglio 2016 ore 15:00


Gesù Signore Nostro: 

Caro figlio, mio apostolo ascoltami. 

Il tempo volge al suo termine ma avete ancora un pò di tempo. 

Desidero ardentemente che tutti assieme a te, dedichiate alla mia S. Sma Madre, in Onore del Padre Celeste e dello Spirito Santo, una corona al giorno, con l'intenzione di distruggere il braccio armato di satana (la massoneria e le sue opere). 

T'invio uno Spirito(angelo), ascoltalo, ti suggerirà una preghiera, da aggiungere per ogni mistero. Chiunque reciterà questa preghiera nel rosario, otterrà la grazia che desidera e otterrà la certezza che Io lo salverò, sé ogni giorno fino alla vittoria finale, farà quanto Io ho prescritto ai miei apostoli. Amate Il Padre Mio e la Madre Mia come fossero vostri genitori, custoditeli nel vostro cuore, nel profondo delle vostre menti, create per loro nelle vostre anime un tabernacolo, chiedendo al Padre Mio Celeste di piantare in voi il seme della santità. 

Non ascoltate nessuno che con voce forte, vi imponga a nome Nome Mio di non far quanto Io Dio vi ho comandato, nessuno che mi Ami va contro la Mia autorità! 

Comando alla mie schiere angeliche di proteggere chiunque reciterà questa preghiera nella corona, perché voi siete per me più preziosi dell'oro fino, vi proteggeranno a costo della loro stessa vita, anche contro chiunque ha in se il potere da me dato. 


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Ho atteso un po, e poi ho ricevuto come mi era stato detto, questa preghiera. 


Preghiera. 


In Onore e gloria del Padre Celeste dello Spirito Santo del Figlio Suo Gesù il Cristo. A Te, Dominatore della Creazione, fonte di ogni mistero, origine di tutte le cose create ed increate. Ti chiedo a Nome del tuo Figlio Gesù il Cristo e del Tuo Santo Spirito di donare a Tua Figlia, Sposa e Madre Immacolata, l'armatura invincibile per dominare e distruggere tutta l'opera di satana, in coloro che ad esso sono asserviti. 

O S. S. Madre del verbo Immacolato, Domina, comanda, combatti, condanna, distruggi, brucia, lava, in verità, giustizia e pietà, ogni forza satanica che gli uomini asserviti ad essa esercitano contro i figli di Dio. O dolce Immacolata S.S. Nostra Madre, per la volontà del Verbo Immacolato esaudisci le nostre suppliche secondo quanto è gradito al Padre Celeste. 


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O S. S. Madre del verbo Immacolato, Domina, comanda, combatti, condanna, distruggi, brucia, lava, in verità, giustizia e pietà, ogni forza satanica che gli uomini asserviti ad essa esercitano contro i figli di Dio. 


Questa frase include tutti i tipi di opera satanica esistenti, dallo spiritismo ai riti satanici, alla massoneria, ai terroristi che combattono contro i cristiani, etc, qualsiasi cosa sia fonte alimentata da satana. 

Questa preghiera andrà recitata esattamente così com'è scritta. Dopo la lettura del mistero si inserirà la preghiera. Per tanto ho pensato di aprire un nuovo gruppo apposito su Facebook chi volesse aderire è aperto a chiunque, dove far confluire più persone possibili, per la recita di questa Corona, ho anche inteso che qualsiasi corona andrà bene, basta che si preghi con le intenzioni del messaggio e con l'inserimento della questa preghiera ad ogni mistero. Per esempio se si farà la tipica corona dell'Immacolata, o quella del Carmelo, o quella della madonna del Rosario, o quella delle lacrime, o quella divina misericordia, o quella del Padre Celeste o quella dello Spirito Santo o quella delle sette piaghe, o quella dei Nodi, o quella agli angeli custodi, o qualsiasi che conoscete, va bene lo stesso. Dato essa è per l'Immacolata Madre del Verbo, ovviamente sarebbe meglio quella standard, ma non ci sono restrizioni di sorta, chiede solo che questa preghiera venga inserita in ogni rosario che facciamo. Mi sento di dire che sicuramente avremo dei forti attacchi sia da parte di un certo clero, che da parte di atei, pagani e quant'altro, ma dico a tutti di non aver paura, anzi questi attacchi ci rafforzeranno, ci renderanno più agguerriti, a combattere con tenacità questa guerra, faccio solo una raccomandazione, chiunque si sognasse vagamente di far di questa preghiera una variante a scopo di lucro, Dio punirà come lui vuole l'anima che farà questo.


Chiedo per tanto a chiunque di non cambiare alcun senso alla preghiera, nemmeno se questo venisse da qualsiasi esponente della chiesa. Sappiamo bene quanto Bergoglio ha fatto ai danni dell'ordine dei Francescani dell'Immacolata, per qualsiasi motivazione avesse avuto, per cui non temete che il Signore ci proteggerà, nemmeno se da esso dovessero muovere scomuniche, Dio penserà anche a questo.


E ricordate, che chi scomunica un altro uomo per ingiusta causa, la sua scomunica ricadrà su se stesso, una scomunica non ha effetto se Dio non la benedice. Personalmente Chiedo agli ortodossi e a quanti vogliano unirsi in questa battaglia, di applicare la stessa cosa, visto che anche voi siete figli di Cristo Nostro Dio. Per cui chiedo a tutti di rendersi ognuno artefice della propagazione di questa preghiera, così come è stato chiesto, per cui per non urtare la sensibilità di altri recitatela nelle vostre famiglie e/o in gruppi di preghiera e nei luoghi preposti alla fede, questo è il tempo del coraggio ma anche della prudenza. Dio ha bisogno di vivi e non di morti. 


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Link per aderire su facebook: Rosario Crociata

lunedì 18 luglio 2016

MESSAGGIO CRIPTICO MA NON OSCURO

C'È  DA FARE, MOLTO DA LAVORARE

fontefoto


Circa un mesetto fa, durante la messa del 18 giugno Sabato, Gesù come al solito mi parla e mi dice una frase semplicissima ma di grandissimo significato, estremamente vasto, ma ovviamente bisogna anche saper interpretare le parole con esattezza.

Gesù : "c'è  da fare, molto da lavorare"

Questa frase cortissima è tipica del linguaggio di Dio, essa in se stessa racchiude un senso vasto, un significato profondo.

Ora spiegare l'esatto senso del messaggio lo potrei fare, però visto che c'è tanta gente desiderosa come al solito di leggere e copiare penso che ne darò solo un senso generale e non dirò nulla sul discorso temporale, per non dir ad altri soggetti quanto tempo ci rimane, prima di un determinato evento, visto che tutti vogliono sapere sopratutto questo. 

Prima di tutto chiediamoci perchè usare questi due verbi

FARE E LAVORARE.

Sono due verbi che richiamano l'inizio dei tempi. 
Perchè dico l'inizio dei tempi, perchè nel momento della creazione furono usati solo un tot numero di verbi, non tutti quelli esistenti che si rifanno ad altri e poi questi ai altri ancora a ritroso nel tempo fino a pochi verbi, che sono quelli che identificano esattamente l'identità di Dio, cioè le sue prerogative fondamentali, mettiamola così, per non dirvi null'altro. 

FARE  indica un azione del creare. 
LAVORARE indica  l'azione del produrre, cioè portare frutto, ha in se anche il senso di generare. 

Creare e generare potrebbero aver un senso simile ed invece non è così. 

Nella realtà di Dio, tutto si muove mediante il VERBO  che non è solo la parola ma realmente l'uso del verbo, cioè di verbi, ma solo e solamente con alcuni verbi che sono fondamentali dai quali si ottiene il potere. Potere che produce e crea, dissolve, distrugge etc.

Ora dirvi quali sono questi verbi non li dirò!
Oltretutto non funzionano detti con le nostre lingue moderne o antiche, dovremo conosce la primigenia lingua, che nessuno conosce per ottenere quello che si desidera. 
Le preghiere ricche di verbi, anche se non sono quelli originali dell'origine, ma comunque sia svolgono lo stesso una certa azione, minore sicuramente, per quello bisogna ripetere molte volte le preghiere e per molto tempo, prima di ottenere qualcosa.

Andiamo avanti.

C'è da FARE, indica che bisogna agire, operare, modificare, cambiare, ma cosa intende dire con questo, intende dire che c'è bisogno di attuare delle strategie al fine di portare a casa un risultato, c'è da cambiare qualcosa, da far capire qualcosa, c'è da spiegare qualcosa, c'è da riportare all'origine quello che stato mutato, stravolto nel corso del tempo, c'è da rivelare, c'è da chiarire, c'è da precisare, c'è da porre ordine, ci sono da fare molte cose. 

MOLTO DA LAVORARE  in questo caso mi chiede che bisogna che gli dia una mano a cambiare la realtà, quindi lavorare cioè cambiare cose, cambiare le persone, bloccare, intervenire, cambiare mutare. Un artigiano quando forgia un vaso, fa un lavoro ben preciso di plasmare l'argilla, un falegname plasma il legno, nello scolpirlo, un pastore porta al pascolo le greggi e le accudisce, un ingegnere lavora con la mente, mentre tenta di ottenere un risultato, modifica la materia; e così chiunque altro.  

Diciamo che Dio vuole intervenire, e lo farà, che l'uomo lo voglia o no! 

Qualcuno si chiederà ci vorrà molto tempo, dipende! Il tempo è relativo. 

Dio non ha fretta come crediamo noi, anzi tutto il contrario.
Chi ha fretta è colui che sa che non ha più tempo.
E sarà lui ad accorciare il tempo.

Il messaggio è tanto interiore quanto esteriore, è tanto spirituale quanto terreno. 

Ho solo detto qualcosina...

lunedì 11 luglio 2016

Non pronunciate invano il nome di Dio!



Non pronunciate invano il nome di Dio!







Perché in Israele era fatto divieto l'uso del nome di Dio?

Gesù oggi durante la messa me l'ha spiegato, questo motivo è nato per una domanda che ho posto al confessore, ma esso non ha saputo esattamente darmi una spiegazione. Per cui poi durante la messa, come solitamente avviene il Signore m'ha spiegato, l'esatta motivazione.


Quando vi dico non bestemmiate ho le mie giuste ragioni, ma voi faticate a capire.


Io sono il Signore, tuo Dio, IO sono colui che è, Io sono !"


Ci fu un tempo che il popolo d'Israele faceva gran uso dei Santi e Sacri Nomi, sia nelle funzioni che invanamente, pronunciando anche bestemmie come avviene ed è avvenuto in ogni tempo e certamente non finirà. Per cui qualcuno saggiamente decise d'imporre al popolo tutto, di far dimenticare i Sacri Nomi, per non far più offesa alla Maestà del Padre Mio e a Me che sono in Lui.

La bestemmia è un atto di peccato gravissimo, contro il Padre Mio, lo Spirito Santo e Me, è grave anche contro la Mia Santissima Madre.
Ma anche il maligno può suscitare una bestemmia in voi, involontaria, tentando di farla divenire volontaria, è sempre lui che fornisce alle vostre menti quelle parole che diventano bestemmia e se non fate nulla per resistergli nel pronunciarla, vi fa commettere peccato, perché basta poco, che voi cadiate nella sua rete.

Spesso coloro che sono a me dediti, cioè quelli che un giorno potranno divenire santi, spesso durante la loro vita e giornata il maligno suggerisce loro parole quando esso vede nelle loro menti presentarsi un Nome Sacro. Egli velocemente con un guizzo, aggiunge nella mente delle parole che non provengono da costoro, con il risultato che si genera una bestemmia, e costoro sentono nella loro mente qualcuno che bestemmia. Non sono costoro a desiderare la bestemmia, ma il maligno che li tenta, esso non pronuncia mai di sua spontanea volontà i sacri nomi, per cui usa questo stratagemma, costoro invece forti nello spirito si ribellano subito opponendosi, a questo pensiero non loro, e rispondono al maligno, con una preghiera per allontanare da loro il pensiero che è stato loro suggerito. Così avviene anche per tutti gli altri, chi non è addestrato alla preghiera, e a resistere a questi attacchi demoniaci si lascia prendere e pronuncia senza quasi volontà la bestemmia, producendo un grande peccato, perché affermato con volontà.

Per questo al popolo d'Israele imposero di non nominare i nomi sacri.
E questo dico a voi, fate attenzione perché i demoni sono subdoli, viscidi e rapidi nei loro intenti. 
Lo dico anche per coloro che sono a me asserviti, che non dovrebbero mai e poi mai aver nelle loro bocche la tendenza alla bestemmia. Se siete stati a Me consacrati, dovete voi stessi farvi forti, nella lotta contro la tendenza generale di questo mondo, che oggi più che mai bestemmia con impressionante facilità.


E ricordate che Io vi perdonerò per le bestemmie che  avete involontariamente riversato contro di Me, il Padre Mio e la mia Santissima Madre; ma se non chiedete perdono, neppure quelle volontarie saranno a voi rimesse. Ricordate che l'unica bestemmia che nessuno vi toglierà sarà quella contro lo Spirito Santo, quindi attenti alle parole che affermate, per essere bestemmia essa deve passare per la volontà che la rende azione, altrimenti rimane solo un pensiero, che è meno grave di una un azione. "


domenica 10 luglio 2016

Gesù ci dice come si ottiene la vita Eterna!

Cosa bisogna fare per ottenere la vita Eterna!



Messaggio di oggi 29 Luglio 2016, 12:15

Sulla parola del Vangelo di questa mattina il Signore ha fatto una precisazione.



In tanto riporto il passo di oggi.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,25-37.
In quel tempo, un dottore della legge si alzò per metter alla prova Gesù:
«Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».
Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».
E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.
Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».
Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».

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Prima, vediamo di chiarire alcuni aspetti che sempre vengono tralasciati, perché definiti non importanti o secondari, ma questo è errato.

La risposta di Gesù non è io vi dico, ma cosa sta scritto nella legge. Gesù riporta semplicemente quello che nella legge del Padre Suo era già conosciuto, non dice nulla di nuovo e nulla di più che non fosse già conosciuto da tutto il popolo d'Israele. Non è una parola nuova ma ripete semplicemente la parola già esistente. Il teologo risponde a Gesù ripetendo a pappagallo quello che la legge contiene, non dice nulla di suo e nulla di più. Ovviamente Gesù risponde con verità, il dice “«Hai risposto bene; fa' questo e vivrai»” sta ad intendere che ha riportato giusto, con le giuste parole, come scritte nella legge.

L'esempio che Gesù fa nel racconto, sta ad indicare che il prossimo è chiunque s'incontra nella vita di tutti i giorni, dallo povero al ricco, non c'è differenza, il Signore non guarda ne al colore della pelle, ne alla sua ricchezza o povertà, nemmeno la religione, ma semmai guarda al cuore di colui che si appresta a dar soccorso. 



Ma il Signore mi ha fatto una precisazione a tutto questo discorso e che va oltre ad esso.

Dice:

Non praticate la pietà solo perché vi ho detto che otterrete la vita eterna, perché in questo caso la perderete.

Molti in ogni tempo hanno creduto che il mio parlare, fosse inteso come un obbligo, come se Io, indicassi nel mio pronunciarmi una qualche forma di imposizione per giungere alla vita Eterna. No!

Non obbligo nessuno a credermi per costrizione, non impongo a nessuno la mia volontà, siete liberi di decidere senza vincoli, sé credere in me o no!

Ho solo fatto la volontà del Padre Mio che mi ha mandato, facendo le Sue Opere e le Mie.

Ma il Mio parlare non è una costrizione, non impongo nulla a nessuno, avverto che se non si fa quello che affermo, non avrete la vita eterna.

Voi dovete muovervi a pietà del prossimo, per vostra volontà e vostro desiderio, non perché Io ve l'ho detto.

Io voglio vedere in voi verità, onesta, nel fare e nel muovervi a pietà verso il vostro prossimo, non voglio vedere che quanto fate, lo realizzate perché avete come metro la salvezza eterna, No!

Voglio che voi crediate e siate quello che sentite di essere in quel momento, non voglio figli, che fanno tutto ciò solo perché io ve lo ho detto, No!

Voglio da voi la verità e la sincerità, cioè desidero che il vostro muovervi verso il prossimo non sia dettato dalle mie rassicurazioni di una vita eterna, ma sia dato dal vostro amore per il prossimo, da un vero sentimento di bene, di compassione, di misericordia; altrimenti voi agite solo per fatto di ottenere la vita eterna e non per vera motivazione e sentimento profondo verso il prossimo.


Quindi non pensate che io vi darò la vita eterna solo perché ve l'ho promessa, se farete quanto vi ho annunciato, ma se lo farete con spontaneità, senza pensare di ottenere la vita eterna, senza pensare di ottenere un guadagno, un beneficio da me e senza chiedere a me nulla Si! Altrimenti vi dirò via da Me, non siete degni di Me. Come io ho fatto tutto per voi, senza chiedervi nulla in cambio, così voi dovete far per Me tutto senza chieder nulla in cambio, neppure la vita eterna. “


sabato 9 luglio 2016

Come Gesù Nostro Dio si esprime con noi !


Come Dio si esprime verso di noi? 

Gesù fanciullo fra i dotti del tempio!


Da molte parti mi si chiede come il Signore si esprime con noi!

Questa risposta la ricaviamo direttamente dalla sacra scrittura direttamente dalle parole di Gesù.

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"C.E.I.:

Matteo 18,2-5

2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. 5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

Marco 10,43-44



43 Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 44 e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. 
45 Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
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Questi due testi di Marco, riportano due episodi apparentemente diversi, ma in realtà dicono la stessa cosa, ma noi umani abbiamo la tendenza a leggere il testo solo in una sola direzione non in tutte quelle che sono comprese, cosa intendo dire, che, chi legifera è colui il quale pone la legge su di se, perchè è esso stesso la legge, ma ciò significa che è colui che crede nelle sua legge ed è il primo ad adottarla. 

Ora mi chiederete cosa centrano questi testi con il modo di esprimersi di Dio, eppure centrano molto.


Un bambino è un ultimo? Certo lo è! 
Un bambino è tenero, misero, semplice, spensierato, gioioso,  giocoso, ma è anche ignorante, perchè non sa, è anche analfabeta, perchè non sa nemmeno leggere finché è piccino, ma allora Gesù cosa vuole farci capire oltre il significato che si rileva e che la chiesa ha compreso, perchè dico che questo testo ci dice come Dio si rapporta con noi!.

La logica di Dio è perfetta, ma Egli ci dice "io mi sono fatto piccolo,  servo, per servire", ma queste parole ci nascondono un altra verità, quella che riguarda il modo di parlare di Dio, che si fa piccolo, umile, ultimo, come un bambino, per farsi capire dai bambini, con un linguaggio comprensibile a loro, deve parlar loro in modo semplice, tenero, amorevole, ma essere compreso da bambini spesso analfabeti in modo che tutti i più piccoli possa comprenderlo.

Con un linguaggio basilare, non perchè Dio non sa parlare, anzi, ma perchè vuole prima di tutto che siano i più deboli a capirlo, siano i più fragili, gli analfabeti, ad intendere cosa egli dice, non si rivolge ai dotti, alla scienza perchè il suo pensiero è logico raziocinante se il bambino lo comprende vuoi che un dotto, uno scienziato non lo comprenda? Ovvio no!

Questo cosa ci fa capire che il linguaggio di Dio verso di noi, è molto semplice, non infiora, non aggiunge cose che non servono, vuole essere diretto come sono diretti i bambini, franchi, onesti e sinceri, nelle cui bocche esiste sempre la verità e solo quella, anche terribile che taglia e alcune volte la loro ingenuità può ammazzare un adulto, da quanto è spontanea. Così fa Dio, usa lo stesso metro comunicativo di un bambino, è sincero, vero, tenero, docile, mansueto, candido, il suo rivelare la verità è candido, non parla con mezze misure, o è si o è no, per quello che Gesù dice il resto viene dal maligno, per quello Gesù dice o sei caldo o sei freddo, ma se sei tiepido ti vomito, perchè i bambini nelle loro ingenuità, sono spontanei, semplici dicono la verità anche quando noi adulti vorremo che non la dicessero, è si questa è la verità.

Quindi come si rapporta Dio con noi, come egli ci parla come si esprime con noi?

Proprio in questo modo, con candore, semplicità, modestia, umiltà, verità, onesta, limpidezza, non usa paroloni per descrivere un evento, non gira le parole è diretto, sempre preciso, dice cosi come sta, lo afferma con semplicità, proprio come farebbe un bambino piccolo, perchè vuole che anche l'analfabeta lo comprenda.

Quando ci troviamo innanzi a scritti di persone dove il vero senso è nascosto celato da una montagna di coloriture significa che quel testo non appartiene a Dio, ma a chi lo ha scritto, può però accadere che una persona nella sua ridotta comprensione della grandezza di Dio, ritenga che quel misero pensiero sia troppo poco per un Dio e in qualche modo, voglia nel suo banale pensare, magari senza malizia, aggiunge parti che non appartengono al vero pensiero del Signore, e alle volte pur di giustificare che tale pensiero sia parola del Signore arriva scrivere cose che il Signore stesso non gli ha mai dato, ne detto, come giustificazioni, tipo "devi scrivere ogni particolare che vedi, in modo preciso" questa frase in bocca al signora non ha senso, perchè quello che vale non sono i particolari, non è il bel vestito che conta, ma la sostanza del suo contenuto. 

Il passo del ritrovamento nel tempio è proprio quello che fa capire più precisamente cosa Gesù vuole da noi che ci riteniamo dotti, della dottrina. 

"Luca 2,41-50
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. "

In questo passo come il bambino Gesù parlava come un bambino o come un adulto? 
Come un adulto ovviamente, ma con la franchezza e la limpidezza, il candore, la purezza e la semplicità proprie della sua età, e Gesù nei passi sopra stanti ci dice che se uno vuole divenire parte del regno dei cieli, deve parlare ed essere come un bambino, altrimenti non entrerà mai in esso. 

Quindi se un veggente o un profeta non parla come un bambino non è un veggente ne un profeta. 
Però non è che Gesù non possa far discorsi più complessi, non possa esprimere pensieri più audaci, non possa esporre verità più difficili, certo che lo può fare, ma sempre con chiarezza, con candore, con semplicità e con amore verso tutti, però il fatto della cacciata dal tempio dei mercanti mostra un lato di Gesù, un po sconosciuto, dimostra che anche Dio si può adirare e anche il suo parlare si può alterare. 

Ma quello che a noi interessa maggiormente è che quando avvengono le apparizione specie della Madre di Dio, che non si altera mai, può richiamare, può rimproverare, ma sempre con grandissima dolcezza, rimanendo perfettamente ferma nella legge del Figlio-Padre Suo. La Vergine Maria Immacolata non andrà mai e poi mai fuori dagli schemi prestabiliti del Padre Celeste, perchè essa porta la parola del Padre, dello Spirito Santo e del Figlio Suo, oltre che una parola di Madre. 

Quindi Dio si rapporta con noi come egli stesso fosse un tenero bambino, nel quale non esiste nessuna contraddizione, ma solo verità, candore e trasparenza, o si o no!  

Un bambino non scrive mille cose per dire un solo pensiero, ma dice quello che è il pensiero, e non va oltre, non fantastica. 

Poi quando vi è un apparizione, il soggetto umano è talmente rapito ed estasiato dal soggetto che è apparso che viene totalmente rapito da Lui o Lei, qualsiasi cosa vi è attorno non esiste, scompare in toto, l'anima e la mente sono totalmente rapite, la persona al guardarla non muove bocca, ne occhi ne muscoli, pare quasi morta, se è una vera estasi, solo i suoi occhi esprimo l'estasi e la gioia di ciò che vedono e il volto assume una tranquillità, una beatitudine non umana.  Anche nelle apparizioni o visioni, di eventi futuri, la vista dell'evento non è mai particolareggiata così tanto così nei minimi particolari, da vedersi anche il buco della serratura, non si vedono motivi così particolareggiati, sono cose che non contano nulla, esteriorità che non hanno senso, o non si vedono i fiori su una strada se ci fossero, ma quello che viene mostrato è solo, l'evento nel suo insieme, per far comprendere come avverrà, dove avverrà, o cosa si dirà in quel momento, ma quando mai il tempo esatto, salvo qualche caso, per lo più personale che non generale. 

Quindi quando si trovano testi con tanti infioramenti c'è da dubitare che essi siano totalmente soprannaturali. E' facile che le descrizioni eccessive, siano di natura umana, post evento soprannaturale. Molto spesso gli esseri umani credono, che dir tante cose che rivestono la verità pura e semplice sia più efficace che non la semplice parola diretta ed immediata, invece proprio il linguaggio di Gesù, semplice ma complesso al tempo stesso, dimostra che non è il bel abito che ti rende grande ma la sostanza racchiusa in esso, che spesso viene celata e nascosta da tante coloriture che non servono. e alle volte l'eccedere nelle coloriture può inficiare la parola vera e santa. 
Meglio uno scritto semplice anche infantile pieno di errori, che un bello scritto riccamente ricamato. 





lunedì 4 luglio 2016

Il sangue degli Innocenti ricadrà su di Voi.

Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo vero Dio.

3 Luglio 2016


Chi accetta un organo in se, diviene assassino come chi ha assassinato un innocente!



Ieri a messa, pensavo a tutte le forme che l’uomo pratica di morte verso i propri simili e nel riflettere in questo modo, mi sono soffermato sugli assassini legalizzati in nome di una scienza malata che uccide le persone e i bambini per estrarre gli organi che poi andranno a tutti coloro che ovviamente si possono permettere di portene avere o meglio dire di comperarne uno.


A questo pensiero dopo la comunione il Signore mi risponde.


Mi sono mosso di venir a te, per il tuo pensiero verso gli innocenti uccisi che salgono a Me.


Nulla si può fare per coloro che uccidono per sangue e/o per danaro, perché costoro traggo a loro la condanna; mentre coloro che consapevolmente per salvarsi la vita, prendono una vita ad altri, si ricordino che, chi accettasse, volontariamente tali parti e non volendo conoscere l’origine di tali organi, essi saranno considerati rei di peccato mortale perché divengono partecipi dello stesso peccato fatto da altri e ne subiranno la medesima condanna. 

Il tentare di ingannare il tempo, di sovvertire le regole prestabilite per superare la durata della vita stabilità, fa si che esse vengano cambiate all'insaputa di chi pratica e chi s’impianta organi di innocenti in esso. 

La durata della vita, non è in vostra concessione, essa deve essere rispettata come il Padre Celeste la stabilisce per ognuno, potete sfuggire oggi, ma domani quando meno ve l’aspettate vi coglie, mille modi vi sono per rendere effettivo il progetto del Padre, nulla potete fare, per fermare il suo intervento. 

Quindi figli, fate attenzione, chi decidesse di prendere su di se una parte (organo) non propria, ma tolta ad innocente ucciso per questi scopi, sappia che il loro sangue ricadrà anche su essi, così lo stesso peccato fatto da altri, perchè a causa vostra, si uccidono tanti innocenti, per soddisfare le vostre paure e la vostra mancanza di fede in Me. Nessuno sfugge alla sua fine



Pregate invece che io vi dia la grazia che avete bisogno, per curare le vostre membra, perchè Io posso tutto, posso guarire ogni cosa in voi e fuori di voi, ma se non pregate e non Mi credete, come posso Io agire in voi? 

E se per voi dispongo diversamente, significa che per qualche ragione a Me va bene così, Voi mi appartenete, Io posso disporre di voi come meglio mi aggrada, secondo il Mio progetto, p
er ognuno di voi. Io voglio la salvezza di tutti i miei figli, ma non sempre il mio salvarvi a voi sta bene, ma se mi Credete e amate accetterete anche il vostro sacrificio per Me, senza cercare di superare la mia volontà, innestando in voi un assassinio, in nome di una scienza asservita a satana"


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Piccola annotazione:

Il messaggio dice molto di più, il fatto di accettare un organo da un soggetto vivo o morto, indica che la persona ha superato la fase del credere e vuole ad ogni costo ottenere di vivere oltre la grazia che non è riuscito ad ottenere, perchè magari non crede abbastanza, nel caso di credenti cristiani, (per gli altri non vale perchè tanto, ricado a pieno in questo peccato), quindi indica che in realtà chi accetta l'organo di un vivo o di morto è colui che non crede più in nulla.






lunedì 27 giugno 2016

Divenire santi ieri come oggi!


Non proclamate santo chi non è degno di esserlo!  




Messaggio del dicembre 1979
Gesù: 
"Figlio, l'uomo di ogni tempo, si è dato pensiero di assomigliare alla mia deità e di riprodurre in terra, quello che sta nei cieli, ora il Padre mio, che è in Me, vi ordinò di non farvi immagine alcuna di ciò che stava nei cieli e di ciò che è sopra e sotto terra. Ma il non farsi idoli, non indica solo questo, ma anche il non riprodurre nella società umana, esseri umani che tentassero di assomigliare alla santità degli esseri eterni, perchè solo Io e il Padre mio e la mia Santissima madre e Sposa, sappiamo chi è degno di essere accolto nel regno eterno, nessuno uomo, ne vicario, ne sacerdote, sa chi è ora nel regno eterno!. Il non voler che l'uomo si costituisse in forma di santità, era dovuto al fatto che Io sapevo che molti tra i vostri santi non sarebbero stati santi, ma che il vostro proclamarli santi, avrebbe a voi portato un danno, nel tempo. Solo al Padre Mio ed ogni altro suo appartenente nel Regno Eterno si deve dare della santità, l'uomo in terra non è santo, neppure se da esso viene il miracolo, perchè ogni grazia che io vi elargiscono sono io che la faccio mediante voi. Dovete solo glorificare il Padre Mio che ve la concede e non l'uomo che la porta agli altri. Benedetto sarà l'uomo che accoglierà la volontà di Dio nella sua vita e la proclamerà nel mondo perchè un giorno, sarà tra i santi del mio regno eterno. Ma voi non fatevi Santi, perchè nessun uomo, sa dove un anima va dopo la sua morte in terra. L'uomo proclamò molti Santi, che nel corso della storia sono stati adorati più del Padre mio, coloro che adorano gli uomini santificati da altri uomini, se non avranno adorato più Me e la Madre Mia, che gli altri non troveranno pace. Quindi figli degli uomini fate attenzione a chi proclamate santo, perchè voi non conoscete la sua vita fin dal ventre della madre sua, non sapete i reconditi pensieri che quell'anima cela, non conoscete se la sua santità è vera o una menzogna, non sapete da chi quel "Santo" ha ricevuto la sua sapienza o chi l'ha sottratta, o chi si è ispirato, o da chi è stato ispirato.  Per non sbagliare cari figli, considerate tutti gli uomini che agiscono per la maggiore gloria del Signore, benedetti dal Signore, perchè uno solo è il Santo dei Santi."

Io chiesi al Signore: Chi sono questi Santi?

Il Signore nostro Dio: "Coloro che gioiscono alla presenza della gloria del Padre Eterno che sono Io. Il Padre è nel Figlio!"
"Gli esseri santi, sono stati creati all'inizio del tempo, sono angeli , esseri di ogni tipo, che l'Eterno ha suscitato nel tempo e che ad esso si sono spontaneamente sottomessi. Chi mi riconosce, in cuore e verità, quale suo Dio, Signore, Sovrano, Padrone, Maestro, sarà da me salvato. Ma chi mi disconosce e finge di essere mio figlio per portare altri uomini fuori dalla retta via, perderà se stesso."

Io chiesi al Signore: Ma come può l'uomo sapere chi può essere proclamato Santo, se proprio si volesse?

Il Signore nostro Dio: " L'uomo vuole sentirsi Santo, anche contro la volontà del Suo Dio, questo è un peccato d'orgoglio, ma se proprio dovete valutare qualcosa di certo e sicuro, si dirà che l'uomo che si vuol far santo, solo se in vita, avrà fatto grazie a nome e per volontà del Signore, e che avrà sempre proclamato la vera e Santa Fede, pubblicamente e senza restrizioni alcuna, che non abbia mai negato il Signore, che non abbia mai detto cose contrarie al Signore, che abbia sempre fatto la Mia volontà in ogni dove seguendo i Mie precetti e leggi, che abbia onorato i  miei comandi, e si sia comportato come io mi sono comportato in vita. Quindi colui che deve essere santo, deve aver benedetto, liberato, fatto miracoli e grazie alla luce del sole, e siano noti a tutti.
Questo è un buon metro per dire quell'uomo è degno di santità. Ma non si tengano presente le grazie fatte dopo morte, perchè esse sono tutte fatte per mano diretta del Padre Mio che sono Io o della Madre Mia, o dei servitori angelici, il "santo" anche se pregato, non è lui che fa il miracolo come per altro, in vita, ma la grazia avviene solo e solamente per volontà diretta del Padre Mio e non transita da quel Santo. 

Io chiesi : Ma si può dire uno è più santo dell'altro?

Il Signore rispose:" nessuno è più santo del Padre Celeste che è in Me, della Sua sposa Eterna e della Madre eterna, certo anche nel Regno Eterno ci sono Principi,  Generali e comandanti, ci sono soldati, ci sono truppe e c'è anche semplice popolazione, ma tutti sono a Me servitori, tutti sono pari, tutti possono far miracoli e tutti, viene dato loro un compito, ma tutti adorano e glorificano il Frutto del Padre e la sua meravigliosa Sposa Eterna."

Io chiesi: La chiesa si definisce sposa di Dio, ma questo è vero?

Il Signore rispose:" La Chiesa è corpo Santo e Sacro solo quando fa le opere Mie, perchè gli uomini di chiesa, non sempre hanno fatto e faranno le Mie opere, molti di essi sono ribelli in cuor loro, e sono anche prostituti nei loro corpi e menti, come può essere corpo Mio qualcosa che m'insudicia?
Quindi la Chiesa si dirà Corpo di Cristo solo quando essa tutta sarà santa o quando il suo vicario sarà santo, nei suoi pensieri, atti, parole, opere che dovranno essere pubblici, e nessun suo pensiero sarà fuori dalla Legge del Padre Mio che Io manifesto. 
Anzi affermo per il futuro, se un vicario si trovasse in condizione di essere contro altri, esso deve esternare pubblicamente il suo dissenso, e la sua giusta parola, che deve rispecchiare perfettamente la Mia e non essere corrotta. 
Non proclamate santo chi non è degno di esserlo!  
Ora va figlio, ti lascio la mia benedizione. "





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